Dopo la drammatica conclusione della puntata precedente, il pubblico era soprattutto interessato a sapere se e come sarebbero potuti continuare i rapporti fra Red, Cooper e la Task Force.
Purtroppo, questo punto non viene sviluppato bene e ha una soluzione decisamente frettolosa, per quanto provvisoria.
Il Concierge del Crimine si presenta, come ha sempre fatto, proponendo “un nuovo caso” e la Task Force accetta, per quanto Cooper si dichiari “molto più che arrabbiato”. Al di là del lato umano, c’è un problema di sicurezza nazionale.
Red, grazie a Bo Chang, possiede un malware in grado di introdursi in ogni computer. Ha fatto cancellare ogni prova della sua collaborazione col Bureau. Questo nuovo caso, però, produrrà nuova documentazione. Ci si chiede se Red farà cancellare anche quella dall’hacker cinese, passato al suo servizio.
LA PAROLA AI GIURATI
Un motivo importante per cui la Task Force si fa carico della situazione è l’identità del blacklister di giornata.
The Postman, al secolo Lawrence Nelson, fu infatti condannato a 25 anni di detenzione nel 1990. Della giuria che lo condannò faceva parte Harold Cooper, il quale, anzi, era l’unico fra i giurati convinto dell’innocenza dell’imputato. Nelle scene ambientate all’epoca torna quindi Ruffin Prentiss, nel ruolo di Cooper da giovane. Un’altra ragione per cui questa trama verticale è interessante sta nell’ingegnoso sistema grazie al quale Mr. Nelson si è guadagnato il suo soprannome, ovvero la rete segreta di droni con cui manda merce di ogni tipo ai detenuti delle prigioni.
D’altronde, occorre adeguarsi al progresso delle moderne tecnologie. Lo ha capito lo stesso Red, il quale ha imparato a effettuare videochiamate per insegnare ad Agnes a giocare a scacchi, in un momento veramente delizioso. I tempi in cui si dichiarava fieramente antitecnologico sembrano davvero lontani.
SCENE DELLA VITA PRIVATA
Mentre apre uno scorcio sul passato del capo, la sceneggiatura approfitta per dare una sbirciatina anche alla vita privata dei suoi uomini.
Ressler ha accettato di fare da partner a Jonathan, secondo i programmi dell’Anonima Narcotici. Un modo per parlare dei problemi da lui affrontati negli ultimi anni, con possibilità di utilizzare più ampiamente questa sotto trama.
Herbie, ormai, è parte integrante della Task Force. Quando, però, chiede di essere accompagnato ad uno dei suoi amati tornei di bigliardino, solo Dembé si rende disponibile. Forse, essendo mussulmano, ha voluto ricambiare la cortesia del vedersi offrire carne halal. Questa è una svolta molto più saggia rispetto, ad esempio, alla paventata storia d’amore fra lui e Siya Malik (e non solo perché il brillante analista risulterebbe sposato).
Bisognerà aspettare l’ultimo episodio per capire se queste deviazioni, indubbiamente gradevoli, si riveleranno davvero funzionali alla riuscita dello show e non solo una perdita di tempo che avrebbe potuto essere utilizzato in modo più proficuo.
IL RITMO DELLA NARRAZIONE
Di solito la puntata filler arriva tra la puntata 14 e la 15. Questa è la 10, ma già sa di riempitivo, di pausa, per quanto gradita, dopo le mille cose accadute in poco tempo nella 9. A meno che, ovviamente, non si stiano gettando le basi per sviluppi clamorosi, provenienti ad esempio dall’amicizia fra Ressler e Jonathan.
Questo, comunque, carica solo di aspettative il prossimo appuntamento, intitolato “The Man in the Hat”, l’Uomo col Cappello. A questo punto, s’impongono un avanzamento significativo della trama orizzontale e magari qualche risposta concreta agli ormai annosi interrogativi del pubblico.
Stando a quanto diffuso in rete, ora lo show dovrebbe proseguire senza soste sino alla conclusione, prevista il prossimo luglio. Ad episodi con il classico numero del blacklister di turno se ne alternano altri, senza numero. Lo spazio per una conclusione soddisfacente, nei tempi giusti, senza affrettare il finale dopo aver tergiversato oltre il dovuto dovrebbe quindi esserci tutto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata graziosa, dove la gente si fa veramente male solo nel cold opening e la stupidità del bancario Benny strappa pure una risata. Non succedeva da tempo di avere un momento di sano divertimento.
Purtroppo, a non fare andare il voto più in là di una buona sufficienza c’è l’enorme buco logico costituito dalla velocità con cui Cooper e i suoi uomini sono tornati a lavorare per Red dopo tutto quanto è successo con Wujing. Si spera che l’argomento ritorni nelle prossime puntate, per venire approfondito.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).