Lovecraft Country 1×09 – Rewind 1921TEMPO DI LETTURA 6 min

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Montrose: “They closed the school just hours before the mayhem started.”
Atticus: “Didn’t they burn Mama’s house down that first night?”
Montose: “With her whole family inside.”

 

Dopo il brutale omicidio di Emmett Till, Lovecraft Country sfrutta la sua trama per approfondire un altro dei più tragici e violenti crimini razziali della storia americana: il massacro di Tulsa. Soltanto l’anno scorso, questi tumulti erano stati riportati su schermo in un’altra serie televisiva, più precisamente nella scena d’apertura della miniserie Watchmen.
“Rewind 1921” decide di trattare questi eventi più nel dettaglio, facendone non solo accenno ma anche il fulcro dell’intero episodio. Più volte i disordini razziali di Tulsa sono stati accennati e citati nel corso della serie, perciò era prevedibile che prima o poi sarebbero stati approfonditi maggiormente con un episodio dedicato, anche in virtù del forte impegno sociale di cui Lovecraft Country è carica sin dal suo esordio.

 

IL PROLOGO


La trama della puntata parte dal salvataggio di Diana, rimasta ferita in seguito alla maledizione lanciatagli in “Jig-A-Bobo“. Se vengono però ripresi gli avvenimenti dello scorso episodio almeno per quanto riguarda Dee, molte altre domande e questioni in sospeso vengono del tutto accantonate. Una pecca piuttosto consistente se si considera il finale sorprendente con cui si era chiusa l’ottava puntata della serie. Non si fa minimamente menzione allo shoggoth apparso per proteggere Atticus, né tantomeno a cosa sia accaduto in seguito alla carneficina da esso attuata, o se qualcun altro abbia assistito e Tic e Leti siano ora nel mirino della polizia.
Ovviamente quella di non accennare a questi dettagli è una scelta funzionale all’andamento della narrazione, così da non perdere troppo tempo e poter arrivare in fretta al viaggio nel passato, vero perno dell’episodio. Tuttavia, anche non considerando queste omissioni, il prologo di “Rewind 1921” risulta parecchio affrettato ed eccessivamente rapido, con uno spropositato susseguirsi di vicende nell’arco di una ventina di minuti al massimo: le confessioni di Leti e Montrose a Tic; la richiesta d’aiuto a Christina; il confronto tra quest’ultima e Ruby; la morte di Lancaster; il ritorno a sorpresa di Hippolyta; lo scioglimento momentaneo della maledizione fatta a Dee…
Nonostante Lovecraft Country sia ormai nota per la quantità di avvenimenti che riesce a piazzare in un singolo episodio, in questo caso la rapidità e fretta nel risolvere troppe questioni nella primissima parte della puntata si fa sentire, lasciando lo spettatore e la narrazione stessa senza un attimo di respiro.

 

REWIND 1921: IL PASSATO DI MONTROSE


Superata però questa sorta di introduzione, “Rewind 1921” si riprende perfettamente, anche grazie all’attento approfondimento del personaggio di Montrose.

“Thomas won’t mean much. He’s just the first in a long list of sacrifices I’ve made to be your father. You see right there? I’m telling him we can’t be friends no more ‘cause he’s a faggot… and I’m not. I lied to him and myself for years. I cut out all the soft parts of myself just to be a man, because men have sons. I swallowed my pride when we found out your mama was pregnant, and you could be George’s. But you were my son. You had to be. I did it all, and I would do it again, because the only thing I ever wanted to be was your father. So it can’t change. It can’t.”

I temi della repressione dell’omosessualità e dell’abuso sui figli, entrambi associati proprio al personaggio di Montrose, sono stati più volte accennati nel corso della serie e trovano il loro culmine in questo episodio. Mentre il ritrovamento del Book Of Names – vero movente del viaggio nel passato – viene affidato totalmente a Letitia, Atticus e suo padre si permettono un’interessante deviazione volta a spiegare l’origine di molti dei controversi atteggiamenti di quest’ultimo. Sia la violenza dell’uomo che la propria omosessualità repressa trovano infatti una definitiva causa, da imputare principalmente a Verton Freeman, padre di Montrose.
Ciò che più impressiona a livello emotivo e al contempo si dimostra più accurato nella rappresentazione psicologica di un personaggio come Montrose, è la volontà di quest’ultimo di giustificare gli abusi subiti e addirittura sostenere di meritarsi una punizione per il solo voler esprimere sé stesso.

 

REWIND 1921: LA MISSIONE DI LETI


Leti: “Please, listen to me. Dora escapes with your cousin Ethel. She grows up. She marries Montrose Freeman. Together, they have a beautiful baby boy. We call him Tic because Atticus is really a mouthful. And I fell in love with him… I am in love with him. I don’t want him to not exist. But we can’t change any of it, because the future… my baby…”
Hattie: “For I know the plans I have for you – declares the Lord – plans for welfare and not for evil, to give you future and a hope. When my great-great grandson is born, he will be my faith turned to flesh. I’m ready. I hope the good Lord is. Pray with me…”

Come già accennato, l’altro evento interessante affrontato nell’episodio riguarda il ritrovamento del Book Of Names da parte di Leti, o meglio ciò che precede tale ritrovamento. Letitia infatti si ritrova bloccata nella casa di Dora, la madre di Atticus, poco prima che questa venga data alle fiamme. In quest’occasione, la ragazza ha delle interessanti interazioni con i membri della famiglia ed in particolare con la vecchia Hattie, colei che custodisce il libro. La donna, appreso del viaggio nel tempo e delle motivazioni di Leti, decide di avere fiducia in lei e di aiutarla invece di salvare sé stessa e la propria famiglia.
Come Lovecraft Country ha ormai abituato, a scene emozionalmente potenti corrispondono accompagnamenti musicali o sonori egualmente potenti e significativi. In questo caso le scene cardine dell’episodio sono entrambe legate al poema del 1994 di Sonia Sanchez “Catch The Fire“. La prima sequenza vede la preghiera tra le fiamme di Letita e Hattie, accompagnata dalla lettura del componimento con sottofondo musicale (facendo comunque notare l’incoerenza nata dal Book Of Names che non prende fuoco). La seconda scena, semplicemente volta a mostrare il cammino di Leti in una Tulsa devastata dalle esplosioni, risulta forse ancora più dirompente, sia dal punto di vista visivo che sonoro, con un “Catch The Fire” adattato musicalmente e eseguito dalla cantante lirica Janai Brugger. Ulteriore accompagnamento durante la medesima scena lo produce Montrose, intento a elencare le varie vittime dei disordini di Tulsa che riesce a ricordare mentre guarda il paesaggio devastato che si staglia di fronte a lui.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Approfondimento su Montrose e il suo passato
  • Rappresentazione dei disordini razziali di Tulsa
  • Preghiera di Leti e nonna Hattie tra le fiamme
  • Il cammino di Leti tra le esplosioni
  • I got you, kid.”
  • Tutta la prima parte di episodio troppo rapida e approssimativa
  • Molto innaturale la mancanza di risposte e spiegazioni (o anche solo accenni) al finale della scorsa puntata
  • A quanto pare il Book Of Names è infiammabile a comando, quindi solo quando fa comodo alla sceneggiatura

 

Pur non iniziando benissimo, “Rewind 1921” si rivela un episodio interessante e coinvolgente che chiude diverse questioni da tempo in attesa di un vero e proprio approfondimento, spianando la strada per il finale di stagione.

 

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