A Murder At The End Of The World 1×04 – Chapter 4: Family SecretsTEMPO DI LETTURA 5 min

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A Murder At The End Of The World 1x04 Recensione“Andy has run a lot of climate projections. He thinks the extremes slated for 2050 are coming sooner. A lot sooner. He wants to be prepared for that. If you’re on a plane that is about to crash, should one of the pilots really tell you how many minutes until impact? Especially if there’s nothing you can do?”

A Murder At The End Of The World ha definitivamente cambiato ritmo, innestando una marcia più alta. Come anticipato nella recensione del precedente episodio, la morte di Rohan avrebbe sicuramente rappresentato il punto di svolta definitivo dello show. La morte di una singola persona – per di più con problemi pregressi di tossicodipendenza, come Bill – poteva essere razionalizzata. Poteva trattarsi, dunque, di una tragica fatalità. Una seconda morte dopo pochi giorni, invece, non può che prestarsi a domande di tipo differente. Due morti ravvicinate non possono essere legate a una coincidenza. Deve esistere un piano più ampio. Gli ospiti della villa, in quanto persone altamente intelligenti, sono tutte giunte a questa conclusione.
Ed è proprio qui, dunque, che iniziano i problemi. Chiusi in un albergo ai confini del mondo, con accanto dei cospiratori che vogliono uccidere gli ospiti dell’hotel. Aggiungendo l’impossibilità a fidarsi di qualcuno – dato che chiunque potrebbe essere l’assassino – si ottiene la ricetta perfetta per un’esplosione di tensione in tutti i personaggi.

TENSIONE E INDAGINI


Cosa succede quando sei in un albergo in Islanda e gli ospiti che sono assieme a te vengono uccisi uno dopo l’altro? La prima conseguenza è la consapevolezza di essere soli contro tutti. Chiunque potrebbe aver ucciso Bill, così come chiunque potrebbe aver ucciso Rohan. Per di più, ora nessuno crede più alla morte per overdose accidentale da parte dell’artista noto come Fangs.
In un clima di simile tensione, i sospetti riguardano tutti, nessuno escluso. Perfino Andy Ronson, il padrone di casa. D’altronde, in un omicidio servono movente e opportunità. Andy è l’uomo che possiede le maggiori possibilità in tal senso, conoscendo ogni centimetro dell’albergo.
Inoltre, bisogna ricordare che gli ospiti si sono recati in Islanda su invito di Andy o di Lee. Se avesse voluto uccidere alcuni di loro in un contesto di vantaggio strategico, dunque, ad Andy sarebbe bastato mandare loro l’invito e attirarli in trappola.
Tuttavia, per uno show che ha mostrato di essere ambizioso, avere Andy come assassino (o comunque capo della cospirazione) sarebbe una scelta in tono minore. Il ricco magnate che si scopre essere il villain è infatti un tema già noto e visto abbondantemente, anche di recente. Si pensi, ad esempio, al secondo capitolo di Knives Out.

E POI RIMASERO… SEMPRE GLI STESSI


Come prevedibile, la natura e l’istinto di Darby le impongono di indagare per giungere a fondo della vicenda. In questa missione si ritrova inoltre un alleato inaspettato, ossia Sian.
La gran parte della puntata è dunque dedicata all’escursione investigativa di Darby e Sian, che cercano il punto verso cui Rohan aveva indicato il suo messaggio luminoso il giorno prima di essere ucciso. La ricerca produce – a livello narrativo – la scoperta di un barchino di proprietà di Rohan, che indicherebbe la presenza di altre persone nei pressi dell’albergo.
Inoltre, questa indagine ha rappresentato per lo spettatore un gradito punto di rottura con gli episodi precedenti. Pur essendo ambientato in un luogo con una natura quasi incontaminata, le trame si sono sviluppate all’interno dell’albergo oppure nel caldo del Sud degli Stati Uniti. Le ricerche delle due donne hanno quindi finalmente sfruttato al massimo la natura che circonda i personaggi, utilizzandola anche come vero e proprio elemento che determina la trama dello show.
In una puntata che sembrava abbastanza lineare, l’incidente in auto ha dato il via ad un finale quasi eccessivamente frenetico. Anche in questo caso, a un certo punto sembrava scontata la morte di Sian tramite l’ennesimo tragico incidente di questi giorni. Il casco pressurizzato si è bloccato e l’ossigeno stava finendo. Il finale sembrava già scritto. Eppure Sian è sopravvissuta, e questo può essere un elemento cardine per la risoluzione del mistero.

STARNUTIRE


La mancata morte di Sian potrebbe indicare la presenza di una puntata senza colpi di scena. In realtà, la situazione è opposta, in quanto lo spunto di riflessione è duplice.
In primo luogo, una non-morte può essere più rilevante della morte. Se Bill è morto e Rohan è morto, ma Sian è ancora viva, si tratta solo di una coincidenza? Oppure è l’indizio di un coinvolgimento dell’ex astronauta nella cospirazione? Chiaramente, al momento non si può far altro che ipotizzare, ma esistono elementi a supporto di tale tesi.
Simulare un tentato omicidio sarebbe infatti il modo migliore per distogliere i sospetti e re-indirizzarli verso gli altri. D’altronde, anche in Dieci Piccoli Indiani l’assassino ha finto la sua morte a metà del percorso. In questo modo, i superstiti hanno continuato a sospettarsi a vicenda, mentre il vero killer agiva tranquillamente nell’ombra.
Il secondo spunto di riflessione è chiaramente rappresentato dal colpo di scena finale. In questa puntata, i flashback sono stati meno lunghi e meno incisivi del solito. Il motivo è spiegato chiaramente negli ultimi secondi. Zoomer soffre di ACHOO (Autosomal Dominant Compelling Helioopthalmic Outburst), una sindrome molto rara che ha ereditato dal suo padre biologico. Non Andy Ronson, ma Bill.
Questa rivelazione sembrerebbe confermare i sospetti su Andy. Anche in questo caso, però, si confida in una soluzione più imprevedibile e di effetto. Un esito che potrebbe coinvolgere, ad esempio, la protagonista in ciò che le è rimasto di più caro. Ossia il suo idolo d’infanzia, Lee Andersen.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le indagini di Darby e Sian
  • La tensione tra i personaggi all’interno del bunker sotterraneo
  • La mancata morte di Sian e i suoi potenziali significati
  • La rivelazione finale
  • In uno show in cui chiunque può essere l’assassino, la mancata caratterizzazione di gran parte degli ospiti dell’albergo continua a rappresentare un punto debole 

 

“I sneezed. It’s called Autosomal Dominant Compelling Helioopthalmic Outburst. I sneeze from the light.”

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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