Fear The Walking Dead 6×13 – J.D.TEMPO DI LETTURA 5 min

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Fear The Walking Dead 6x13 recensioneComunicazione di servizio 

Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Martin, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa sesta stagione di Fear The Walking Dead.
Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. 

ALCUNE DOMANDE A CASO


Martin: Sono un fautore del karma ma non posso che ritenere assurdo il numero di coincidenze che continuano ad accadere in questo telefilm. Dopo il padre di John (che ancora non ha ricevuto una degna dipartita da parte dei vari “amici”) quali altri membri di famiglia spunteranno fuori? Lo zio di Negan? Il cugino di Rick? La bisnonna di Morgan?

Fabrizio: Secondo me in principio John non doveva morire, quindi per portare avanti la trama di June occorreva qualcuno che offrisse “una spalla su cui piangere”, e una figura come il padre di John risulta essere perfetta, più che altro perché così non occorrono eventuali spiegoni per mettere un eventuale personaggio esterno al corrente delle vicende.
O forse siamo arrivati al punto in cui gli autori non fanno neanche più finta di provarci.

Valerio: Io sono più dell’idea che si vogliano in qualche modo fare approfondimenti random sui tanti personaggi sparpagliati a caso lungo lo show. Di conseguenza ognuno si trova in contesti pilotati ad hoc, poco importa con che forzature in mezzo. Se per esempio tra qualche episodio si vorrà approfondire la storia di Daniel come barbiere, vedrete che incontrerà un meeting di barbieri che viaggiano e lottano contro gli zombie.

Martin: Alla fine non è morto ma cosa avete pensato quando hanno sparato al papà di John?

Fabrizio: Credo di aver pensato: “Ah, ok, è già morto. Bene.”

Valerio: “Ah vabbè.”

ALTRE DOMANDE A CASO


Martin: Possiamo discutere un attimo le innate capacità da detective di Dwight e Sherry che in mezzo secondo riescono a capire tutto?

Fabrizio: Stavo facendo una lavatrice in quel momento, quindi potrei non aver regalato tutta la mia concentrazione al duo Dwight/Sherry. Sulle loro capacità investigative c’è ben poco da dire, sto episodio sembra fatto apposta per sottolineare allo spettatore che si tratta di una serie televisiva e che quindi è giusto che tutto succeda per convenienza narrativa, a prescindere da plausibilità e visibili forzature diegetiche. Ciò che però mi irrita è la morale alla fine della storia, la classica banalità del “lui ha perso una vita ad inseguire la sua balena bianca, io devo farmi una vita”, senza contare che la vita poi se la dovrebbe fare con Dwight. Che botta di vita.

Valerio: Io stavo facendo gli spinaci, quella parte non l’ho capita per niente. Mi sono solo entusiasmato quando hanno nominato Negan. Comunque come sopra, il discorso è che si vuole dare priorità alle introspezioni dei personaggi e non alla logica della trama. Questo deve portare a soprassedere se no si rischia la follia.

Martin: E possiamo un attimo discutere la sensatezza di chiudere June in una stanza andando verso morte certa? June tra l’altro facilmente ritrovata dal rinnovato duo di detective…

Fabrizio: Non ho capito in quale momento durante l’ideazione di questo piano geniale, il padre di John abbia potuto pensare si trattasse di una grande idea. Poi vabbé, detective Conan e la sua fidata aiutante ammazza-cavalli non potevano far altro che salvare, molto comodamente, la situazione. In un episodio del genere la sorpresa sarebbe stata se qualcosa fosse andato anche solo minimamente per il verso sbagliato. Magari nel prossimo episodio il nuovo villain porterà un po’ di imprevedibilità all’interno della serie, anche se molto più verosimilmente si rivelerà soltanto l’ennesimo vecchio rincoglionito senza un reale scopo se non quello di annacquare la trama fino a fine stagione.

Valerio: Ma sì, l’obiettivo primario è l’interazione tra J.D. senior e June, quindi bisogna inserire tutti i passaggi standard nell’interazione tra due figure in lutto che hanno cose in sospeso. Il momento in cui June viene chiusa nella stanza è solo una scusa per far emergere la parte del rimpianto di entrambi. Anche qui la drammatizzazione nelle dinamiche interpersonali passa sopra tutto.

SPICCIOLA DOMANDA FINALE


Martin: Qualche opinione sul fatto che il villain sia un serial killer che “fatalità” è l’acerrimo nemico del papà di John?

Fabrizio: Che tra l’altro è anche Lionel Luthor. No vabbè, non credo servano spiegazioni ulteriori, questo episodio è in pratica un gigantesco ammasso di deus ex machina narrativi realizzati a tavolino senza la benché minima vergogna, e la cosa peggiore è che non si tratta nemmeno dell’episodio peggiore visto in questa serie.

Valerio: Sento odore di spin-off prequel sul mondo di TWD senza zombie ambientato negli anni ’70 con questi due interessantissimi personaggi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Papà di John
  • Villain di stagione che in realtà è un serial killer
  • Papà di John: what a coincidence…
  • Doti da detective improvvise per chiunque

 

Non la peggior puntata di sempre, ovviamente nemmeno la migliore. Considerati gli standard bassissimi, tutto sommato poteva andare peggio. Poteva, per esempio, essere un’altra “In Dreams“.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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