House Of The Dragon 1×03 – Second Of His NameTEMPO DI LETTURA 6 min

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Il terzo episodio di House Of The Dragon si apre sulle spiagge delle isole Stepstones, dove il il principe Craghas “Mangiagranchi” Drahar sta facendo razzia dell’armata di Corlys Velaryon e del principe Daemon. Nonostante la potenza dei draghi, sembra che le cose si stiano mettendo male per i due nuovi alleati che hanno iniziato questa guerra senza l’approvazione ufficiale del Re Viserys.
Il terrificante Drahar non dà tregua ai suoi nemici e la notizia arriva a corte proprio durante i festeggiamenti del secondo compleanno di Aegon, primo figlio maschio del Re e della sua regina Lady Alicent. Un ottimo modo sottolineare l’ennesimo time-skip che arriva puntuale dopo la scorsa “The Rogue Prince“, questa volta di tre anni e non sei mesi. Grande assente, inizialmente, ai festeggiamenti è Rhaenyra, ancora furiosa col padre per essersi risposato poco dopo la morte della madre e regina, ma soprattutto delusa per la sua potenziale esclusione dall’ eredità del trono, data la nascita del fratellastro, primo erede maschio.
“Second Of His Name” che si apre con una breve scena d’azione, prosegue poi con un ritmo più lento, dove i continui intrighi di palazzo di chi vorrebbe manipolare le decisioni del Re, le incomprensioni tra padre e figlia, le gelosie e i risentimenti troppo a lungo repressi la fanno da padrona rendendo l’episodio un momento di raccordo per raccontarci le faide famigliari dei Targaryen. Salvo poi riprendersi sul finale e, così com’era iniziato, l’episodio regala un’emozionante sequenza di battaglia con protagonista assoluto il principe Daemon.

UNA DONNA LIBERA


Oltre allo smacco della nascita del fratellastro Aegon, frutto dell’unione di suo padre con la sua migliore amica e coetanea Alicent Hightower, Rhaenyra appena diciassettenne è ormai in età da matrimonio e ai festeggiamenti del compleanno di Aegon, a cui partecipano moltissimi cavalieri del regno, realizza per la prima volta di essere oggetto del desiderio degli uomini che la vedono anche come una pedina di uno scacchiere piuttosto importante.
Rhaenyra non sembra interessata al matrimonio e non sopporta di essere merce di scambio tra il padre e gli esponenti di tutte le più importanti casate del regno, non vuole che le venga scelto un marito dal Re o peggio dai suoi consiglieri e non sembra disposta a cedere. La sua indole è quella di una donna libera e se potesse vivrebbe come un cavaliere, ma in sella al suo drago pronta a fronteggiare nuove battaglie, una novella Elisabetta I d’Inghilterra che infatti mai si sposò. Non potrebbe essere più diversa da Alicent con cui i rapporti sono diventati gelidi e che invece ha ciecamente obbedito a suo padre Otto e ha sposato un uomo più vecchio di trent’anni.
È interessante constatare quanto sia differente il rapporto tra le due ragazze, specie dopo “The Rogue Prince“, e non sono solo le occhiate glaciali gettate da Rhaenyra ad Alicent a sottolinearlo ma anche il battibecco iniziale con vittima il menestrello di turno enfatizza piuttosto bene il disagio tra le ex amiche. Ed è tutto molto elegante.
Quello del matrimonio è uno dei temi caldi del terzo episodio, motivo di litigio tra padre e figlia e motivo di interesse da parte di Otto Hightower e degli altri membri del consiglio che come sempre trovano il modo di esporre la propria idea al Re. Rhaenyra sa che prima o poi le toccherà sposarsi, ma fino a che punto rimanderà questo momento? Chi siederà un giorno affianco a lei sul trono di spade?

