A volte è richiesto molto tempo per abituarsi alle dinamiche di un determinato show, questo è il caso di Lupin. È impossibile non criticare gli innumerevoli buchi di trama e le forzature per portare avanti la storia, eppure dallo scorso episodio l’interesse per il prodotto di Netflix è decisamente aumentato. Si procede quindi in un binge-watching caratterizzato da una mesta voglia di continuare a vedere come Assane riuscirà ad uscire da questa terribile situazione. Si è, quindi, a metà del classico canovaccio del percorso dell’eroe in cui il protagonista si trova nel momento più difficile della stagione. Non mancherà l’happy ending visto il mood della serie Netflix, ma per ora non si sa ancora come e va bene così.
“Sanni, non puoi fermarli. Più ci provi, più mi faranno del male. Devi fare come dicono. Non puoi fare altro. Ho una missione per te. Ascolta attentamente ciò che sto per dire. Devi rubare il bracciale di Tara Xang. Ma, stavolta, vogliono che la polizia catturi il ladro. […] Non sarai tu il ladro, Sanni. Questa volta non si tratta solo di rubare un bracciale. Ma di mettere alla prova i tuoi limiti. Di sapere che cosa conta davvero per te. […] La perla e il dipinto sono secondari. Il mio obiettivo… È ferirti. Profondamente.”
IN FRANCIA MANCANO GLI OCULISTI
Forse sono gli italiani che ci vedono benissimo, oppure i francesi che non usano Visu XL, ma è pazzesco il modo in cui Assane continui imperterrito a truffare tutte le persone che incontra nonostante sia la persona del momento e il suo viso sia ovunque. Se gli sceneggiatori reputano sufficiente indossare una parrucca per apparire completamente diverso dall’ordinario, non si comprende tutta la cura per il perfetto travestimento da coach di basket. Claire e Raoul sono le uniche due persone che hanno un Q.I. nella media? Non si capisce, ma di certo gli spettatori della serie non possono accettare tutti questi continui ridicoli travestimenti.
Altra cosa che continua a non essere umanamente possibile è il modo in cui i personaggi possono, senza nessuna reale documentazione e prova, poter accedere ad ogni luogo e fingere di lavorare per qualsiasi mansione. Questa cosa ricorda molto Homer ne ‘I Simpson’, dove il beota più amato del mondo ha avuto centinaia di lavori e nessuno si è mai lamentato, ma per una serie che tenda ad essere realistica non è di certo un buon paragone.
WHAT A TWIST
Benjamin dall’inizio della serie è stato più volte un deus ex machina/amico del protagonista della serie, in diversi frangenti è stato fondamentale per salvare Assane e permettergli di compiere le sue mirabolanti imprese. Ecco perché è davvero strano, e veramente interessante, la scelta degli sceneggiatori di liberarsi proprio di lui. L’unico vero alleato del character interpretato da Omar Sy è stato tradito proprio da quest’ultimo per poter liberare la proprio madre. Sicuramente questo è stato un colpo basso per lo spettatore perché il negoziante parigino è uno dei personaggi più simpatici dello show e vedere come è stato tradito del proprio amico è stato un colpo di scena ben realizzato e soprattutto inaspettato. Da qui in avanti, almeno finché non tornerà, smetteranno i deus ex machina in favore del protagonista? E come farà quest’ultimo a continuare con le proprie imprese senza nessun alleato proseguendo la commedia sulla sua morte? Ci sono molti interrogativi e si può affermare pubblicamente, senza avere paura di essere derisi, di essere curiosi sul prosieguo della storia.
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A pochi episodi dalla fine della seconda stagione si può finalmente concedersi il lusso di chiudere la puntata e non essere totalmente delusi dalla serie. Lupin ora dovrà rispondere a molti interrogativi come il possibile tradimento di Benjamin nei confronti del suo ex amico oppure sulla vera identità del rapitore (Bruno?). Ai prossimi appuntamenti le ardue risposte e il compito di non deludere.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.