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Harry Palmer – Il Caso Ipcress 1×01 – Episodio 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Harry Palmer - il caso Ipcress 1x01 recensioneLiberamente tratto dal romanzo The Ipcress File di Len Deigthon, Harry Palmer – Il Caso Ipcress è appena approdata su Sky, riscuotendo un discreto mormorio tra i corridori seriali.
La miniserie britannica è scritta da John Hodge (sceneggiatore di quel signor cult che è Trainspotting) e vede alla regia James Watkins (Black Mirror) che dirige Joe Cole, Tom Hollander e Lucy Boynton, tutti attori britannici già noti al grande pubblico per ruoli più o meno rilevanti (ma d’altronde non esistono piccoli ruoli ma solo piccoli attori).

LA FITTA TRAMA


Sulla carta è molto semplice: Harry Palmer è un furfante che si vede risparmiati gli anni di galera iniziando a collaborare con il governo britannico. Ecco, dunque, una nuova spia da impiegare contro i sovietici degli anni ’60, in una Londra al di là della cortina di ferro.
Nella prassi, come sempre, il tutto è un po’ più complicato. La trama appare molto confusionaria e benché Harry sia stato subito gettato a capofitto nell’azione – senza aspettare dodici episodi di Holly e Benji – la fiducia nell’arte dello spionaggio in piena guerra fredda appare repentina e poco fondata.
Gli stessi personaggi secondari sono sfuggenti e i minuti sullo schermo non sono sfruttati per mettere nero su bianco le basi della narrazione. Ovviamente si parla sempre di un episodio pilota per una miniserie che ha tutte le carte in regola per decollare. E si spera lo faccia, le premesse sono buone e promettono bene.

GLI AMBIGUI PERSONAGGI


Il primo a fare la sua apparizione sullo schermo è proprio il curioso protagonista che dà il nome alla miniserie inglese, vestito dal bravissimo Joe Cole. Il protagonista e il suo interprete sono in perfetta simbiosi tra loro e Harry Palmer diventa un personaggio già ben inquadrato dopo un solo episodio. Sguardo vispo e lingua moderata, Palmer prima di essere un abile truffatore è un attento osservatore che utilizza la propria intelligenza il minimo necessario per mettersi nei guai e per togliersi il più velocemente possibile.
Stralunato e a tratti sfuggente, Harry Palmer emana in realtà una grande sicurezza e una personalità incisiva che nasconde certamente qualche evento poco piacevole nel suo passato. Sul proposito viene già citato, ad esempio, l’aborto spontaneo della ex moglie Deborah.
Come sopra accennato, i personaggi secondari non brillano al pari del protagonista. Delby, capo del settore spionaggio, non è per nulla tratteggiato e le sue fugaci apparizioni non forniscono indizi sulla scrittura del soggetto. Stesso discorso si può fare per Jean Courtney che viene presentata già nelle sue debolezze, ma di cui poco altro viene detto.
I due sembrano essere i personaggi destinati ad avvicinarsi sempre di più a Palmer e un buon inizio, per entrambi, non sarebbe affatto scontato. I prossimi episodi saranno dunque decisivi per scavare nella psicologia dei protagonisti della spy story inglese.

NON SOLO IL LIBRO, MA ANCHE IL FILM


A onor di completezza e di verità, Harry Palmer non è un nome che suona nuovo sullo schermo. Dal cartaceo di Len Deighton il personaggio della spia britannica prende per la prima volta la sua immagine negli anni ’70, grazie a una serie di film dedicati alle avventure del protagonista. Il suo volto fu quello di Michael Cane e il suo pubblico fu molto entusiasta. Il film d’esordio, infatti, come ricorda puntualmente Wikipedia, è nella lista stilata dal British Film Institute dei cento migliori film britannici del XX secolo.
A questo punto è chiaro che il paragone comincia a pesare sulla giovane miniserie inglese che, tuttavia, possiede dignitosamente le sue carte da giocare. Lo stesso paragone tra Cole e Cane è poco utile e sarebbe anche scorretto nei confronti del nuovo volto di Harry Palmer che avrà sei episodi a disposizione per imprimere la sua impronta al personaggio di Len Deighton.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La miniserie è ben fatta, si vede e non c’è alcun dubbio sulla resa scenica
  • Ambientazione storica 
  • Azione e colpi di scena promettono di non mancare 
  • Joe Cole pare un protagonista già ben centrato
  • Un primo episodio che fa venir voglia di guardare un secondo episodio
  • Personaggi secondari come Delby e Jean devono ancora fuoriuscire, ma per un episodio pilota va bene così
  • La trama pare ancora un po’ fumosa
  • Personaggi secondari come Dalby e Jean devono ancora fuoriuscire 

 

Sebbene la trama sia ancora un po’ fumosa, si è di fronte a un primo episodio che fa venir voglia di guardare un secondo episodio. Caro Harry Palmer, il primo passo è fatto.

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