Succession 4×02 – RehearsalTEMPO DI LETTURA 6 min

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Succession 4x02 recensioneThis is an incredibly delicate piece of diplomacy, Greg. Ok? It’s like Israel-Palestine, except harder and much more important.

Dopo una premiere di stagione impeccabile, Succession riesce nell’arduo compito di superarsi.
Il secondo episodio di questa ultima stagione, infatti, è un ensemble perfetto di tutte le qualità che hanno reso lo show HBO una perla del panorama televisivo degli ultimi anni: una trama shakespeariana con personaggi originali e complessi, cuciti addosso ai loro bravissimi interpreti che maneggiano una sceneggiatura brillante e spietata. Se a questo si aggiungono location e outfit curatissimi e una regia molto attenta, ecco lo show praticamente perfetto.
Il secondo episodio, in particolare, ha il pregio di dare a tutti i personaggi, anche a quelli inattesi come Connor, il giusto spazio all’interno della storia e della scrittura (due cose che hanno egual importanza all’interno dello show).

PIRATES…


“It wears sunglasses inside. It looks like if Santa Claus was a hitman.”

Da qui la centralità di Logan Roy/Brian Cox protagonista indiscusso che apre e chiude l’episodio con due prove attoriali incredibili: il monologo all’ATN prima (show off della lunga esperienza teatrale shakespeariana che l’attore britannico porta con sé sul palco fatto di fogli impilati per rivolgersi ai suoi dipendenti come un King Lear) e il confronto con i figli sul finale. Sono due piccoli capolavori di grande intensità emotiva, scrittura e interpretazione, l’emblema del perché questo show si è meritato ogni singolo premio (e potrebbe fare una bella incetta ai prossimi Emmy, essendo l’ultima stagione).

I want to be cutting their throats. Our rivals should be checking in up the back of their chauffeured cars because they can’t believe what we did. So fucking spicy, so true, something everyone knows but nobody says because they’re too fucking lily livered. […] You’re fucking pirates!

In una scenografia che ricorda molto il validissimo show sempre di casa HBO ambientato all’interno di una media company The Newsroom, con queste parole sputate con ferocia, Logan vuole spronare i dipendenti dell’ATN che sembrano avere più fame di pizza appena sfornata che del duro lavoro e del successo sui competitor.

… & RATS


You’re such fucking dopes. You’re not serious figures. I love you but you are not serious people.

Si è detto spesso che i personaggi di Succession sono interessanti anche perché sono tutti “cattivi” e pronti a pugnalarsi alle spalle, con il patriarca Logan capostipite di questa schiera di parenti serpenti. Scene come il confronto con la prole in realtà mostrano una complessità che va ben oltre il banale “padre che pensa solo ai soldi e se ne frega dei figli”. Logan Roy è manipolatore, carismatico, con un incredibile fiuto per gli affari, un’insaziabile sete di potere e smania di controllo e deve far convivere tutte queste cose con l’amore mai dimostrato per i figli.
Mentre cercano di conquistare la sua approvazione mostrando gli artigli, Kendall, Shiv e Roman mostrano a Logan la verità: la condizione socio-economica ultra-privilegiata in cui sono cresciuti li ha privati di una cosa importante che lui, avendo creato un impero dal nulla, conosce invece molto bene: la fame. Quella fame che ti porta a essere una persona “seria” e professionale che corre per il raggiungimento dell’obiettivo. Così, mentre esce dall’incontro con i figli, le parole finali di Logan potrebbero essere l’amara realizzazione che tutti intorno a lui (figli e dipendenti) si siano adagiati su quello che lui ha costruito, lui che corre ancora per avere sempre di più e fare sempre meglio.

This city, eh? The rats are as fat as skunks. They hardly care to run anymore.

FRATELLI SERPENTI


“In Buddhism sometimes your greatest tormentor can also be your most perceptive teacher.”
“That’s really wise. Hey Buddha, nice Tom Fords.”

In Succession non c’è la cosiddetta e spesso auspicata “evoluzione dei personaggi”, semplicemente perché nella versione della realtà narrata dalla serie i personaggi pur nella loro cattiveria iperbolica sono instancabilmente sé stessi. Per quanti traumi, esperienze e vissuti possano avere, la loro personalità non ha bisogno di diventare qualcosa (di migliore o di peggiore) per giustificarne l’esistenza.
Se Kendall ha spesso agito più spinto da emotività, e quindi cambiando rotta e bandiera più volte, sono Roman e Shiv quelli che hanno compiuto le proprie mosse in maniera più “razionale”, dove per razionalità si intende più che una logica economica, una di aderenza al loro carattere. É quello che succede ancora una volta in questo episodio. Se ciò che spinge Kendall ad omettere la telefonata con Lukas è, in linea con il personaggio, non chiarissimo, quello che spinge gli altri due a prendere le proprie posizioni rispecchia pienamente il carattere mostrato finora. Roman, succube del padre, si è spesso fatto influenzare a tornare dalla sua parte e deve costantemente dimostrare il suo valore nel business agli altri e a sé stesso; Shiv, al contrario, nella smania di dimostrare la propria indipendenza e forza, si è spesso dimostrata fin troppo fiduciosa nelle proprie capacità. Questo episodio dimostra come la fiducia in sé stessa di Shiv e il suo atteggiamento aggressivo e denigrante la portino a prevaricare sia su Roman che, ancora una volta non crede abbastanza in sé stesso da convincere gli altri, sia sul padre, pur sbagliando (ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno dopo la chiamata tra Lukas e Kendall, del fatto che è proprio Roman ad avere ragione).

CONNOR SURPRISE ROY


The good thing about having a family that doesn’t love you is you learn to live without it. You’re all chasing after dad saying: “Love me. Please, love me. I need love, I need attention.” You’re needy love sponges and I’m a plant that grows on a rock and lives of the insects that die inside of me. If Willa doesn’t come back it’s fine because I don’t need love. It’s like a superpower. And if she comes back and does love me that’s ok too because I don’t need it.

Connor è sempre stato il fratello meno “interessante” dal punto di vista narrativo. In coppia con Willa, finora era stato quasi totalmente relegato nel ruolo del comic relief (con una vena però meno brillante di Greg e Tom, oltre che meno influente). In questo episodio, inaspettatamente, si appropria di un ruolo molto più drammatico e, ancora più inaspettatamente, riesce a non sembrare ridicolo o fuori luogo. Nonostante non sia un personaggio che ispiri affetto, non può non suscitare un colpo al cuore sentirlo ammettere in modo candido e naturale, senza rancore o rassegnazione, che non si è mai sentito amato dalla sua famiglia. Lo stupore dei fratelli è quindi anche quello dello spettatore. Così anche un personaggio meno protagonista degli altri riesce con poche righe di sferzante scrittura a colpire nel segno.
Bravi tutti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I would like to sing one fucking song at karaoke because I’ve seen it in the movies and nobody ever wants to go.
  • Tutto
  • Niente

 

Se questa recensione per metà è fatta da citazioni è perché questo episodio di Succession ha raggiunto livelli di scrittura così elevati che andrebbe visto, rivisto e imparato a memoria come le poesie alle elementari. Come Mary Fucking Poppins: semplicemente perfetto sotto ogni aspetto.

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