“Quanto tempo è passato?”
Sono passati quasi due anni dalla conclusione del secondo ciclo narrativo di My Brilliant Friend. Un finale in cui Lenù veniva mostrata alle prese con la presentazione del suo libro, difesa da Nino, ricomparso all’improvviso nella vita della giovane.
“Sconcezze” riparte da quell’incontro, dalla percezione di Elena di non essere mai abbastanza agli occhi delle persone che in cuor suo teme di più; ma è anche un episodio dedito ad affrontare l’impatto sociale del romanzo di Elena e le diverse reazioni.
La puntata verte totalmente su Elena, lasciando intendere che a Lila verrà dedicato il prossimo episodio così da poter proseguire di pari passo la storia di entrambe (anche considerato il sottotitolo della stagione “Storia di chi fugge e di chi resta”).
STORIA DI CHI FUGGE
L’episodio prosegue con la delicata analisi delle problematiche affrontate da Elena, spesso esplicitate dalla voce narrante, nonostante l’interpretazione di Margherita Mazzucco risulti sempre in linea con ciò che ogni scena dovrebbe trasmettere, sintomatico di un’interpretazione magnetica e che non può non catturare l’attenzione. Ma si tratta di un aspetto già presente nella seconda stagione e che qui viene semplicemente riconfermato.
My Brilliant Friend riparte con la sua consueta narrazione di un’epoca passata che cattura e conquista, forte di un gruppo di attori che, seppur giovane, riesce a non far distogliere l’attenzione e di una soundtrack di cui c’è veramente ben poco da dire se non il nome del compositore, Max Richter.
La ricomparsa di Nino agita chiaramente le acque all’interno della storia, rappresentando quella figura del passato a cui Elena si è sempre trovata legata ed infatuata. Nino, dal canto suo, assume spesso e volentieri contorni difficili da delineare cercando quasi di ammaliare Elena, nonostante poi tenti di “sfruttarla” come puro e semplice metodo per arrivare a Lila. Si tratta questo di un aspetto già presente nelle passate puntate che non fa altro che amplificare il senso di inadeguatezza che Elena prova nei confronti di Lila, figura quasi mitologica a cui alla ragazza sembra impossibile avvicinarsi.
Elena, tuttavia, ha scoperto il placido amore con Pietro che, presente alla presentazione del libro, si ritrova a condividere la cena proprio con Nino: Pietro, come si diceva nella recensione del precedente finale di stagione, è la figura perfetta da avvicinare ad Elena perché con il suo carattere tranquillo (e in certi tratti remissivo) lascia il giusto spazio e respiro ad Elena, cosa assai rara per tutti gli altri personaggi maschili fin qui entrati in scena.
LE SCONCEZZE
Una volta superata la presentazione del libro, Elena si tramuta in Lenù ritornando nel rione e dovendo affrontare una sorta di gogna pubblica: le “sconcezze” a cui fa riferimento il titolo dell’episodio sono quelle che gli abitanti del rione dicono essere presenti nel romanzo scritto dalla ragazza di casa Greco. Molti parlano per sentito dire, senza aver effettivamente letto il libro, ma tanto basta per dare adito a pensieri (Lenù è una ragazza facile) e pregiudizi. Lenù si ritrova a dover affrontare la consueta arretratezza mentale sia della famiglia (la madre), sia del rione in sé.
Anni di studio e di tentativi di allontanarsi dal rione hanno fortificato la scorza della ragazza che viene intaccata solo in parte dalle continue prese di posizione e dai commenti poco felici delle figure a cui una volta guardava con timore quasi reverenziale.
Ma per una combinazione di fattori, Elena viene colpita più duramente di quanto era lecito attendersi: su diversi giornali, infatti, il suo romanzo viene duramente attaccato dando adito al pensiero che forse, nel rione, non avevano tutti i torti nel giudicarla per quanto compariva scritto in quelle pagine diventate ora di dominio pubblico. Un lato intimo e segreto di Elena è stato esposto al pubblico e quest’ultimo, come nei peggiori incubi adolescenziali, si sta facendo beffe del suo mondo privato. Un colpo che la colpisce duramente tanto da farla desistere, sembrerebbe, dal perseguire la carriera di scrittrice in favore di quella di insegnante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Il finale di puntata ricorda allo spettatore il periodo di agitazione sociale e politica in cui il racconto è calato, ulteriore elemento che potrà risultare utile ad Elena e Lila per avvicinarsi a nuovi obbiettivi. Il tutto per aggiungere ulteriori capitoli ad una storia che fin qui ha trovato sempre il modo di catturare lo spettatore e ammaliarlo con la sua leggiadria di scena.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.