Dopo l’improvvisa ed inaspettata rottura con Sally, Barry si ritrova in balia di sensazioni ed emozioni che sembravano ormai sepolte. Dopo aver piazzato la bomba a casa di Cristobal per eliminare i boliviani, il personaggio interpretato da Bill Hader sembra rinsavito quanto meno in parte ritrovandosi in fase di riflessione riguardo a come poter riconquistare la propria fidanzata. La problematica di fondo è esattamente la stessa che si protrae da tre stagioni: Barry non ha la possibilità di confidarsi totalmente a Sally considerato il lavoro passato e presente dell’uomo. A peggiorare la situazione poi c’è da tenere in considerazione le persone a cui Barry chiede solitamente consiglio: in passato era Fuches, ora Hank e Cristobal. Insomma, non le migliori figure di sincerità, candore e bontà. Anzi.
AMORE TOSSICO
Ecco quindi che i consigli di Hank e Cristobal si rivelano fallimentari. I due infatti consigliano a Barry di non nascondersi totalmente agli occhi di Sally, quanto piuttosto di mettere in mostra in modo progressivamente più sincero il lato che tende a nasconderle. A piccoli passi. Una strada, questa, che Barry tenta di percorrere mostrandosi più che disposto nell’aiutare Sally, sconvolta dalla repentina cancellazione del suo nuovo show televisivo, suggerendole tra le altre cose di “introdursi in casa della sua ex boss per spostarle qualche oggetto e falla uscire progressivamente di testa”. Un po’ per il surrealismo del dialogo, un po’ per una lucidità riscoperta da parte di Sally, la dimostrazione d’affetto (se così si può definire) da parte di Barry non viene ben accolta e anzi l’uomo viene scacciato malamente di casa dall’ex attrice protagonista di Joplin.
VOLTI DAL PASSATO
Relativamente al lato più nascosto di Barry il cerchio sembra in procinto di stringersi ulteriormente: da una parte c’è Fuches che sembra intenzionato ad informare tutte le figure del passato, segnato dal sangue, di Barry; dall’altra l’arrivo dell’agente speciale dell’FBI Albert Nguyen potrebbe rappresentare un cambiamento radicale per la caccia all’uomo ormai da tempo bloccata attorno all’inesistente figura di “The Raven” (che in realtà sarebbe Fuches, scomparso dai radar).
Fuches in questo episodio avvicina la sorella di Taylor, morto in “Chapter Six: Listen With Your Ears, React With Your Face“. Acque che continuano ad agitarsi attorno a Barry senza che questi abbia ben chiaro il quadro generale della situazione, nonché la percezione di come Fuches stia cercando di sabotare lui e la sua nuova vita.
Interessante l’introduzione di Albert Nguyen, un volto direttamente dal passato di Barry essendone stato commilitone, soprattutto perché viene calato all’interno di un contesto totalmente surreale ed incapace nel gestire una problematica criminale come la guerra tra ceceni e boliviani. Una figura seria, decisa ad arrivare al dunque senza perdere tempo e dalle spiccate capacità deduttive (cosa che ricorda molto la scomparsa Janice Moss), aspetti questi ultimi che potrebbero portare ad un rapido faccia a faccia con Barry già nel vicino finale di stagione. Uno sviluppo di trama non da escludere e che rappresenterebbe forse l’unica possibilità per Barry di trovare pace: essere arrestato e morire sembrano, al momento, le uniche effettive strade percorribili. Una cosa che era auspicabile anche per Dexter, ai tempi, ma come è ben noto le cose poi andarono diversamente. Ma per ora la sceneggiatura di Barry non può minimamente essere criticata visto l’attento lavoro attorno anche al più piccolo dettaglio.
Per esempio la parte della storia di Sally riguardo a Joplin, volutamente ispirata alla storia di un amico di Bill Hader; oppure la citazione a Mad Max 2 con il raid alla base (posizionata in un parcheggio pubblico) cecena.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’arrivo di Elena e di Albert potrebbero portare a repentini cambiamenti e future guerre di cui è difficile ora pronosticare il risultato. Ma Barry continua a restare un prodotto di una qualità di scrittura sopraffina ed il voto dell’episodio, leggermente più basso rispetto al precedente, è strettamente correlato ad un banale paragone, niente di più.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.