E sono 100.
Creare episodi celebrativi che abbiano un senso per l’intera serie e, allo stesso tempo, riuniscano personaggi morti o che hanno abbandonato lo show per qualsivoglia motivo è un’impresa sempre molto ardua. Lo è ancora di più in una stagione che vede (per la prima volta) l’intero cast bloccato a tempo indefinito nel 1925, senza troppe possibilità di ripescare character con scuse banali.
Ecco quindi che lo showrunner medio, in preda alle bestemmie del caso, si deve inventare qualcosa di molto intelligente per giustificare il ritorno celebrativo di molte guest star. Phil Klemmer, conscio della sfida, ha optato per un sotterfugio molto scontato ma anche altrettanto sentimentale visto che ha preso Gideon e l’ha messa al centro di tutto. Una scelta che è sì facile, ma ha anche un suo peso specifico visto e considerato che il character, ora diventato umano, è ufficialmente insieme a Sara Lance l’unico personaggio che è nel cast della serie sin dal pilot.
Come detto in “The Need For Speed“, l’occasione per introdurre definitivamente Amy Pemberton come Leggenda è molto interessante. Tuttavia sembra che, quella che era stata inizialmente paventata come una storyline verticale, sia un qualcosa di ben più profondo con ramificazioni che arrivano fino al 2213 con Bishop.
SEMBRA IL TITOLO DI UNA PUNTATA DI MR. ROBOT MA NON LO È
La scelta del titolo delle puntate è in genere molto interessante, specie per quelle serie, come DC’s Legends Of Tomorrow, in cui si inseriscono costantemente easter eggs o citazioni. Leggere “wvrdr_error_100<oest-of-th3-gs.gid30n> Not Found” deve aver creato quindi non poche domande circa il significato che però può essere tradotto come il seguente: Waverider Error 100, Oldest of the G’s Gideon not found.
“Get ready to meet the OGs…“
L’intento è ovviamente quello di enfatizzare un certo tipo di episodio incentrato sui codici che costruiscono Gideon e su tutti quei processi che, alla fine, l’hanno trasformata nel corso delle sette stagioni dello show. Ed in tal senso è importantissimo quel momento di retro-continuity in cui Rip Hunter decide di cambiare alcuni codici per rendere Gideon protettrice anche delle Leggende e non solo della Waverider. Un punto di svolta necessario a giustificare alcuni cambiamenti più o meno enfatizzati negli anni ma, soprattutto, la rinnovata umanità del character. Come si suol dire: due piccioni con una fava.
CI SONO (PRATICAMENTE) TUTTI
Ovviamente non è facile riunire tutta quella lunga lista di guest star che si vorrebbe idealmente vedere in un episodio celebrativo, specie in un periodo in cui le restrizioni per fare le riprese e muoversi da un paese all’altro sono ancora in vigore. Ne sa qualcosa il series finale di Supernatural, praticamente privo di guest star che potessero raggiungere il Canada, un po’ meglio è andata a questo 100° episodio visto che ritorna il 90% dei personaggi che si sperava di vedere. Certo, ne mancano alcuni che non sono comparsi (Hawkgirl, Mick Rory e Vandal Savage), però nel complesso non ci si può lamentare se si guarda alla folta lista qui sotto:
- Brandon Routh che ritorna Ray Palmer
- Victor Garber giusto per due scene come Martin Stein
- Franz Drameh riprende un ruolo di estrema rilevanza come Jefferson Jackson
- Arthur Darvill torna come il demiurgo Rip Hunter
- Courtney Ford non poteva non tornare insieme marito nei panni di Nora Darhk
- Wentworth Miller sempre piacevole da rivedere nel ruolo di Captain Cold
- Falk Hentschel nelle vesti del
indimenticato Hawkman.
In generale anche il modo in cui sono stati fatti tornare tutti, tramite ricordi mai visti, ha un suo fascino perchè enfatizza certe dinamiche off-screen che sono state nascoste al pubblico, rinforzando anche il cambiamento e l’evoluzione di certi personaggi, uno su tutti quello di Sara Lance.
L’umanizzazione di Gideon che passa per l’impatto avuto da ogni Leggenda è molto sentimentale ma ha un suo perchè e non appare affatto disconnesso dal concept generale dell’episodio, anzi. L’unica recriminazione che si potrebbe fare all’episodio è quello di non sfruttare a sufficienza la presenza delle varie guest star ma semplicemente di usarle come burattini in scena, il che è comprensibile dal punto di vista del minutaggio ma lascia anche un po’ di amarezza per l’occasione sprecata. Pur ovviamente considerando tutte le difficoltà del caso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un 100° episodio molto particolare che si collega alla trama orizzontale e introduce, in senso corporeo, una vecchia Leggenda al gruppo. Non male, non male per niente…
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.