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Dopo un inizio di stagione londinese, la narrazione di Poldark sembra sia definitivamente tornata tra le scogliere della Cornovaglia, anche se il finale di puntata ricorda agli spettatori come gli intrighi di corte della capitale siano sempre in agguato dietro l’angolo.
La pazzia di George Warleggan, splendidamente interpretato da Jack Farthing, rappresenta l’ennesimo cambiamento per un character che dalla prima stagione non ha mai smesso di evolversi, anche se si potrebbe ben parlare di involuzione – questione di punti di vista -.
Il personaggio, in questo quarto appuntamento, viene grandemente aiutato dal dottor Enys, che ancora una volta si dimostra non solo all’avanguardia nel proprio settore, ma umanamente splendido, risultando insieme a Ross il character scritto meglio dagli autori, con diverse sfaccettature e un approfondimento psicologico veramente degno di nota.
Va meglio anche per Tess, la quale dopo diversi episodi caratterizzati da una sua presenza sterile, sobilla il popolo contro i banchieri di turno, ovviamente i Warleggan, e trama con Hanson per recare danno ai Poldark, un astio che per ora non ha ancora trovato in realtà una vera e propria motivazione.
Se nel secondo e terzo episodio ci si era lamentati dell’insolita ingenuità di Demelza, che aveva sottovalutato Tess, in questo quarto, invece, si assiste ad un deciso cambio di rotta, con gli avvertimenti di Ross che vengono seguiti dalla decisione della moglie di cacciare di casa Tess. Meglio tardi che mai.
Purtroppo, il giovane Valentine invece sembra abbandonato a se stesso, tra un padre impazzito e uno zio che pensa solo agli affari: in questo senso le scene tra il piccolo e Ross, che lo porta a cavallo e poi tra gli altri bambini, sono interessanti da vedere e sintomo di una tensione perenne per una delle questioni mai risolte della serie, destinata prima o poi ad emergere prepotentemente, o almeno si spera. Da notare, infine, l’ottimo casting fatto dalla produzione, con il bambino che interpreta Valentine veramente simile al padre biologico, una somiglianza lampante che sicuramente qualcuno, come Geoffrey Charles all’epoca, prima o poi farà notare.
A proposito di tensione, i soliti problemi tra Dwight e Caroline risultano essere abbastanza stucchevoli, con l’ex ereditiera che parla con il cane, lamentandosi del marito troppo impegnato con i pazienti, una scena vista e rivista per una tematica abusata da parte degli autori. Due personaggi che, da diverso tempo, sembrano essere prigionieri di una vita coniugale non troppo felice, dopo la morte della figlia. E’ evidentemente necessario un cambio di rotta per i coniugi Enys, che a livello narrativo stanno offrendo ben poco in questa quinta ed ultima stagione.
In generale, aspettando che Geoffrey Charles e Cecily scatenino il caos con il loro amore, per le coppie, Poldark esclusi, non sembra un’ottima annata, con Drake e Morwenna che ancora una volta, nemmeno a dirlo, non sono felici. Nonostante l’impegno preso come maestra per i bambini del posto, la cugina di Elizabeth non solo non ha superato i propri problemi, ma la grande nostalgia verso il figlio ne sta creando di nuovi. Per il fratello di Demelza e consorte non sembra esserci veramente pace, un dramma continuo che è iniziato dal loro primo incontro e sembra essere senza fine.
Mentre Ned Despard vuole ripagare i propri debiti verso Hanson in pieno stile Lannister, complessivamente la narrazione si attesta su ritmi meno elevati rispetto all’inizio della stagione, dove soprattutto nella season premiere si era assistito anche a qualche forzatura narrativa di troppo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio di transizione per Poldark giunto ormai a metà stagione. Questo quarto appuntamento non è stato indimenticabile, se paragonato ad altri, ma non è caratterizzato nemmeno da gravi elementi negativi. Una puntata di raccordo caratterizzata da una narrazione compassata che getta le basi per i prossimi episodi, con una valutazione pienamente sufficiente, in attesa che lo show torni ai soliti altissimi livelli.
Episode Three 5×03 | ND milioni – ND rating |
Episode Four 5×04 | ND milioni – ND rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.