Loki 2×04 – Heart Of The TVATEMPO DI LETTURA 4 min

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Loki 2x04 RecensioneDopo qualche tentennamento, episodi comunque sufficienti ma che non erano ancora riusciti a convincere a pieno lo spettatore, ecco che finalmente che con “Heart Of The TVA” Loki sprigiona gran parte del suo potenziale, risponde a quesiti inevasi sin dalla prima stagione e rilancia aggiungendo nuovi misteri. In mezzo c’è una settimana, necessaria ora più che mai per il pubblico, per fermarsi, pensare a ciò che si è visto e provare a teorizzare sulla direzione futura che intraprenderà lo show di Eric Martin, vero e proprio showrunner di questa seconda stagione (una novità per i Marvel Studios), con una gavetta tra Rick And Morty e Community.
In cabina di regia tornano Benson e Moorhead, dopo aver diretto la season première, ma c’è da dire che la serie si regge soprattutto sulle prestazioni dei suoi attori, capitanati ovviamente dall’affiatata coppia Hiddleston/Wilson. Si può tranquillamente dire che Loki è giunto a due terzi dell’opera tenendo botta, evitando i grandi tonfi sempre più frequenti per l’MCU su Disney+. La speranza è che possa farlo fino alla fine, evitando finali affrettati o inconcludenti come accaduto in un recente passato tipo Secret Invasion.

SULLE ORME DI COLUI CHE RIMANE


“Heart Of The TVA” parte subito in quarta, presentando l’episodio con una versione alternativa del logo dei Marvel Studios, reinventato mostrando ciò che resta della Sacra Linea Temporale e delle sue ramificazioni. Un sistema ormai collassato, grazie alla miccia esplosa nel finale della scorsa stagione con la morte di Colui Che Rimane per mano di Sylvie. Da quel momento in poi, senza nessuno a controllare la Sacra Linea Temporale, le ramificazioni hanno iniziato a prendere il sopravvento, causando l’accumulo e il sovraccarico del Telaio Temporale.
Uno stratagemma narrativo che impone per Loki un mood stressante di corsa contro il tempo (un paradosso, per degli agenti che controllano il tempo!), in totale contrasto coi vari agenti della TVA, abituati da sempre a condurre il proprio lavoro con un’implacabile calma e tranquillità. Oltre al Telaio il nemico si manifesta nella persona di Ravonna Renslayer, pupilla di Colui Che Rimane, tuttavia tradita anche lei dalla variante di Kang, e nell’eccezionalmente terrificante Miss Minutes. L’AI sottoforma di orologio è infatti il vero highlight di questa stagione finora, rendendosi protagonista di alcune scene squisitamente creepy come il massacro, purtroppo off-screen, dei vari Minutemen.

FANTASCIENZA HARD


La grande novità di questa seconda stagione, tra l’altro, è una specie di sottile retcon, probabilmente utile al futuro dell’MCU sul grande schermo, che ha visto spostare il focus dal multiverso al tempo. La differenza, sottile, intercorre tra le definizioni di linee temporali e universi paralleli. Mentre nella prima stagione era intuibile che Colui Che Rimane gestisse tutto il multiverso, sempre più indizi suggeriscono che Loki si è sempre e solo riferito alla Terra-616, ovvero quella dove sono accaduti tutti gli eventi dei film dell’MCU. Quindi la TVA di conseguenza gestisce solo un universo, tenendo sotto controllo il tempo per evitare ramificazioni pericolose, che altro non sono che diverse timeline appartenenti però sempre allo stesso universo.
A differenza degli universi paralleli, intravisti per esempio nel secondo film di Doctor Strange, o da cui provengono gli Spider-Man di Maguire e Garfield. Un po’ di chiarezza necessaria, viste le tematiche fantascientifiche un po’ complesse da comprendere per il grande pubblico. C’è da dire che Martin sta cercando di rendere le cose il più semplice possibile, con anche “spiegoni” mascherati con simpatici diorami. Tuttavia si torna sempre al solito punto. Forse diluire la serie in otto, o magari dieci puntate, anziché sei, avrebbe potuto aiutare a spiegare la situazione con una maggiore tranquillità, cosa che un ritmo di uno show di sei episodi non consente.

LA FINE DELLA TVA?


Finalmente torna il tempo delle teorie, delle domande, su come si risolverà una situazione totalmente drammatica.
La facilità con cui personaggi importanti sono stati falciati lascia presagire una qualche scappatoia (si tornerà nel vuoto di “Journey Into Mistery“?), o forse un piano segreto che il dio dell’inganno sta aspettando di mettere in scena. Intanto resta da chiedersi: Victor Timely era destinato a divenire Colui Che Rimane? In “For All Time. Always” quest’ultimo affermava di provenire dal trentunesimo secolo, sarà vero? O forse Colui Che Rimane ha creato la TVA e ha poi fatto in modo che sé stesso continuasse a ricrearla grazie a Victor Timely realizzando un loop temporale? Ma soprattutto, è questa la fine della TVA?
Due puntate per scoprirlo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Miss Minutes, vero villain della stagione, e tutto il creepy che la circonda
  • Il massacro dei Minutemen
  • La scioccante morte di Victor Timely
  • L’evoluzione di Loki
  • Grosse rivelazioni
  • Grossi nuovi quesiti
  • Il problema congenito di avere solo sei episodi a disposizione rende il tutto inevitabilmente un po’ contorto da seguire

 

Per la prima volta i Marvel Studios stanno consegnando al pubblico una seconda stagione scritta con una certa coerenza da un unico showrunner. I frutti si vedono, grazie a personaggi familiarizzati e nessun cambio di contesto improvviso. Resta da modificare il brutto vizio di condensare tutto in soli sei episodi, per consentire un ritmo più consono e una migliore spiegazione degli avvenimenti.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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