His Dark Materials si avvicina a grandi falcate verso il nuovo season finale che, ad oggi, ha ancora la sfortunata possibilità di trasformarsi in un series finale vista la mancata conferma, al momento, di una terza stagione da parte di BBC One e HBO. Ovviamente, pur con tutti i suoi svariati difetti, l’adattamento seriale delle fatiche di Sir Philip Pullman è finalmente arrivato ad un punto piuttosto importante della trama che verrebbe totalmente vanificato nel caso di una malaugurata cancellazione.
“Malice”, nello specifico, porta sconclusionatamente (a causa di una regia sempre molto erratica) tutti i character principali nel medesimo mondo, quello di Cittàgazze, dove nel prossimo episodio presumibilmente si arriverà al tanto atteso scontro che è stato costruito molto lentamente in queste sei puntate. Ovviamente non mancano i problemi, come si potrà aver letto tra le righe, ma tutto sommato “Malice” è facilmente etichettabile come una delle migliori puntate della stagione.
IL LATO “OSCURO” DELLA MATERIA OSCURA
Lord Boreal: “How do you control them?”
Mrs. Coulter: “Well, they consume what makes us human, so I just… hid that from them. I suppressed myself.”
Lord Boreal: “Marisa, with that ability, we can go wherever we please in this city. […] It has a power that could be useful for both of us. And I would like an equal to share it all with.”
Mrs. Coulter: “You think me and you are equal? […] All the things you’ve kept from me. It would have been so much easier if you’d told me about Lyra when you first had her. You did so much for me. Don’t think I don’t know that. But your ambitions were small. They would have always ended here. Boreal, I don’t need you. You would only hold me back. You are not, nor have you ever been, my equal.“
In una stagione in cui i villain continuano a moltiplicarsi a vista d’occhio, sono proprio quest’ultimi a rinvigorire la narrazione grazie ad un paio di plot twist e ad una crescente minaccia per Lyra e Will.
Ovviamente, quando si parla di villain la prima e più iconica rappresentante è Mrs. Coulter, vera punta di diamante della serie sia grazie alla recitazione di Ruth Wilson (una delle poche attrici di spessore di questa serie), sia grazie all’indecifrabilità delle sue azioni. Finora gli unici momenti di tensione della stagione sono arrivati grazie a lei e alla sua minacciosa presenza che, come visto anche nella scorsa “The Scholar” e confermato nei minuti finali di questa puntata, si estende su tutto e tutti. In tal senso, la repentina dipartita di Lord Carlo Boreal rappresenta il degno finale di una relazione che non è mai stata bilanciata, vuoi per i sentimenti di Boreal, vuoi per la mancanza di un’anima freddezza di Marisa, e che ufficializza la fine dell’utilità di Boreal ai fini della trama.
Facendo un passo indietro e guardando il percorso di Carlo nell’interezza delle due stagioni, non si può che constatare come il suo valore sia andato via via deteriorandosi fino a trasformarsi in un personaggio secondario utile solo se messo in funzione di un altro (Mrs. Coulter). Visto così, quindi, l’avvelenamento rappresenta più un colpo di scena piuttosto che una perdita ai fini della trama e ad avvantaggiarsi di ciò è ovviamente proprio il character che ha necessitato del suo supporto: Mrs. Coulter.
IL LATO “CHIARO” DELLA MATERIA OSCURA
Serafina: “She’s important, Will. There’s a prophecy surrounding Lyra, a prophecy that includes a boy who must travel with her. I don’t know whether you’re that boy. She thinks you’re her responsibility. Don’t lose sight of the fact that she’s your responsibility, too. She must be protected.“
Parlando invece dei “buoni”, la storia e l’impatto scenico delle loro trame si conferma essere il vero tallone da killer d’Achille della serie, nonché della puntata. Qui al solito pesa sempre una recitazione molto scialba dei vari protagonisti che non riescono veramente mai a bucare lo schermo, vuoi per la giovane età di Amir Wilson e Dafne Keen (che comunque non è una scusante), vuoi per i supporter character che meriterebbero di essere ri-doppiati in inglese per dare più vigore alla loro recitazione (in particolare Serafina, il Cardinale MacPhail e anche Jopari).
Se si guarda solo alla porzione di trama di Will e Lyra, in questa puntata non accade praticamente niente se non l’incontro con Serafina e l’allontanamento della Cittàgazze, il che è abbastanza poco per due protagonisti che dovrebbero essere così iconici e mitologici ma che invece sembrano piuttosto discutibili. Sia la regia che la sceneggiatura non aiutano, questo va detto, perché far passare costantemente Will da uno stato febbricitante ad un altro in cui guarda l’orizzonte con Lyra come se nulla fosse è abbastanza lancinante dal punto di vista intellettuale. E questo è il problema principale: la scrittura dei villain è molto più profonda (pur non essendo eccellente) e meno stereotipata rispetto a quella dei due protagonisti che, ora come ora, sembrano essere più un peso per la storia piuttosto che il vero motivo della visione di essa.
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Ad un episodio dal season (series?) finale, His Dark Materials offre un paio di scossoni alla trama che non possono che giovare, pur confermando comunque i soliti difetti grossolani che affliggono la serie.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.