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Hellbound 1×01 – Episodio 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Hellbound 1x01 recensioneNonostante chi stia scrivendo questa recensione abbia prestato da sempre una certa attenzione ai prodotti di origine sudcoreana, è probabile che non sia lo stesso per la maggior parte degli spettatori di Hellbound. Anzi, se c’è un particolare “momento storico” in cui una serie sudcoreana può trovare una sua collocazione mainstream tra il pubblico occidentale è dovuto al successo planetario di Squid Game. Un successo inaspettato che, di riflesso, ha toccato anche prodotti passati in sordina come Alice In Borderland e Sweet Home.
Hellbound, che è stato messo in cantiere nel lontano Aprile 2020, arriva casualmente nel momento giusto e nel posto giusto, potendo sfruttare un traino non da poco e anche un incipit iniziale che ha il suo fascino: nel centro di Seoul all’improvviso appaiono tre esseri soprannaturali che sembrano uccidere gli esseri umani più malvagi dopo averli avvertiti in anticipo con il luogo ed il momento esatto della loro morte; il tutto mentre un gruppo religioso chiamato New Truth Society sponsorizza questi eventi come “punizioni divine”.

UN NUOVO WEBTOON


Come presentato anche nella recensione della series premiere di Sweet Home, in Corea del Sud va estremamente di moda il webtoon, ovvero un nuovo format di fumetti digitali che è entrato in voga nell’ultima decade grazie all’utilizzo più smodato dei cellulari rispetto ai pc. Il webtoon non è infatti diviso per pagine ma si scorre dal basso verso l’alto come se ci fosse una sola pagina lunghissima. Si cita questo formato perché Hellbound non è stato approvato da Netflix tramite un classico pitch ma è la trasposizione dell’omonimo webtoon creato da Yeon Sang-ho, anche autore della serie.
Yeon Sang-ho ritorna nella serie tv sia nelle vesti di showrunner, sia in quelle di sceneggiatore (insieme a Kyu-Seok Choi) e anche in quelle di regista per tutti e 6 gli episodi di Hellbound. Si perché sono solamente 6 gli episodi e l’approccio di Sang-ho, come si potrà notare sfogliando il primo numero del webtoon e confrontandolo con i primi 5 minuti del pilot, è estremamente dettagliato e mirato a riproporre tutto ciò che ha funzionato di più nel webtoon.

SOPRANNATURALE VS RELIGIONE


Hellbound ha un costrutto piuttosto particolare, specialmente se ci si aspetta una serie fatta meramente da morti, mostri e azione in stile sudcoreana. La sorpresa arriva infatti dal tenore della narrazione e dall’approccio voluto da Sang-ho.
Sin dai primi minuti, la serie ha sicuramente un impatto scenico molto ingombrante (in senso positivo) per poi virare su un percorso psicologico e personale inaspettato ma che aiuta a dare profondità a tutto. Da un certo punto di vista sembra prendere il meglio di Sweet Home (i mostri) e di Squid Game (il lato umano) combinandoli insieme ma faticando ancora a trovare un giusto dosaggio.
Va anche fatto notare che, di tanto in tanto, ci sono delle stramberie che sono difficili da giudicare e che possono risultare “troppo” per chiunque. Il monologo sul Twitch sudcoreano, pur essendo volutamente esagerato, ha un suo perché ma è anche veramente eccessivo e difficile da capire e digerire per lo spettatore medio occidentale. Non è un qualcosa che mina la valutazione dell’episodio ma va tenuta in conto specialmente se si fatica a capire e apprezzare questo frangente “esuberante” delle produzioni sudcoreane.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incipit decisamente interessante
  • Scena iniziale (nonché del trailer) piuttosto audace e priva di filtri
  • Inserimento della componente religiosa
  • Jung Jin-Soo, il leader di New Truth Society, estremamente carismatico
  • I 4 minuti di monologo del leader dei Punta di Freccia/Arrowhead: decisamente troppi ed eccessivi anche per un prodotto sudcoreano
  • I commenti a destra durante il monologo non sono stati tradotti sfortunatamente
  • La CGI potrebbe essere stata fatta leggermente meglio

 

Le differenze culturali che si possono respirare nella serie non devono essere prese come difetti, anzi come un valore aggiunto. Se i primi minuti servono a catturare l’attenzione, poi nel corso della puntata Hellbound riesce a guadagnare la fiducia del pubblico senza troppi problemi. Sarà interessante vedere dove si andrà a parare.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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