Grandi Speranze è un romanzo di formazione. Le vicende di Pip abbracciano tutta la sua infanzia e adolescenza, accompagnandolo fino all’età adulta. Pare pertanto scontato che, in una miniserie da sei episodi, bisogna scegliere cosa approfondire, cosa lasciare fuori e come approcciarsi alla storia.
Le lunghe riflessioni di Pip (e del suo narratore) non hanno, qui, lo stesso spazio. Il linguaggio televisivo richiede infatti di sacrificare un po’ di fedeltà al libro per poter rendere la storia più ammiccante agli occhi del grande pubblico.
IL CAMMINO DI PIP
“Herbert mi ricevette a braccia aperte, e mai come allora sentii che benedizione fosse avere un vero amico.”
(C. Dickens, Grandi Speranze)
Nel romanzo la costruzione della personalità di Pip è lenta e passa attraverso una moltitudine di personaggi che si interfacciano con il protagonista, lasciando qualcosa sul suo cammino. La parte centrale, dedicata agli studi che Pip può compiere grazie al suo anonimo benefattore, è caratterizzata perlopiù dalle scorribande con l’amico/coinquilino Herbert e i vizi di cui si circondano in gioventù.
La storia con Herbert sembra essere stata messa da parte, così come quella con Joe, per favorire la relazione di Pip con personaggi più carismatici e accattivanti quali Mr. Jaggers e Estella. Entra qui in gioco la logica televisiva, che preme su una narrazione pensata per una fetta più ampia di pubblico, rendendo la storia di Pip una storia d’amore e di riscatto. In realtà così è solo in parte, ma l’episodio mostra molti pregi e la sua costruzione risulta comunque ben calibrata, in equilibrio con le pagine di Dickens.
In particolare spicca la personalità di Jaggers, che non diviene mai un padre, né un tutore per Pip. Al contrario. L’arrivismo e il cinismo tengono in piedi il personaggio del vecchio avvocato, che fa tutto quello che fa solo perché profumatamente pagato dall’anonimo benefattore.
L’episodio mette in luce un aspetto fondamentale del romanzo, ovvero i vizi in cui si perde Pip. Il protagonista infatti sperpera il suo patrimonio tra alcol, fumo e feste, vagabondeggiando per le vie di Londra e trascurando gli studi per cui il suo benefattore ha pagato. Il quinto capitolo si concentra sul vizio dell’alcol, mostrando la debolezza di Pip nel cammino verso le sue grandi speranze.
IL PERSONAGGIO DI ESTELLA
Estella è uno dei personaggi meno considerati nel romanzo, pur essendo l’oggetto del desiderio del protagonista. La serie, al contrario, pare voler approfondire la personalità della ragazza, come era già chiaro dal precedente episodio, soprattutto con riguardo al rapporto con Miss Havisham.
Il quinto episodio sottolinea ancora di più i tratti del carattere di Estella, una personalità molto dura, che cela in realtà un passato di sofferenze, segnato dall’egoismo di Miss Havisham che la cresce con l’unico scopo di vendicare le proprie sofferenze, riversando sulla figlia adottiva tutta la sua infelicità.
PARALLELAMENTE…
I lettori di Grandi Speranze sanno che appena il misterioso benefattore si paleserà, molte cose saranno più chiare. Nel mentre, la serie sceglie di mostrare qualche spicchio della storia che matura dietro le quinte. Su questo punto gli ultimi due episodi saranno decisivi e avranno il compito di mettere sul tavolo tutti i colpi di scena che la storia ha in serbo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nonostante qualche libertà, Great Expectations si conferma comunque una buona trasposizione dell’opera inglese, con la complicità del comparto tecnico e di un cast di tutto rispetto.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.