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Them 1×10 – Day 10TEMPO DI LETTURA 5 min

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them 1x10 recensioneDopo una terrificante discesa negli inferi della razzista periferia californiana, Them giunge alla conclusione della sua 1° stagione sparando magistralmente gli ultimi fuochi d’artificio.
La recensione del season finale di Them non può che passare innanzitutto da un sentito apprezzamento nei confronti di Little Marvin che, coadiuvato nel dietro le quinte dalla prolifica produttrice esecutiva Lena Waithe, è riuscito a costruire una realtà tristemente anche troppo reale rendendo il lato horror della storia paradossalmente come l’elemento meno pericoloso. “Day 10” porta a compimento il percorso di sopravvivenza degli Emory enfatizzando nuovamente la forte componente razzista ma, al tempo stesso, creando un po’ di speranza per il futuro.

Who will survive America?
Few Americans
Very few Negroes
and no crackers at all.

UNA DURATA GIUSTA


Ormai è molto raro affermare che una stagione composta da 10 episodi non sia ridondante. È raro perchè le ripetizioni e le lungaggini, tutte con il fine ultimo di assecondare il volere dei piani alti del network o del colosso streaming, sono una naturale conseguenza di una trama che avrebbe potuto essere composta solo da 6-8 episodi. A posteriori, Little Marvin ha fatto un ottimo lavoro evitando questa trappola e costruendo un racconto che si estende perfettamente per quasi 10 ore.
Anche questo season finale, così come le precedenti puntate, scorre via in maniera veloce ed efficace, concedendo a tutto e tutti il minutaggio che gli spetta. Un lavoro molto peculiare e non così scontato se si pensa alle 4-5 sottotrame con cui si è tessuta la trama di questo “Day 10”.

BETTY ❤ GEORGE


Nella bellezza della puntata, emerge però un piccolo neo che viene affrontato nei primissimi minuti per poi venire successivamente dimenticato completamente: Elizabeth “Betty” Wendell.

What did you do to Betty?

Estrapolando questa domanda dal contesto con cui è stata fatta in “Day 10”, viene naturale domandarsi quale fosse l’utilità di Betty nell’intero contesto di Them. Se da un lato il suo carisma e le sue intenzioni sono diventate la voce del popolo di Compton contro la famiglia Emory, dall’altro, circa a partire da “Day 7: Night“, la sua storyline ha cominciato a prendere una tangente molto molto distante dall’intera trama principale, rendendola di fatto estranea alla stessa.
Il modo in cui viene messa fine alla sua cattività, in circa due minuti, sminuisce ulteriormente la sua valenza, rendendola semplicemente un personaggio secondario a cui è stato concesso un bel po’ di minutaggio per alimentare quella “giusta durata” di cui si parlava nel paragrafo precedente. Ed è un peccato constatare come il personaggio alla fine non sia riuscito a trovare un posto nell’economia della stagione, se non quello di una casalinga “perfetta” che è finita nelle mani di un maniaco.

UN FINALE LEGGERMENTE APERTO MA PERFETTO


La domanda principale che ci si poneva alla fine di “Covenant II.“, una volta capito esattamente il gravissimo quadro in cui si sono ritrovati gli Emory, riguardava il possibile finale: ci sarà un lieto fine o il misto di razzismo e fantasmi prenderà il sopravvento?
La sensazione di essere davanti ad un naturale peggioramento delle cose portava a propendere per un finale senza speranza visto il doppio fronte su cui gli Emory dovevano combattere, invece Little Marvin sorprende positivamente sia per l’approccio, sia per lo spirito della narrazione. Them è, alla fine dei conti, un modo per esprimere la sofferenza e le difficoltà con cui gli afroamericani combattano da secoli, non avrebbe quindi avuto senso terminare la storia con la morte degli Emory, nonostante tutti gli indizi portassero in quella direzione. Little Marvin vuole trasmettere speranza per un futuro migliore, per un futuro equo e privo di razzismo ed è per questo che lascia il finale aperto: la battaglia è ancora in atto e non riguarda solo gli Emory.

Ruby Lee:What about them?
Lucky:We’re not running from them. We’re not running from anyone anymore. No more running.

Il percorso di riscatto parte da Lucky, ovvero il character che più ha sofferto nel corso dell’intera stagione e che quindi deve ergersi a confronto delle sue paure e delle diverse minacce. Come si evince dall’ultimo dialogo con la famiglia, c’è una forte presa di coscienza della realtà da parte di tutti i personaggi che non può essere lasciata in disparte ed il confronto con le diverse minacce deve partire da una riscoperta di sè stessi. In altre parole: gli Emory devono evolversi per sopravvivere.
Little Marvin prende quindi Lucky come eroina da cui far partire l’intero processo di riscatto, e lo fa attraverso un processo di riunificazione di una famiglia che per tutta la stagione ha continuato ad affrontare le minacce singolarmente. È attraverso Lucky che gli Emory trovano la forza di andare avanti, di riunirsi e di affrontare uniti l’ultima vera minaccia: il razzismo. Touchè.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gestione della soundtrack e delle tempistiche musicali sempre perfette
  • Interpretazione magistrale di Deborah Ayorinde e Ashley Thomas
  • Finale aperto ma ricco di significato: si è trovato un modo per sconfiggere il fantasma di The Black Hat Man ma il razzismo
  • Gestione delle diverse sottotrame degli Emory
  • Effetti speciali ben curati
  • Il ritmo è sempre molto alto
  • La gestione della storyline di Betty è molto discutibile

 

La 1° stagione di Them si chiude in maniera estremamente positiva sancendo un ottimo risultato nonostante la pochissima campagna pubblicitaria messa in atto da Amazon Prime Video che non aiuta a far conoscere questo gioiellino. A questo punto, consci dell’impostazione antologica della serie, si aspetta con ansia l’arrivo della seconda stagione augurando il meglio alla famiglia Emory che ha ancora un demone da affrontare: il razzismo.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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