Ms. Marvel 1×03 – DestinedTEMPO DI LETTURA 5 min

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LMs. Marvel 1x03 Recensionee produzioni Marvel su Disney+ sono un caso. L’approdo di una delle più grandi case di produzione sul piccolo schermo aveva infiammato i fan, promettendo una grande vastità di contenuti, tutti interconnessi rigidamente a differenza dei precedenti esperimenti targati Marvel Television. Tuttavia, i titoli finora usciti hanno sempre avuto una mancanza di qualche tipo. Show attesi, con protagonisti personaggi famosi visti più volte nei film, necessitavano sempre di quel quid per fare il salto di qualità. Un qualcosa che, vuoi per una cosa o vuoi per un’altra, continuava a mancare.
La storia potrebbe essere diversa stavolta con Ms. Marvel. Saranno le aspettative che erano ridotte rispetto a prodotti ben più blasonati, saranno le dinamiche da teenager che avevano portato il grande pubblico ad etichettare la serie come “skippabile”, ma tant’è che al momento la serie su Kamala Khan si sta rivelando il prodotto più concreto e solido dei Marvel Studios su Disney+. Una notizia molto positiva, visto che la supereroina interpretata da Iman Vellani tornerà per risollevare le sorti del sequel dell’anello debole del MCU, in “The Marvels” nel 2023.  A sovvertire le aspettative c’è innanzitutto una grande cura nel rappresentare in modo approfondito una cultura affascinante come quella musulmana, oltre a quelle che potrebbero essere le prime avvisaglie di Inumani (sì, proprio loro). Qualche passaggio a vuoto è presente, ma non influisce più di tanto sul sorprendente rapporto qualità/aspettative.

CLANDESTINE


Nonostante le serie Marvel targate Disney+ presentino di solito al quinto episodio un momento reveal in cui viene fatta luce sul passato, per Ms. Marvel il momento flashback arriva in anticipo. Probabilmente la cold open che apre “Destined” rappresenta solo il primo pezzo di un piccolo puzzle che si andrà a costruire nei prossimi episodi, facendo luce sull’origine dei bracciali, sui jinn e sul ClanDestine. In particolare la scena di apertura, ambientata in India negli anni ’40, mostra il gruppo di villain chiamato appunto ClanDestine, indagare nei pressi di un cadavere kree. La scena presenta numerose chicche, oltre a lanciare segnali diretti alla solita Captain Marvel, ai Guardiani della Galassia e addirittura a Shang-Chi.
Se i kree, famosi per gli esperimenti genetici con la razza umana, possono indicare un’origine aliena dei bracciali (che sono due!), le incisioni sui pavimenti compongono il simbolo dei Dieci Anelli. Un collegamento inaspettato ma originale e coraggioso con i prodotti più freschi del MCU. Resta da vedere quali altri misteri nascondono Najma e i ClanDestine. Esseri immortali provenienti dalla dimensione Noor, e identificati sulla terra come simil-demoni nella cultura pre-musulmana. Sorprende invece Kamran, love interest di Kamala, che a differenza di come ci si poteva aspettare, si è rivelato un valido aiutante per la protagonista e non un banale antagonista.

CULTURA MUSULMANA


Era stato già affermato per Moon Knight a proposito della cultura egizia, ed è un aspetto già discusso nelle recensioni dei precedenti episodi, però al termine di “Destined” non si può non parlare del minuzioso lavoro nella messa in scena di un folklore non così rappresentato su schermo come quello musulmano. Specificamente il matrimonio di Amir rappresenta l’occasione perfetta per una coloratissima sequenza in cui le tradizioni islamiche la fanno da padrone. Dal balletto alle varie gag tra promessi sposi e parenti inopportuni, elementi ben mixati che elevano il prodotto rispetto ai suoi predecessori.
Anche la storyline su Nakia colpisce in tal senso. La rivoluzione che la giovane sta portando all’interno della sua comunità fin troppo tradizionalista è raccontata con leggerezza e semplicità, in modo da arrivare efficacemente ad ogni spettatore. Viene anche accennato un certo astio nei confronti di Night Light (“we are trying to drop the name Night Light“) da parte della comunità islamica, con Nakia che ricorda un po’ J.J. Jameson e Kamala come Peter Parker. In fondo i parallelismi con Spider-Man ci stanno tutti, visto che entrambi i personaggi portano in scena il leitmotiv del supereroe con super-problemi, forse la più grande rivoluzione di Stan Lee.

Sheikh Abdullah:Good is not a thing you are, Kamala. It is a thing you do.

AFFARI DI FAMIGLIA


L’altro grande pregio di Ms. Marvel è la scrittura dei personaggi. Scrivere dei personaggi interessanti è la chiave per la riuscita di una buona serie TV, e stavolta i Marvel Studios sembra che abbiano fatto i compiti a casa. Gli autori sono riusciti ad introdurre parecchi nuovi personaggi, in un universo cinematografico già affollato, ritagliando il giusto spazio per ognuno di loro. Bruno, Abu, Ammi, Amir, Nakia, tutti personaggi con cui lo spettatore può relazionarsi dopo appena tre puntate a causa della loro emotività. Tra i tanti spicca Bruno Carrelli, interpretato dal bravissimo Matt Lintz (che era in lizza per interpretare Peter Parker), il nerd sfigato “friendzonato” a cui non si può non voler bene.
Allo stesso tempo, però, viene data tanta importanza alla famiglia e all’ambiente familiare. Dopo aver fatto la conoscenza delle innumerevoli zie ecco che ruba la scena la nonna di Kamala, Sana Ali, in un cliffhanger che potrebbe dare la giusta svolta allo show. Appare per la prima volta anche la bis-nonna Aisha nel flashback iniziale. Viene infatti rivelata la sua natura di djinn, oltre ad essere un membro fondatore del ClanDestine. Tanti piccoli indizi che ammiccano a una sorta di eredità nel lato materno della famiglia della supereroina, qualcosa che ha a che fare con poteri latenti e treni diretti a Karachi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La maschera del futuro costume
  • Si svelano i primi segreti con i flashback
  • Kree e simbolo dei Dieci Anelli
  • La dimensione da cui è stato bandito il ClanDestine potrebbe essere Attilan? La città degli Inumani?
  • Iman Vellani spacca
  • Come non voler bene a Bruno
  • La cultura islamica rappresentata
  • La superficialità con cui i genitori di Kamala non chiedono ulteriori spiegazioni

 

Nonostante i pregiudizi e i mugugni dei fan, Ms. Marvel si sta rivelando uno show godibile e sorprendente, sperando di non incappare in un altro finale monco.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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