);

Raised By Wolves 2×01 – The CollectiveTEMPO DI LETTURA 4 min

/
()

Raised-By-Wolves-2x01“Mother. I seem to be experiencing a great deal of confusion. Do you mind orientating me?”

Raised By Wolves nel 2020 non ha rappresentato quell’appuntamento con il sci-fi che buona parte del pubblico attendeva, soprattutto dopo che il nome di Ridley Scott era comparso all’interno del progetto.
Il risultato era stato fin dall’inizio di dubbio gusto: per quanto molti aspetti narrativi riuscissero a risultare interessanti, in scena non compariva la benché minima spiegazione di quanto stava accadendo, lasciando allo spettatore l’ingrato compito di dedurre tutto per proprio conto. Ogni elemento doveva essere preso per buono così come compariva: la gravidanza di Mother, gli androidi, il libero arbitrio, passato e presente di Kepler-22b, l’insolita creatura figlia di Mother.
Un fattore, questo del dover prendere per buono tutto ciò che viene mostrato, che sembra rimanere in auge anche in questa seconda stagione, almeno per ora.

NUOVO CONTESTO NARRATIVO


Esattamente come nel primo episodio della prima stagione (“Raised By Wolves”), la serie cerca di presentare al pubblico il nuovo contesto narrativo considerato sia il cambiamento climatico, sia il ritorno alla normalità di Mother, nonostante sia ancora priva della sua principale arma di distruzione (gli occhi).
Il piccolo villaggio dei due androidi, infatti, si è ora spostato in una zona decisamente più temperata, dando modo ai giovani ragazzi sia di crescere più facilmente senza correre il rischio di morire di stenti in una landa desolata, sia di poter stringere rapporti con nuovi personaggi. Un cambiamento climatico che viene sottolineato dalla nuova fotografia che ora ha abbandonato i colori freddi e i filtri delle scale di grigio preferendo colori caldi, capaci di trasmettere tepore e un’apparente tranquillità sociale.
Il primo vero problema, tuttavia, è la gestione del tempo off-screen: rispetto alle riprese della prima stagione sono passati circa due anni e, considerata la giovane età dei personaggi in scena, era difficile non incorrere in problematiche. Per fare un veloce esempio: Campion (interpretato da Winta McGrath) è visibilmente più grande rispetto alle scene conclusive di “The Beginning” nonostante siano passate in scena poche ore. In aggiunta a ciò, la voce dell’attore è decisamente mutata, abbandonando la voce acida-acuta del bambino arrivando a quella calda-bassa del ragazzo adolescente. Un fattore impossibile da non notare e che si ripresenta anche nel resto del gruppo (Paul, Tempest, Hunter).

DELLE PREMESSE IDENTICHE


All’orizzonte si intravedono le tematiche di prossimo sviluppo: Caleb è il nemico pubblico numero uno; Father e Mother dovranno riuscire a limare i pregiudizi che l’accampamento che li ha accolti mostra senza troppi veli nei loro confronti.
Ma si tratta di argomenti abbozzati in maniera decisamente molto rapida e priva di qualsiasi enfasi. Tanto che la conclusione, con il simbolo infuocato di Sol disegnato all’interno del campo, lascia abbastanza interdetti considerando che la minaccia fatica a risultare reale ora come ora e di conseguenza non attira né interesse, né hype per le future puntate.
C’è la possibilità dello scontro, ovviamente, tra mitraici e atei, ma essendo il leitmotiv dell’intera serie non riesce a catturare l’attenzione più di tanto non risultando qualcosa di effettivamente nuovo. Un nuovo inizio, ma con delle premesse pericolosamente molto simili a quelle palesatesi all’inizio dello show. Il rischio è di incappare, nuovamente, in una stagione totalmente asettica relativamente a tematiche ed intrattenimento. L’unica nota positiva che potrebbe far invertire la rotta sono le due puntate in meno di questa seconda stagione, ma è veramente molto poco a cui appigliarsi.

“Attention, colonists. I’m here by order of the Trust to welcome Lamia and her family to the collective. Lamia was reprogrammed to fight for us. She single-handedly destroyed the Ark of Heaven and ensured our future on this planet will be a bright one. The Trust asks that you show her your gratitude by affording her… and her Mithraic children every courtesy. It’s a new day, a fresh start. The Trust thanks you for your continued cooperation. Good day.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il risveglio di Mother e la distruzione che semina all’interno del laboratorio
  • The Trust e Mother
  • Nuovo contesto narrativo
  • Father sfruttato per fare un piccolo e veloce recap al pubblico
  • Ma l’Alien del finale (il bambino-serpente) che fine ha fatto?
  • Campion e co. completamente cambiati
  • La trama di Marcus continua a risultare poco interessante, esattamente come nella prima stagione

 

Una puntata molto introduttiva che non mostra né debolezze, né virtù positive. Resta la sensazione di ritrovarsi di fronte ad uno show non cambiato rispetto alla precedente stagione, purtroppo.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

Rispondi

Precedente

This Is Us 6×05 – Heart And Soul

Prossima

My Brilliant Friend: Those Who Leave And Those Who Stay 3×01 – Sconcezze

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.