Ad un episodio dal midseason finale, Ozark deve chiaramente preparare il terreno per i fuochi d’artificio. Non c’è quindi da sorprendersi se “Sangre Sobre Todo” sia una puntata carina ma non eccezionale, fondamentalmente in linea con la qualità propinata sciorinata in questa prima metà di stagione.
Lo stile adottato finora viene ripetuto anche qui tanto che si comincia con l’esplosione che sancisce la vendetta di Javi verso l’FBI e finisce con un nuovo status quo per gran parte delle parti coinvolte. Tutto accade molto velocemente, in puro stile Ozark dove alleanze e faide si fanno e si disfano costantemente in un’incessante lotta alla sopravvivenza.
Non ci si lamenta di tutto ciò, anzi, è uno dei motivi principali della potenza della serie, però, ecco, giunti a questo punto sembra che Chris Mundy ed i suoi sceneggiatori siano arrivati un po’ stanchi al rush finale. Ed è parzialmente un problema.
FAMIGLIA UBER ALLES
Prima di tutto non va dimenticato che Ozark è una serie che si basa sulle famiglie e sulle loro relazioni. Facendo un passo indietro infatti, si potrà constatare come tutte le diverse fazioni siano in realtà legate da rapporti di sangue. I Byrde, i Navarro, gli Snell ed i Langmore (insieme ai Cosgrove di Kansas City): quattro famiglie che dominano gli Ozark e che sono in grado di fare il bello ed il cattivo tempo.
L’importanza della famiglia è un tema primario che riemerge prepotentemente anche in questa “Sangre Sobre Todo” ma ha, come da copione, dei risvolti diversi rispetto a quelli che ci si potrebbe aspettare in maniera un po’ naive. A proposito di questo, tendenzialmente si possono distinguere due sottogruppi di character: quelli mossi dalla sopravvivenza e dal potere e poi quelli mossi dall’amore.
In questo contesto nel primo gruppo ci sono sicuramente Omar Navarro e Wendy Byrde, insieme a Darlene. Dove non c’è bisogno di spiegare le motivazioni del primo, bisogna invece soffermarsi un attimo per constatare il cambiamento ormai radicale della seconda, ormai completamente distaccata dalla realtà e assurta ad una specie di Walter White al femminile che prova più piacere dal suo status quo e dal potere che dallo stare con la sua famiglia. Ormai diventata il motivo secondario delle sue azioni.
Nell’altro gruppo invece ci sono i vary Marty, Ruth e Wyatt che cercano di trovare una soluzione ai loro problemi mentre la loro vita quotidiana si continua a complicare costantemente.
FOLLIA TOTALE
In tutto ciò, bisogna doverosamente spendere un po’ più di qualche parola su Wyatt Langmore e Darlene Snell. È un qualcosa di doveroso perché il loro ruolo si è andato via via riducendo all’interno di questa stagione, tanto da non risultare più un problema primario per i Byrde ed il Cartello dei Navarro.
A Darlene va dato atto di essere sempre stata un grande character, una di quelle classiche schegge impazzite che sono in grado di migliorare l’episodio in un istante con una decisione fuori dal comune (si veda ad esempio l’uccisione di Del in “The Tool”); a Wyatt va dato atto di essere semplicemente una bandieruola che è diventata sempre più insopportabile. E questo episodio lo conferma: da voler scappare con Ruth alla proposta di matrimonio ormai ci si può aspettare di tutto e rimanere semplicemente disgustati. Non che il personaggio sia mai stato così importante per la trama, però si poteva farlo maturare un po’ invece che continuare a fargli compiere scelte irrazionali.
“We are delivering Omar Navarro to the FBI in 12 hours.”
È TUTTA UNA QUESTIONE DI FLASHFORWARD
C’è una domanda che rimane aperta da ormai qualche episodio: il midseason finale si ricongiungerà direttamente al flashforward iniziale visto in “The Beginning Of The End“? Stando alla citazione di Marty la sensazione è quella, eppure qualcosa non quadra perché il modo in cui termina l’episodio lascia intendere che il Jonah del futuro non sia lo stesso che è appena scappato di casa dopo essere stato incastrato dalla madre.
È quindi probabile che ci sia ancora tutta una serie di problemi che dovranno essere affrontati dai Byrde prima di riunirsi in un ultimo viaggio in macchina fatale. Problemi che verosimilmente potevano essere risolti semplicemente parlandosi a vicenda ma che invece si sono evoluti in una guerra di silenzi e ripicche con Wendy e Jonah protagonisti.
La seconda parte della stagione arriva con grosse aspettative da soddisfare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ad un passo dalla fine della prima parte, Ozark mette con calma tutti i pezzi sulla scacchiera prima di sparare le polveri. Il tutto in attesa di vedere finalmente tutto il potenziale inespresso.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.