Mayans MC 2×07 – TohilTEMPO DI LETTURA 3 min

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Come accade per ogni episodio di Mayans MC, la prima azione da compiere, quasi obbligatoriamente, prima della vera e propria stesura della recensione è quella di googlare all’istante il titolo della puntata in questione. Compito del recensore è quello di reperire un collegamento tra i vari elementi, titolo compreso, evitando al lettore l’enorme fatica di googlare a sua volta il nome della divinità di turno che Kurt Sutter – probabilmente sotto effetto di qualche acido – ha deciso di associare alla puntata corrente, e dunque ecco a voi Tohil, divinità che a quanto pare viene associata a fuoco, sole, pioggia, montagne, guerra, sacrificio e sostentamento. In pratica una divinità multitasking. Non conoscendo granché il pantheon mesoamericano, e non potendo dunque sfoggiare brillanti elucubrazioni religiose su divinità a noi sconosciute e dai nomi spesso impronunciabili, l’unica osservazione che possiamo avanzare in merito al consueto collegamento col titolo è sicuramente quello della molteplicità, della compresenza di nature diverse e spesso contrastanti all’interno dello stesso gruppo. Esattamente come Tohil, associato a più di un elemento nella mitologia maya, così i Mayans rappresentano l’esempio perfetto di come aspetti radicalmente differenti possano convivere all’interno della stessa entità.

You know what separates us from all the other scumbags, gives us the courage to look into the mirror? This fuckin’ piece of leather, the history that hangs on it.

A prescindere dalla natura eminentemente filler della puntata, quasi interamente dedicata alla side quest della figlia di Coco, e dalla staticità della trama, in questa occasione caratterizzata da una totale immobilità, l’episodio si lascia guardare, intrattenendo grazie alle solite sparatorie, torture, telenovelas, inseguimenti, barbe e quant’altro. Galindo comincia a nutrire dubbi nei confronti di Emily, Ez chiede ufficialmente aiuto alla ragazza nei secondi finali dell’episodio e più o meno basta, questo è quanto. A due passi dal finale di stagione poco accade e ancora difficilmente riusciamo a inquadrare in quale direzione vuole procedere Sutter, eppure, nonostante la trama ristagni, a salvare l’episodio è un elemento, un elemento in particolare che già era presente in Sons Of Anarchy e che fin da principio il creatore ha cercato di instillare anche in questa seconda opera dedicata ai colleghi di Santo Padre: i protagonisti sono criminali ma hanno un proprio codice d’onore. Seppur sterminando mezza popolazione, i nostri “eroi” non si tirano mai indietro quando c’è bisogno di aiutare dei poveri innocenti ingabbiati come animali. Il messaggio che arriva al termine dell’episodio è che ognuno, a prescindere che si tratti di un criminale, un federale o Emily alle prese con la sua nascente – e già morente – carriera da gangster, riesce a tirare avanti raccontando a se stesso la propria versione di quella che erroneamente viene chiamata “verità”, giustificando le proprie azioni, spesso deplorevoli, associandole ad un apparente bene superiore. Un messaggio che ci viene raccontato attraverso una storia completamente slegata dalla trama principale, ma che comunque riesce ad arrivare senza farci pesare troppo l’assenza di una reale progressione narrativa. Modalità già usata da Sutter anche nella sua opera madre e che incredibilmente riesce a soddisfare lo spettatore proprio grazie alla combinazione di azione, componente soap sempre presente, sparatorie, inseguimenti e una colonna sonora sempre azzeccata. Per scoprire qualcosa di più sulle sorti dei nostri protagonisti occorrerà attendere il prossimo episodio, ma per il momento godiamoci un po’ di violenza indiscriminata e ringraziamo Sutter per non aver reso Mayans MC un mero SAMCRO made in Mexico.

Is that how we do it? We tell our version of the truth?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Episodio godibile seppur filler
  • Mix tra action e colonna sonora sempre impeccabile
  • Triangolo Ez-Emily-Galindo pronto a scoppiare
  • Zero progressione narrativa
  • Emily peggiore gangster emergente dell’anno
  • Poco spazio a Potter

 

Questa settimana ci limitiamo a salvare, vista e considerata la natura filler dell’episodio. Si tratta comunque di una puntata che scorre piacevolmente e che, auspicabilmente, prepara il terreno per qualche sostanziale progressione narrativa che vedremo nel prossimo episodio. Per ora ci tocca aspettare, ma chi ama il lavoro di Sutter sa che l’attesa porta sempre a qualcosa di buono.

 

Muluc 2×06 1.03 milioni – 0.4 rating
Tohil 2×07 1.10 milioni – 0.4 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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