Solo un momento per commemorare degnamente lo scomparso Robert Vesco, poi l’episodio parte a tutta velocità.
Nomi, date, luoghi e circostanze vengono snocciolati uno dopo l’altro in una corsa contro il tempo. Il Freelancer, infatti, mantiene la sua odiosa abitudine di fare una strage ogni qualvolta debba eliminare una specifica persona, per confondere le idee agli inquirenti.
Stavolta, però, c’è una differenza: lo scopo degli attentati è quello di smascherare i rapporti tra Red e la sua Task Force segreta. In questo senso, torna comodissimo un paparazzo (quello dell’immagine) attrezzato a mandare in tempo reale centinaia di immagini nel cloud. Si crea anche l’aggancio ideale per passare il testimone a Bo Chang, The Troll Farmer, specialista della disinformazione via Internet e titolare delle prossime due puntate.
RESSLER
Ad attacco spietato, la Task Force risponde schierando la formazione migliore, cioè mandando sul campo il binomio Dembé – Ressler.
A quest’ultimo viene dedicato uno spazio particolarmente ampio e significativo perché, dopo diverso tempo, si torna a dare una sbirciatina nella sua vita privata. Tutto procede bene: Donald ha raggiunto un anno intero lontano dai farmaci che gli causavano dipendenza. Anzi, il coordinatore dell’Anonima Narcotici gli ha proposto di fare da partner ad un certo Jonathan, ancora ai primi passi nel percorso di riabilitazione. Ressler non si sente all’altezza del delicato compito, ma potrebbe ripensarci in futuro. Jonathan, inoltre, potrebbe rivelarsi una freccia nell’arco di Wujing, sempre pronto e scaltro nell’approfittare di ogni occasione, o comunque potrebbe arricchire le trame in modo soddisfacente.
Per questa puntata, inoltre, agli uomini di capo Cooper si aggiunge Herbie, acuto ed efficiente, pronto sempre più a far le veci di Aram. Potrebbe restare un altro po’, perché sembra la persona giusta per contrastare The Troll Farmer.
ROGELIO
Red, nel frattempo, continua ad agire dietro le quinte e si tiene defilato. Sembra si stia rendendo conto di quanti danni può causare la sua vicinanza alle persone che ama di più.
Lo ospita, in questo episodio, l’amico sudamericano Rogelio, già visto in diversi episodi precedenti (in uno, ad esempio, doveva fare l’esame per ottenere la cittadinanza negli Stati Uniti). Questo offre agli sceneggiatori un ottimo pretesto per alcune gustose scenette di vita quotidiana in famiglia. Senza dimenticare, certamente, il terrore che un boss come il Concierge del Crimine incute in ognuno dei componenti della rete di informatori del sudamericano, composta da personale delle pulizie, facchini, portieri d’albergo e tutte quelle figure a cui la gente non fa mai caso.
Il saluto fra i due ha toni un po’ malinconici: anche Rogelio si è reso più autonomo rispetto a Red, proprio grazie ai soldi guadagnati aiutandolo.
SINDROME CINESE
L’episodio si conclude con le scene in cui Zhang Wei, collaboratore di Wujing, recluta un superstite della squadra di mercenari che aveva aiutato Marvin Gerard nei suoi progetti di scalata all’impero di Red. Chiaramente, appena saputa l’identità del nemico da distruggere, il mercenario accetta con entusiasmo anche a nome di tutta la sua squadra.
Si capisce l’utilizzo massiccio di un sottoposto invece del capo (anche dal punto di vista pratico, per far risparmiare tempo a Chin Han, attore richiestissimo). Si capisce molto meno la necessità di andare a recuperare un personaggio a cui, quasi sicuramente, gli spettatori non sono rimasti particolarmente affezionati, anche qualora si fossero presi il disturbo di memorizzarne il nome.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata ricca e ritmata, offre un giusto mix di momenti adrenalinici e di altri più sorridenti. Fra tutti, il momento in cui Ressler e Dembé interrogano i sospettati si trasforma in un momento tragicomico. Di solito questa modalità viene riservata alle scene in cui, nei film o nelle serie tv, si tengono dei colloqui di lavoro o si organizza uno speed date.
Il voto quindi si alza, in attesa della prossima tappa di questo lungo film. I parametri di giudizio saranno particolarmente severi perché si parlerà di fake news nel web e in passato questo show ha dimostrato di saper trattare i temi di attualità da un punto di vista interessante e originale.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).