Ogni stagione di Evil ha avuto una nomenclatura molto specifica con la 1° stagione focalizzata nell’inserire dei numeri nel titolo di ogni episodio, la 2° stagione nel titolo iniziava sempre con una lettera e “Is For” subito dopo, mentre la 3° stagione ha messo “The Demon Of” all’inizio di ogni episodio. Questa stagione presenta una nuova variazione del tema visto che con “How To Split An Atom” la dicitura “How To” diventa la nuova base per tutti i titoli dei 14 episodi (si, stagione finale extra-large).
Stagione che arriva a distanza di ben due anni dal finale che è ancora ben presente nella memoria di chi scrive con “The Demon Of The End“, visto che i coniugi King (con la sceneggiatura di Rockne S. O’Bannon) annunciavano con giubilo l’imminente paternità surrogata di Leland con un ovulo di Kristen. Un qualcosa che ovviamente ha destato scalpore, ma soprattutto incredulità visto che difficilmente ci si sarebbe aspettato qualcosa di simile. Eppure è accaduto o, anzi, sta per accadere, per la precisione fra 38 giorni telefilmici.
Leland: “Your eggs and my sperm, destined for each other from the beginning. In 38 days, a child will be born who will need his mother’s milk, his genetic mother. Mary of Bethlehem, they will sing hymns in your honor. The mother of the living anti-Christ!“
MANCANO 38 GIORNI, PIÙ O MENO
Se da un lato spiace sapere che questi 14 episodi saranno gli ultimi di Evil, dall’altro non si può che apprezzare il viaggio e constatare come i coniugi King (che firmano anche la sceneggiatura di questa season premiere) abbiano chiaro in testa il percorso conclusivo della serie. L’idea dei “38 giorni mancanti alla (nuova) Babilonia” è un ottimo modo per dare un contesto temporale ed una crescente sensazione di urgenza e di pericolo che, pur essendo stata sempre presente nel corso delle stagioni, ora diventa in qualche modo più tangibile.
C’è sempre stato, come già detto più volte, un forte dualismo tra la parte scientifica e razionale rispetto a quella mistery e spirituale, lasciando volutamente lo spettatore (e anche i character) a scegliere più e più volte una fazione. “How To Split An Atom”, oltre che inserire nel titolo e nella trama una fortissima componente scientifica, presenta anche: un gigantesco buco nel terreno con degli artigli, un morto, un “finto” rito satanico e tante coincidenze che come al solito non possono non far dubitare la componente razionale.
Ma è proprio perché mancano 38 giorni alla nascita del figlio di Leland (e di Kristen) e perché sempre fra 38 giorni il nuovo CERN newyorkese aprirà i battenti, che molte coincidenze non possono essere più spiegate. Ed ecco quindi che la componente più religiosa e/o mefistofelica dello spettatore e di alcuni character emerge prepotentemente.
Leland: “Why is your wife fucking a priest?”
YOU JUST NEED TO TALK
Come al solito a Evil si può muovere solo una critica, ovvero la comunicazione tra i personaggi. È chiaro che questo silenzio circa le esperienze personali può essere giustificato sia dal voler mantenere un certo tipo di professionalità in quello che è a tutti gli effetti un lavoro, sia per semplici motivazioni relative alla sceneggiatura, però è anche vero che certe situazioni dovrebbero essere affrontate più apertamente. Anche solo per fare del gossip, come Kristen fa a fine puntata dopo che David apre le danze.
Ci sono troppi elementi che, se collegati, potrebbero far accelerare la trama e soprattutto renderebbero ancora più interessante le dinamiche tra i protagonisti che, tra l’altro, sarebbero gli unici a non considerarsi vicendevolmente pazzi. Alla fine sarà comunque solo una questione di tempo fino a quando i nodi non verranno al pettine in 38 giorni. O 37, o 36.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Evil ritorna con un episodio praticamente impeccabile che pone le basi per il gran finale di serie: c’è una presunta apocalisse in arrivo fra 38 giorni con un anticristo la cui madre è Kristen e il cui potenziale nemico numero uno è David. Season premiere succulentissima.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.