My Brilliant Friend: Those Who Leave And Those Who Stay 3×08 – Those Who Leave, Those Who StayTEMPO DI LETTURA 4 min

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La storia è arrivata al 1976 circa. Fa fede la sigla dello storico sceneggiato Sandokan, suonata in spiaggia e ballata dai bambini (bello questo modo di datare le vicende senza appesantirle con troppe spiegazioni).
Materia dell’episodio è l’amore, la passione ormai irrefrenabile tra Nino e Lenù. C’è grande trasporto soprattutto da parte di lei, perché lui ha già espresso tutte le sue perplessità alla prospettiva di lasciare definitivamente la legittima moglie.
Questa storia da ragazzini, nata senza un vero perché, resiste a tutte le razionalizzazioni. Anzi, il rivestire l’istinto e le pulsioni con discorsi di livello intellettuale più o meno elevato, il dare la colpa al momento storico – sociale, sembra essere addirittura controproducente. Il tutto resta perfettamente aderente al verbo dell’autrice Elena Ferrante (la quale, non a caso, ha intitolato il suo ultimo libro La Vita Bugiarda Degli Adulti).

I BAMBINI CI GUARDANO


Il titolo di uno storico film di Vittorio De Sica calza perfettamente alla scena in cui Elena e Pietro devono annunciare alle figlie la loro separazione.
Parlare subito, facendo una scenata davanti alle bimbe sull’onda dell’emozione, è uno sbaglio.
Elsa è molto piccola, dorme nel suo lettino, ma Dedé capisce tutto, anche prima degli adulti. Purtroppo, ad un’età così precoce, la persona non è strutturata a metabolizzare e sopportare notizie shock di questa portata.
Le ricadute delle scelte degli adulti sui figli, già deplorate dalla voce fuori campo di Lenù, si vedranno nella prossima stagione. Intanto si può fare un grande applauso alla piccola Sofia Luchetti, figlia del regista Daniele. Si dimostra sempre arguta, brillante ed incisiva. Ha quasi più tempo in scena e più battute della madre, donna di silenzi, timidezze e profondi dubbi.
Dispiace quasi pensare al recasting necessario per la quarta serie dello show. Sull’argomento, intanto, c’è un primo indizio proprio nella scena finale dell’episodio in oggetto. Elena si specchia e si vede Alba Rohrwacher, finora solo voce narrante fuoricampo.

IN DIFESA DI PIETRO AIROTA


Occorre poi spendere due parole a difesa del pover’uomo. Certamente, egli è l’intellettuale di qualche decennio fa, ancora di vecchia scuola, quello che si ritira nel suo studio per ore e ore a leggere, scrivere e fumare. Risulta grigio e noioso, almeno in superficie, soprattutto se non è un ciclone a letto.
Per dirla con le parole di George Bernard Shaw, ha bisogno di qualcuno che si occupi delle cosucce noiose, come tritare le cipolle, per non avere altro a cui pensare che essere felice e vincente. Ovviamente, il “qualcuno” è una figura femminile tipo madre, moglie, figlia o sorella.
Però un uomo avrà diritto di non vedere casa propria invasa da gente come Pasquale, che si approfitta di vitto e alloggio e poi se va insultando tutti, in un malinteso concetto di democrazia (sotto)proletaria. Meglio ancora, avrà diritto di non sopportare il bellimbusto che gli insidia la moglie e gli dà pure della persona poco intelligente.

SECONDO AMORE


Si è giunti alla fine anche di questa terza stagione e arrivano le sorprese per un finale con il botto. Giunge all’improvviso  una telefonata di Lila. L’escamotage è graditissimo per rivedere, per l’ultima volta, Gaia Girace, virtualmente assente negli ultimi due episodi. La comunicazione, comunque, è di una certa rilevanza: la temutissima Donna Manuela Solara è morta assassinata. Lenù non ha testa per pensarci, ha le valigie in mano, perché ha deciso di scappare con Nino. Le due grandi amiche non si danno mai ragione, come qualcuno ha fatto notare. Qui però la reprimenda di Lila ci sta tutta.
Purtroppo, Miss Greco e Mr. Sarratore jr. sono sulla via per diventare ciò che sono (e non è un gran bel risultato).
Lui è ormai la nuova versione del padre, che aveva giurato di non diventare mai: un seduttore seriale per cui la conquista è solo gioco di potere.
Lei sembra un caso di “puoi togliere la ragazza dal ghetto, ma non il ghetto dalla ragazza”. Forse non si è sentita sufficientemente amata e sostenuta fuori dal rione (e sì che fra borse di studio e incontro con gli Airota, semafori verdi ne ha trovati parecchi).
La telenovela può quindi cominciare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sofia Luchetti – Dedé
  • Le canzoni datano il periodo storico in cui si svolgono le vicende
  • La telefonata di Lila, per un saluto a Gaia Girace
  • Lenù non ha capito che Nino è uno squallido
  • Telefonata di Lila sbrigata in modo un po’ frettoloso

 

Questa terza stagione si conclude degnamente, sia dal punto di vista delle interpretazioni, sia da quello dell’affresco di un’epoca della storia d’Italia. Ora bisogna solo attendere la quarta e conclusiva serie, per illustrare l’ultimo libro del ciclo firmato Elena Ferrante.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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