CENA DI FAMIGLIA


Di recente George R. R. Martin ha dichiarato in un’intervista al New York Times che, a differenza delle ultime quattro stagioni della serie madre Game Of Thrones in cui l’autore non ha partecipato al processo creativo, in questa nuova serie la sua presenza è stata assidua e proficua, grazie anche al bel rapporto personale che ha con lo showrunner Ryan Condal; i due si vocifera abbiano lavorato a strettissimo contatto.
Come è ben noto, moltissimi fan di Game Of Thrones hanno esposto sul web il loro dissenso per un finale di serie fin troppo sbrigativo. Non è un caso quindi che House Of The Dragon in questi primi tre episodi vada molto a fondo nelle dinamiche fondamentali che muovono i personaggi e dia moltissimo spazio ai dialoghi più che ai draghi che sputano fuoco (che comunque qui sono stati usati piuttosto bene). Lo fa tanto da sfiorare la ripetizione in qualche occasione e adottando un ritmo fin troppo pacato per una serie incentrata su una delle più sanguinarie famiglie di Westeros.
Si apprezzano infatti la profondità dei dialoghi, soprattutto tra Rhaenyra e suo padre Viserys. I due character non hanno paura di mostrare anche davanti a tutta la corte le loro debolezze ed i loro “problemi di famiglia”, tanto che i festeggiamenti del compleanno di Aegon si trasformano nel palcoscenico dove i Targaryen e tutti quelli che gli girano intorno sono pronti a mostrare le proprie emozioni. Se non ci fosse di mezzo il trono più ambito del regno, quelle del terzo episodio sembrerebbero delle normali faide interne di una famiglia decisamente disfunzionale.

DAEMON TARGARYEN SCENDE IN CAMPO


Senza dubbio Daemon Targaryen è uno dei protagonisti, o antagonisti che dir si voglia, di House Of The Dragon. Anche quando non è sulla scena, la tensione che crea il solo nominarlo è così palpabile che prima o poi suo fratello, King Viserys, perderà definitivamente la pazienza.
Deamon sembra fare di tutto per provocarlo o attirare la sua attenzione, nel più classico clichè del fratello minore un po’ “sfigato”, ma sin dal primo episodio è chiaro che questo personaggio sia molto più complesso e sfaccettato di quello che sembra. Un mix di follia, audacia, orgoglio, insofferenza per le regole e soprattutto coraggio, coraggio di sfidare la persona più potente di Westereos.
Non è chiaro dove lo porteranno questi sentimenti che lo muovono agitano, quello che è chiaro è che il suo ruolo sarà sicuramente di grande rilievo, soprattutto considerando come il character interpretato da Matt Smith, pur non aprendo bocca per tutta la durata dell’episodio, riesca a portare in scena una carico di tensione e tridimensionalità che farebbe comodo a tanti altri personaggi sparsi nell’etere.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dialoghi degni di nota
  • Fotografia e CGI molto ben curati all’interno del Bosco del Re
  • La personalità di Rhaenyra si delinea sempre di più
  • Il rapporto tra padre e figlia a tratti commuovente
  • Daemon e qualsiasi cosa faccia – attrae come una calamita
  • Drahar è un villian inquietante
  • Qualche ripetizione nei dialoghi, come se gli autori volessero fare un recap
  • Alicent è un personaggio ancora troppo poco delineato
  • Qualche momento di lentezza nel ritmo non giustificato dalla trama

 

Aegon II ha ancora due anni, ma presto crescerà e suo padre il Re Viserys dovrà decidere se cedere alle pressioni del gran consiglio e scegliere il suo erede maschio come successore all’ Iron Throne o rimanere fedele a sua figlia la principessa Rhaenyra, l’attuale erede. Come se non bastasse Daemon è solo una miccia pronta ad esplodere, ma nel momento del bisogno volterà le spalle o resterà al fianco di suo fratello il Re? L’aria si sta scaldando, i draghi sono pronti a sputare il loro fuoco e nessuno è veramente salvo.

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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.

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