Pam & Tommy 1×03 – Jane FondaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Pam And Tommy 1x03 recensioneDopo un pilot molto interessante e un secondo episodio scoppiettante, riguardante la love story tra Pamela Anderson e Tommy Lee, lo show prosegue con un approfondimento sulla vita di Rand e sulle modalità con cui il falegname avrebbe poi diffuso nel mondo il famoso video amatoriale.

You don’t make shit off these things.
Put it in a theater, cops are there same day. Put it in an adult bookstore, oh, you get raided, more cops, lawyers, you get sued into the ground, you don’t make dime one.
Guys, nobody is ever getting rich off a celebrity sex tape, okay? That’s it.

WORLD WIDE WEB


In questo terzo appuntamento stagionale viene approfondito ulteriormente il personaggio di Rand, con l’introduzione dell’ex moglie Erica (Piper per i fan di Orange Is The New Black) interpretata da Taylor Schilling, un matrimonio ancora valido almeno a livello legale.
Grazie al lavoro di Erica, attrice porno, Rand riesce ad avere i primi contatti nel settore, conoscenze che saranno fondamentali poi per la diffusione del video rubato ai famosi coniugi.
Da segnalare come Seth Rogen (Rand) e Nick Offerman (Zio Miltie) funzionino bene come coppia e siano perfetti per mostrare allo spettatore il primo vero focus sulle modalità di diffusione del sex tape: Rand ha intuito che i tradizionali canali di diffusione non sono idonei, visto che il video è stato rubato, decidendo quindi di utilizzare internet. Una trovata semplice ma assolutamente geniale: negli anni ’90 internet era all’inizio e non era certo come lo si conosce oggi, la diffusione capillare a livello mondiale era ancora molto limitata ma il numero di utenti era in continua e vertiginosa crescita.
Il livello tecnico della miniserie si conferma molto alto, con una colonna sonora ottima che accompagna la narrazione, una regia sempre sul pezzo e un incredibile lavoro di make-up che è sotto gli occhi di tutti. La puntata ha un buon ritmo narrativo, la storia scorre ed è scritta bene, per un episodio molto gradevole da guardare.

PAMELA ANDERSON


L’attrice canadese è conscia del fatto che la sua carriera si basa essenzialmente sulla sua prorompente bellezza e tutti i suoi fan la identificano solo ed esclusivamente con il suo corpo. Ma Pamela Anderson, a modo suo, cerca di andare oltre e ritagliarsi un ruolo come attrice degna di tal nome, essendo palesemente frustrata dal poco spazio che, fisico a parte, le viene concesso in Baywatch.
Durante un meeting per la sponsorizzazione di “Barb Wire“, film che la vede nel ruolo di protagonista, emerge chiaramente l’ammirazione della Anderson per Jane Fonda, attrice partita come icona sexy ma capace di cambiare completamente la sua carriera, percorso che idealmente vorrebbe intraprendere anche lei.
Il vero fulcro della show sembra essere proprio questo: raccontando la storia della diffusione del sex tape, si vuole sottolineare la mercificazione del corpo e la riduzione a oggetto sessuale di Pamela Anderson e le conseguenze di tale fenomeno che, ovviamente, saranno amplificate a dismisura dalla diffusione del video hard.
Un evento con ripercussioni fortemente negative sulla sua carriera e probabilmente anche sulla sua vita privata, visto che bisognerà vedere come Tommy e Pamela reagiranno alla violazione della loro intimità, senza dimenticare che almeno apparentemente Pam sembra essere anche incinta.
Da sottolineare inoltre, ancora una volta, come Lily James sia veramente perfetta nella sua interpretazione, non solo grazie a un egregio lavoro di make-up , con l’attrice che riesce a trasmettere agli spettatori le sfumature caratteriali della Anderson e i diversi stati d’animo che la caratterizzano.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lily James perfetta nella sua interpretazione
  • Seth Rogen e Nick Offerman funzionano come coppia
  • Trucco, regia e colonna sonora si confermano ottimi
  • Buon ritmo narrativo, la storia scorre ed è scritta bene
  • Focus sulla prima diffusione del sex tape
  • Niente da segnalare

 

Un’ottima puntata per la serie di casa Hulu, caratterizzata da un validissimo comparto tecnico, una storia interessante e ben scritta e un cast di attori all’altezza della situazione. Visto la tematica affrontata era facile scadere nella banalità, ma lo show creato da Robert Siegel e diretto da Craig Gillespie per ora si mantiene su ottimi livelli. Nonostante non vi siano particolari criticità si rimanda il massimo dei voti ad altri appuntamenti, la sensazione è che si possa fare ancora meglio. Le potenzialità di questa miniserie sono evidenti, non resta che proseguire la visione.

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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