La serie sulla Gigantessa di Giada è il caso più spiccato di prodotto interconnesso nel Marvel Cinematic Universe tra le serie uscite su Disney+. Finora.
La semplicità con cui entrano in scena personaggi del calibro di Wong migliora un prodotto altrimenti abbastanza stantio, portando avanti uno show che per adesso non sta facendo della trama orizzontale la sua religione. Non è necessariamente un male, sia chiaro, in quanto spesso i prodotti televisivi targati MCU hanno toppato proprio a causa di una sbrigativa trama orizzontale. She-Hulk, invece, spogliandola di tutti i contorni supereroistici, resta comunque una legal comedy abbastanza centrata che ha un suo cuore e una sua coerenza interna.
Il problema inizia a sorgere quando la legal comedy inizia a stringersi troppo nei canoni, divenendo quindi prevedibile e poco originale, impiegando il fattore Marvel in maniera errata, buono solo per le strizzate d’occhio e poco altro. Se la verticalità dello show poteva sorprendere nei primi tre episodi, già da “Is This Not Real Magic?” inizia a stancare, nell’attesa di capire la direzione che si vuole intraprendere, senza però tradire il suo spirito “legal”.
WONG CINEMATIC UNIVERSE
Bisogna dirlo “Is This Not Real Magic?” si regge per buona parte sulle spalle del neo-Stregone Supremo. La sua apparizione nel precedente episodio poteva anche forse bastare, come una specie di guest star, invece Jessica Gao decide di sfruttare il finale di “The People vs. Emil Blonsky” per dare il là alla nuova avventura legale di giornata. In particolare Wong decide di fare causa a un ex-studente di Kamar-Taj per il suo uso improprio delle arti magiche. Da segnalare il nome di tale personaggio, Donny Blaze, che richiama più o meno velatamente il ben più famoso Johnny Blaze aka Ghost Rider.
Sta di fatto che le situazioni in cui viene calato il personaggio interpretato da Benedict Wong funzionano alla grande. Soprattutto grazie al divertente contrasto del supereroe calato nella vita di tutti i giorni, umanizzato a vedere serie TV come I Soprano sul divano ed arrabbiandosi per uno spoiler.
She-Hulk: “I’m not proud of this.”
MATCHER
La vita sentimentale di un supereroe non è affatto semplice, come insegna il tormentone di Steve Rogers nel pilot. Questo aspetto offre uno spunto per analizzare anche l’intimità di Jennifer Walters, contrapponendola a quella di She-Hulk. L’alter ego del supereroe viene infatti visto sotto una luce diversa, spesso accennata dal supereroe più famoso di tutti: Superman. Così come Clark è impacciato con Lois mentre Superman riesce a relazionarsi senza problemi, Jen non riesce a ottenere “match“, ma appena trasforma il suo profilo in un profilo di She-Hulk ecco che viene contattata da una moltitudine di ragazzi.
Questa parte di episodio pone l’accento anche sull’oggettificazione che alcuni degli spasimanti fanno nei confronti dell’avvocatessa verde. Ecco che infatti dopo la scena meta-referenziale dello scorso episodio parte un’altra bordata destinata ancora al pubblico maschile, spesso giustamente bacchettato dalla direzione della serie.
TODD, MEPHISTO, E ALTRI COMPLOTTI
Ormai ogni serie Marvel ha abituato gli spettatori a una caccia all’easter egg, settimana dopo settimana, delineando dopo ogni episodio nuovi topic e intere discussioni, spesso campate in aria, ma qualche volta abbastanza predittive (qualcuno ha detto Kingpin in Hawkeye?). Il re dei presunti easter egg è senz’altro Mephisto (il più grande meme di WandaVision), ovvero il demone padrone della dimensione in cui Madysinn (“That’s with two N’s and a Y, but not where you think!“) viene trasportata dallo stregone Donny Blaze.
Più serio invece è il discorso riguardante il personaggio interpretato dal comico Jon Bass, uno dei più molesti corteggiatori di She-Hulk. Nei credits il suo personaggio è infatti soprannominato “Todd/Hulk-Todd“, forse pre-annunciando quella che sarà un’altra trasformazione, come rappresentazione Hulk di tutto ciò che può concernere la misoginia e la cultura incel. Ciò che è certo è che dalle prossime puntate dovrebbe tornare Titania, come annunciato dal finale di puntata, nell’attesa di vedere su schermo Matt Murdock.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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She-Hulk: Attorney at Law rallenta un po’, iniziando forse a stancare a causa della sua natura poco orizzontale. Urge un cambio di passo che forse arriverà in corrispondenza del giro di boa, per quanto riguarda le critiche sociali e le frecciatine va bene, ora tocca alla trama.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.