Andor 1×03 – ReckoningTEMPO DI LETTURA 4 min

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Andor 1x03 recensioneDopo due episodi introduttivi e piuttosto lenti, Andor ingrana la quinta e dà libero sfogo alla sua componente action, mantenendo, comunque, essenziale anche quella emotiva.
“Reckoning” getta le basi per quello che sarà il futuro sviluppo del personaggio di Cassian, il cui destino si compie nel film Rogue One.
La puntata ha un notevole impatto sia scenico che narrativo, con diverse scene di combattimento al cardiopalma, dialoghi intensi che strizzano l’occhio al futuro e sequenze costruite brillantemente grazie al connubio di regia, fotografia e colonna sonora.
A tutto questo va sommato il valore aggiunto apportato alla serie dalla grande interpretazione di Stellan Skarsgård e tutto il contorno emotivo della puntata.

“DON’T YOU WANT TO FIGHT THESE BASTARDS FOR REAL?”


I veri protagonisti di questo terzo episodio sono Cassian Andor ed il misterioso acquirente sbarcato a Ferrix, chiamato Luthen.
Personaggio furtivo e dalle poche parole (almeno in teoria), Luthen sembra ansioso di incontrare Cassian e non solo per mettere le mani sulla preziosa unità Starpath NS-9 imperiale.
I due uomini, forse accomunati da un passato ed un presente non proprio rosei, sono entrambi guardinghi e non si fidano subito l’uno dell’altro. Si scrutano e si studiano in un gioco di sguardi che spazia da quello glaciale di Stellan Skarsgård a quello profondo di Diego Luna.
Il dialogo che accompagna il loro faccia a faccia è drammatico, ma incisivo allo stesso tempo. Luthen, infatti, riesce a scalfire la dura corazza di Cassian e risveglia in lui un sentimento di speranza e libertà che, forse, nemmeno lui sapeva di possedere.
Quello che l’acquirente offre a Cassian è molto di più di qualche manciata di crediti: la possibilità di lottare davvero per un mondo più giusto, più equo e libero dagli oppressori.
Luthen tende la mano al giovane Andor e lo indirizza verso il cammino che lo porterà al suo ultimo sacrificio, ma anche verso una guerra continua contro la tirannia dell’Impero. Una guerra per difendere valori ed ideali completamente spazzati via. Una guerra per proteggere con le unghie e con i denti l’ultimo barlume di fede rimasto.

L’INIZIO DEL DESTINO DI CASSIAN


All’inizio Cassian decide di affidarsi a Luthen più per un istinto di sopravvivenza che per una spinta eroica. Il suo unico desiderio è quello di lasciarsi Ferrix alle spalle e cercare un luogo dove nessuno possa trovarlo.
Lungo questa strada, Cassian cambierà completamente approccio e modo di vedere le cose, diventando una delle risorse fondamentali dell’Alleanza Ribelle.
Da semplice ladro e truffatore in cerca della sorella perduta, Cassian diventerà uno dei portatori della fiamma ribelle ed un faro per questo periodo oscuro denominato, appunto, Dark Times.
I trailer della serie hanno mostrato al pubblico il ritorno di personaggi già noti agli appassionati di Star Wars: Saw Gerrera (interpretato sempre da Forest Whitaker come su Rogue One) e Mon Mothma (interpretata da Genevieve O’Reilly come su Episodio III e Rogue One).
Quest’ultima, oltre ad essere una senatrice imperiale, è anche leader dell’Alleanza Ribelle, quindi si dà per scontato che il prossimo passo per Cassian sia imbattersi in questo personaggio.

LA COMUNITA’ DI FERRIX E LA FIAMMA DELLA RIBELLIONE CHE DIVAMPA


Come detto precedentemente, “Reckoning” è una puntata pressoché perfetta perché mischia assieme combattimenti, fughe rocambolesche, hype e tanta emotività.
La serie di Tony Gilroy aveva decisamente bisogno che qualcosa arrivasse per risvegliare gli animi ed in questa puntata le aspettative sono state pienamente soddisfatte.
Non solo la componente action subisce una vera e propria impennata, ma anche il carico sentimentale dell’episodio diventa sempre più importante.
Uno dei momenti più esaltanti, infatti, è quando tutta la comunità di Ferrix si allea per proteggere Cassian e per fare da scudo contro il nemico oppressore, in questo caso rappresentato da Syril Karn e gli agenti di sicurezza.
Questo senso di unione e di coesione è un chiaro segnale di come l’Alleanza Ribelle non sia nata per caso, ma sia stata sempre presente nella volontà di tutti coloro che lottavano per la pace.
Maarva, la madre adottiva di Cassian, sbatte in faccia al nemico questo sentimento di ribellione e fratellanza, un po’ per spiegare quale sia la realtà dei fatti, un po’ per orgoglio di un popolo che, seppur piegato, non si spezza.
Il parallelismo finale è ancora più suggestivo e toccante, con il volto del Cassian bambino illuminato da una stella mentre viene salvato da Maarva. Gli stessi raggi si posano su un Cassian ormai adulto ed in procinto di iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
Difficile non pensare alla morte di questo personaggio che avverrà cinque anni più tardi: immerso in un altro eroico fulgore sulla spiaggia di Scarif.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Stellan Skarsgård assolutamente perfetto
  • Confronto e dialogo tra Cassian e Luthen
  • Spinta sull’acceleratore della componente action
  • Potenza scenica ed emotiva dell’episodio
  • L’Alleanza Ribelle non è stata una improvvisazione, ma è sempre stata presente e la sua scintilla è divampata grazie al sacrificio di tutti
  • La comunità di Ferrix che si unisce e lotta contro l’oppressore
  • Comparto tecnico da dieci e lode
  • Praticamente nulla

 

Andor continua a non deludere i fan regalando un episodio perfetto sia dal punto di vista estetico che da quello narrativo. Le avventure di Cassian sono solo all’inizio, ma il vortice emozionale creato dagli autori coinvolge inaspettatamente anche lo spettatore più scettico.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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