Them 1×07 – Day 7: NightTEMPO DI LETTURA 4 min

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Them 1x07 recensioneThem continua ad essere la sorpresa di questo 2021. Una scommessa vincente di Amazon Prime Video che ha deciso di puntare sul duo Little Marvin/Lena Waithe e su una tematica ancora fortemente attuale.
Poco pubblicizzata, partita praticamente in sordina, Them è una serie senza mezzi termini e colpisce con ganci ben assestati, episodio dopo episodio. Per alcuni versi è sicuramente un prodotto difficile da guardare, con sequenze brutali, spietate e disumane, come l’uccisione del piccolo Chester nella quinta puntata. D’altronde nel razzismo sistemico che la serie vuole denunciare, non vi è nulla di umano.
Infatti, come ci potrebbe essere umanità nel considerare un altro essere umano inferiore e indegno, ma, allo stesso tempo, meritevole di persecuzioni sia fisiche che psicologiche?
Them lo grida a gran voce fin dal primo episodio e continua a martellare il pubblico scena dopo scena, insulto dopo insulto, violenza dopo violenza, come se persino lo spettatore fosse in qualche modo colpevole.
La serie non lascia scampo, non lascia respiro nel suo modo di sbattere in faccia la cruda realtà dietro un fenomeno ancora radicato. La realtà, in questo caso, affligge e terrorizza più della finzione data dall’elemento horror, proprio perché tutto ciò che accade alla famiglia Emory continua ad accadere a qualcuno, in qualche parte del mondo.

HAUNTED HOUSE…


Them viene presentata come una serie antologica horror ed infatti, di horror, se ne parla parecchio. La cantina degli Emory – location emblematica in moltissimi film cult – è il cuore infestante della casa dal quale nascono le apparizioni che perseguitano la famiglia: Miss Vera, The Man in the Black Hat, Tip-Tap Man e Doris.
Il regista (in questo caso Ti West), ma anche tutta la crew, giocano molto sul richiamo e l’omaggio ad altre produzioni di genere horror, più o meno recenti. Le vibrazioni alla Amytiville Horror riecheggiano per tutta la trama, mentre le apparizioni demoniache ricordano The Haunting (Hill HouseeBly Manor), altra opera antologica creata da Mike Flanagan e con molti punti in comune con Them.
Anche nella creatura di Little Marvin, infatti, l’horror non è esasperato ed esteticamente sanguinante, ma angosciante, ossessivo e penetrante come un seme marcio che, a poco a poco, infetta tutto quanto.
Per sconvolgere lo spettatore non servono litri di sangue, ma bastano una conversazione tra il Tip-Tap Man ed Henry all’interno di una tavola calda o una Ruby Lee che cosparge il proprio corpo di vernice bianca. Immagini potenti e simboliche che colpiscono nel profondo.

…OR HAUNTED MINDS?


Uno dei punti di forza di Them, oltre al comparto tecnico d’eccellenza e al duo stellare Deborah Ayorinde/Ashley Thomas, è l’ambiguità della componente sovrannaturale.
Come fatto notare in un’altra recensione, ad ogni membro della famiglia Emory corrisponde una diversa manifestazione demoniaca. Henry, Lucky, Ruby e Gracie vengono perseguitati da un proprio demone personale che si ciba dei loro traumi e delle loro paure rendendoli reali.
Lucky deve scendere a patti con l’uccisione del figlio ed accettare la sua morte; Henry è eroso dal senso di colpa e stanco delle umiliazioni; Gracie vorrebbe solo essere amata dalla madre e Ruby essere finalmente accettata, fare parte del “noi/us” e non più del “them/loro”.
Mano a mano che i giorni passano, le visioni si fanno più insistenti e minacciose, avvelenando la quotidianità dei protagonisti allo stesso modo dei mostri in carne ed ossa, ossia gli abitanti del quartiere.
La famiglia Emory, quindi, si trova attaccata su due fronti: quello reale, dato dall’ostilità di Compton, e quello immaginario, derivato da anni di offese, mortificazioni ed angherie.
Gli Emory sembrano essere stati attirati nella loro nuova casa da un’entità maligna che, invece, non è altro che la manifestazione del loro disagio interiore, di una ferita ancora aperta e pulsante.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scenografie e costumi: un’attenzione maniacale per i dettagli
  • La sequenza iniziale sublimata dalla musica in netto contrasto con la tensione crescente
  • Il Tip-Tap Man è una delle creature più inquietanti apparse di recente
  • Deborah Ayorinde ed Ashley Thomas sempre superlativi
  • Betty a casa di George e quest’ultimo pazzo maniaco, forse è una trama secondaria non necessaria

 

Oltrepassata la boa di metà stagione, Them continua ad essere una serie di altissimo livello con un comparto tecnico pressoché perfetto. Qualcosina a livello narrativo comincia a scricchiolare, ma la potenza simbolica e brutale di alcune sequenze, valgono l’intera visione.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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