L’episodio finale di Great Expectations si rivela, esattamente come il romanzo, ricco di colpi di scena che si alternano in una narrazione dal ritmo serrato.
Tutti i personaggi che gravitano intorno al protagonista confluiscono sotto un unico tetto e ogni intreccio sembra finalmente sciogliersi, aprendo una finestra su un mondo di personaggi irrisolti che costringeranno il protagonista a deviare la rotta delle sue…grandi speranze.
IL CUORE DI GRANDI SPERANZE
Durante il corso del romanzo si fa la conoscenza di una folta schiera di personaggi che popolano gli strati più bassi della società londinese. Protagonisti indiscussi della storia di Dickens sono gli ultimi e i loro luoghi di appartenenza, il carcere, la periferia, il tribunale, la fitta palude.
L’intero intreccio della trama si sviluppa tra le strade più malfamate della città, i cui coinquilini sono ladri, truffatori, prostitute.
La profonda discrepanza tra il degrado delle classi meno abbienti e la perfetta apparenza della società inglese in cui Pip stava coltivando le sue grandi speranze, porta il protagonista a maturare una coscienza sociale.
Nel romanzo di Dickens la polvere esce prepotentemente da sotto il tappeto e le grandi speranze si scontrano con la dura realtà. Pip, ormai disilluso, ha capito di essere stato truffato dalla società inglese, colpevole di promesse che non è riuscita a mantenere. Pip fallisce nelle sue grandi speranze, ma qualcosa di più prezioso è intanto accaduto. Pip è diventato un uomo. Ha fatto pace con i suoi sensi di colpa, si è redento nei confronti di Joe e di Biddy e ha riportato la giustizia sociale e l’umana compassione nella vita di tutti coloro che lo hanno accompagnato verso le sue grandi speranze.
IL FINALE DI PIP
La sensazione che lascia la lettura del romanzo è indefinibile. La penna di Dickens è intrisa di ironia, amarezza e verità incontrovertibili.
Lo scrittore sembra farsi beffa del suo personaggio. Chiunque si sarebbe aspettato un finale di riscatto per un personaggio così vessato dalla vita fin dalla tenera età. Al contrario, Pip perde tutto. Almeno apparentemente. Pip ha infatti conquistato la sua personalità. E’ ora un uomo risolto che può ricominciare daccapo.
Le nozze con Biddy non rappresentano certamente la fedeltà al romanzo, ma regalano un piacevole finale (quello che forse molti lettori del romanzo avrebbero gradito di più, rispetto al ricongiungimento con Estella) in perfetta sintonia, peraltro, con il let motiv di Grandi Speranze. Pip perde tutti i suoi investimenti e conclude i suoi studi con nulla di fatto, ma diventa finalmente un uomo: acquista la maturità e sviluppa una coscienza sociale che lo porterà a redimersi nei confronti dei suoi amici e del mondo.
Nel romanzo tutto ciò si compie tramite due eventi risolutivi per la coscienza di Pip. Il primo è il ricongiungimento di Estella al padre, di cui il protagonista diviene mediatore; il secondo e più importante evento è rappresentato dall’aiuto che Pip offre segretamente al suo amico Herbert: esattamente come Magwitch fece con lui, ora è il turno di Pip, che finanzia in anonimo gli affari dell’amico, regalandogli le sue grandi speranze. Trasportare su schermo tutto ciò sarebbe stato meno d’impatto rispetto al susseguirsi di eventi che animano il sesto episodio, ma avrebbe aggiunto un tassello in più alla storia più famosa d’Inghilterra.
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La miniserie BBC non si è rivelata l’ennesimo riadattamento televisivo di Grandi Speranze, di cui il panorama era già saturo, ma un piacevole esperimento di rivisitazione che mantiene comunque ben salda la vicinanza alla penna di Dickens.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.