And Just Like That… 1×07 – Sex And The WidowTEMPO DI LETTURA 3 min

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And Just Like That 1×07

Come suggerisce il titolo, il settimo episodio è incentrato sul sesso e su Carrie, dopotutto un po’ come tutti gli altri episodi di questa serie, soprattutto dopo la morte di Big.
Infatti, un’altra differenza abbastanza noiosa tra Sex And The City e questo suo revival è la mancanza di una vera e propria alternanza di protagonismo: anche quando al centro della puntata sembra esserci una delle altre due amiche dell’ormai trio, i riflettori tendono sempre a favore dell’amica scrittrice. È proprio mentre scrive al suo computer che la ritroviamo nella scena d’apertura di “Sex And The Widow”, davanti alla iconica finestra del suo vecchio appartamento dove ha deciso di ritornare a vivere richiamando, da un lato, i ricordi dei fan più nostalgici e, dall’altro, dando una parvenza in più di autenticità al personaggio.

THAT’S WHAT HAPPENED


Se l’episodio precedente si conclude con una presa di coscienza da parte di Carrie che finalmente trova la forza di convertire il suo dolore in voglia di vivere e andare aventi, questo episodio si riapre con lo stesso schema: le stagioni si sono susseguite e il frutto della sua sofferenza è un libro, “Loved & Lost”, chiaramente d’amore – insomma, un po’ come Adele ha basato la sua carriera da cantautrice sulle proprie avventure/sventure amorose. Tuttavia, questo libro è ben lontano dal tono umoristico del caro vecchio blog degli inizi: il lutto che l’ha segnata ha fortemente influenzato la sua scrittura e questo, secondo la sua editor, potrebbe essere un problema per il pubblico di lettori abituato a ritrovare la speranza nelle sue parole.
La soluzione per ridare a Carrie quell’ottimismo che possa altrettanto positivamente riflettersi nel suo memoir? Il digital dating che le permette di conoscere Peter (Jon Tenney) e ravvivare quella scintilla ormai spenta dentro di lei. Questo primo appuntamento non va esattamente come di solito accade nei film e così Carrie si ritrova a tavolino con Miranda, Charlotte e Anthony a far loro un resoconto di quanto accaduto. Quadretto che inevitabilmente porta lo spettatore a mettere a confronto Anthony e Seema: con il risultato che Anthony dia l’impressione di essere decisamente un quarto moschettiere migliore di Seema per la sua affinità caratteriale con Samantha. Infatti li accomunano mancanza di peli sulla lingua, il saper portare buonumore nel resto del gruppo e la spudorata narrativa dei propri incontri di letto che va a bilanciare l’atteggiamento non di rado prevenuto delle altre componenti del gruppo.

SORRY BUT NOT SORRY


Le speranze finora riposte in Charlotte – in quanto quella meno condizionata dalla battaglia del politically correct – iniziano a svanire: anche lei è preda dei discorsi pseudo-impegnati che la vedono mettersi contro Harry. Sebbene in questo caso sia lui ad aver preteso delle scuse in maniera infondata, il portarla per le lunghe da parte di lei, dettato dal suo essere una drama queen ma giustificato sotto il falso velo del femminismo, è davvero un po’ too much.
Così come un po’ troppo risulta anche l’atteggiamento da adolescente in preda agli ormoni di Miranda che – dimenticandosi dalla sera alla mattina di avere un marito – insegue la sua quasi ossessione per Chez che, al contrario, sembra non aver dato peso (o meglio, il giusto peso) alla loro fedifraga sveltina. Non sono dunque la possibilità di potersi rifare, di scoprire il proprio orientamento sessuale e darsi un’altra opportunità in età adulta ad essere messe in discussione, bensì lo sconsiderato e pressappoco irrazionale affidarsi al puro istinto da parte di una persona impegnata. Per di più in una relazione di quelle storiche.
Quello con Steve è stato un amore tanto voluto per quasi tutto SATC che gettarlo alle ortiche da un momento all’altro, senza rispetto e considerazione di lui, ha semplicemente davvero poco di realistico e sensato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Anthony come quarto moschettiere del gruppo
  • Il brano di chiusura “Billie Bossa” Nova di Billie Eilish
  • Miranda, semplicemente insopportabile…

 

A tre episodi dalla chiusura, And Just Like That… continua a voler essere troppo impegnata dal punto di vista socio-culturale dimenticando di essere una serie d’intrattenimento.

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Amante della letteratura, decisamente meno della matematica, procrastinatrice seriale la cui unica costanza nella vita è la pizza. Giunge a Recenserie per mettere a tacere i sensi di colpa del troppo tempo speso a guardare serie TV anziché studiare e farsi una carriera.

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