Il terzo episodio della prima stagione di “Lawmen – La storia Di Bass Reeves” certifica indubbiamente la qualità di una serie per cui inizialmente si avevano diversi dubbi.
Dopo ben tre episodi promettenti, le perplessità sono già state dissipate con questo capitolo che si è distinto per la sua capacità di consolidare e sviluppare ulteriormente i personaggi principali. Il tutto, fornendo al pubblico un’affermazione definitiva del potenziale di una produzione che sta portando a casa buoni risultati, fatto che certifica l’ennesimo successo per Paramount Plus che in campo western sembra non sbagliare un colpo.
Nonostante la grande mente dietro lo Yellowstone-universe sia solo presente in funzione di produttore, Taylor Sheridan non ha di che preoccuparsi perché il lavoro di Chad Feehan (ideatore della serie) e della coppia di sceneggiatori, Christina Alexandra Voros & Damian Marcano, fin qui risulta più che egregio.
“I suppose today is momentous. You’ll have to forgive me if I move faster than the dignity of the occasion requires, but I have a full docket, and I try to save what dignity I still possess for the courtroom. I was encouraged to hire you for the color of your skin. Because the Indians would listen to someone like you. May be true, but that’s not why I called you in. I need a man with a good gun and a straight spine. You up for the task?”
UN INVITO ALLO YELLOWSTONE-UNIVERSE
Yellowstone-universe o Sheridan-verse? In fin dei conti lo si può chiamare come si vuole purché se ne certifichi la paternità, ma una cosa è certa: “Lawmen – La storia Di Bass Reeves” non è imparentata con nessuna delle serie ambientate in quel contesto narrativo.
Eppure, proprio per questo, potrebbe essere l’entry point perfetto per immergersi in tutto quell’universo prodotto dal cowboy di Cranfills Gap. Infatti, visto l’ovvio stile condiviso con Yellowstone & Co., la si può prendere ad esempio per comprendere se si è interessati a quella tipologia di prodotti televisivi.
Nell’attesa di capire ciò, ci si può godere quanto appare sullo schermo sapendo che la storia di Bass Reeves non continuerà all’infinito, visto che per questa prima stagione si sono seguite le orme dei primi due libri della trilogia scritta da Sidney Thompson: Follow The Angels, Follow The Doves, mentre Hell On The Border, il capitolo finale, verrà utilizzato per la scrittura della prossima ed ultima presumibile stagione.
UN CAST AZZECCATO
Un aspetto che si conferma in “Part III” è la qualità della regia e delle ambientazioni. Lo spettatore riesce a sentire l’atmosfera avvolgente del vecchio West, cosa per cui Chad Feehan merita i complimenti come per la velocità nell’introduzione dei personaggi, già ben definiti, che continuano ad evolversi.
In questo terzo appuntamento si assiste all’introduzione di Forrest Goodluck nei panni di Billy Crow e, soprattutto, di Donald Sutherland come Isaac Charles Parker, attori che aggiungono ulteriore profondità e carisma al cast.
In ogni caso, continua ad essere mirabile David Oyelowo nel ruolo di Bass Reeves. L’attore britannico sembra essere nato per interpretare questo personaggio, dando vita ad una performance intensa e magnetica. Ed ecco che il vice-sceriffo di Fort Smith, Arkansas, conquista immediatamente i cuori degli spettatori per la sua bontà ed intraprendenza, nonostante non si faccia scrupoli nell’essere la falce della giustizia, portando morte ovunque lui passi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Nell’attesa che ritorni in scena con prepotenza il villain della stagione (Esau Pierce interpretato da Barry Pepper), Bass Reeves continua la sua formazione da vice-sceriffo inserendosi in un mondo di banditi e pistole. Si procede così con un buon terzo appuntamento settimanale, aspettando che arrivino le puntate dello scontro a cui si attende intrepidamente di assistere.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
3
Nessun voto per ora
Tags:
Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.