In puro stile Netflix, “One Bad Day” si chiudeva con il botto lasciando aperto lo scontro tra Frank e Billy, scontro che si è ovviamente consumato molto velocemente, nel giro dei primi 3 minuti di questa 2×08. E poi? Il poi è esattamente il problema di “My Brother’s Keeper” visto che la fiamma iniziale si consuma subito ed i restanti (troppi) 45 minuti non sono altro che una lenta riesumazione di emozioni ed un siparietto già visto che ovviamente porta tutti ad un’ennesima fase di transizione. Lenta transizione.
Billy: “None of it. None of it matters! All this! All this was Frank Castle! He tried to kill me. I couldn’t see. That skull. Why? Why? Why would he… Why why would he do that? Why would he do any of it? I don’t understand. I don’t understand!
I mean, I know now that it was him. But I don’t feel it! I mean, I know, but I… but I don’t know.
I mean, here, but not here. And he was my best friend. My best friend.”
Potrebbe sembrare un disco rotto ma il concetto è fondamentalmente lo stesso: i 13 episodi si fanno sentire. Concettualmente la storia in sè e per sè non è malvagia e può serenamente occupare 6 oppure 8 episodi ma è il costante annacquamento che riduce il valore della serie, oltre che il minutaggio eccessivo. Non ci si aspettava uno scontro definitivo tra i due da subito, pertanto era pronosticabilissimo un andamento del genere e, in qualche modo, anche utile per far respirare la narrazione e osservare le reazioni nei due personaggi. Poco importa di Madani o degli altri character, il focus è tutto su Frank e Billy, come è giusto che sia. Purtroppo sono tante le cose che remano contro il potenziale insito nella trama, ed il ritmo, oltre che la gestione delle due trame, non aiuta. Ulteriore esempio (simbolico): nel riassunto della puntata su Wikipedia, più della metà è spesa a riassumere i primi 5 minuti. Evidentemente c’era poco da sintetizzare.
Frank: “Shit happens. You know that.”
Curtis: “What are you talking about? What are we talking about here, huh? We are out, man! We did our time, we served, we pulled the trigger when we had to, and we followed orders. But this, this is different. And everything about this is so wrong! Can you see that, Frank? Huh? Us sitting here, right now, having this conversation. And it’s not even over.”
La convulsa situazione iniziale, come già anticipato, sfocia in un hangover narrativo che soffoca il ritmo. I principali vincitori di questo minutaggio sono ovviamente Madani, Billy, Curtis ed Amy, mentre Frank rimane un po’ in disparte. Ovviamente tutti questi character, che possono essere definiti come secondari (ad eccezione di Russo), non hanno né la verve per portare avanti un’intera puntata, né una caratterizzazione tale per creare empatia. Il risultato è ovviamente diverso rispetto alle aspettative degli sceneggiatori. Un po’ per la natura di Frank, un po’ per questa mania di dilatare la narrazione il più possibile, ma i supporter character non stanno affatto svolgendo il loro ruolo primario e sono portati a recitare in scene solitarie in cui non possono esprimere il loro vero DNA. Risolto questo, e dando maggior contatto con Frank, l’episodio avrebbe potuto essere migliore. Così come la serie fino ad ora.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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One Bad Day 2×07 | ND milioni – ND rating |
My Brother’s Keeper 2×08 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.