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Sweet Tooth 1×01 – Out Of The Deep WoodsTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Sweet Tooth 1x01Netflix e Warner Bros creano un’accoppiata inedita per trasporre, sul piccolo schermo, uno dei fumetti underground più di successo degli ultimi tempi.
Sweet Tooth è tratto, infatti, dall’omonima opera di Jeff Lemire, scrittore e fumettista cresciuto in casa Vertigo/DC Comics. Si tratta di un adattamento molto atteso per quella che è considerata un’opera di culto all’interno del fumetto seriale americano d’autore. E basta vedere i nomi dei co-produttori del progetto per rendersene conto (fra gli altri, l’attore Robert Downey Jr. e la moglie Susan Downey).
A questo punto la domanda sorge spontanea: questa trasposizione sarà all’altezza delle aspettative o finirà come quel mezzo stupro chiamato Jupiter’s Legacy?

“This is a story… a story of a very special boy who found himself at the end of the world.”

GUS, IL RAGAZZO-CERVO


La voce narrante dell’attore James Brolin introduce lo spettatore direttamente nel cuore della vicenda. In un futuro prossimo (che viste le attinenze con l’attualità è molto “presente”) un misterioso virus provoca una pandemia che getta l’umanità nel caos, provocando quello che viene definito “il Grande Crollo”.
Tale virus però provoca anche un fenomeno curioso: alcuni bambini nascono presentando parti anatomiche umane ed animali insieme. Sono i cosiddetti “ibridi” di cui fa parte anche il protagonista della storia Gus (Christian Convery), un ragazzo con le corna e le orecchie da cervo.
Questo è stato cresciuto dal padre (Will Forte) completamente isolato nei boschi. Gli “ibridi” infatti sono molto ricercati dai bracconieri e dal governo, e per questo il padre ha deciso di proteggerlo tenendo nascosta la sua esistenza in questo modo. Ma, alla sua morte, Gus si ritrova completamente solo e per questo decide di avventurarsi in un viaggio pericoloso fuori dai confini della riserva per ritrovare l’unica parente di cui è a conoscenza: la madre Birdie.
Nel suo viaggio sarà aiutato da un misterioso avventuriero chiamato Jepperd (Nonso Anozie, l’ex Xaro Daxos di Game Of Thrones).

UNA FAVOLA MODERNA


Fin dall’inizio si avverte tutto l’impianto epico che il regista Jim Mickle conferisce allo show. La regia e la fotografia, unite alla bellissima soundtrack, giocano sui contrasti fra l’aspetto più “sci-fi” della storia e quello “fantasy”.
Fra i due è soprattutto il secondo ad emergere maggiormente. La vicenda di Gus, introdotta da questo pilota, si rifà infatti agli stilemi vogleriani del viaggio dell’eroe.
L’episodio si dota di tutti gli elementi fiabeschi del caso:

  • un bambino che deve affrontare un percorso di formazione irto di pericoli;
  • il binomio natura-civiltà in cui i confini fra l’uno e l’altro sfumano di continuo (e la metafora del virus è da sempre emblema della negatività del progresso);
  • la stessa natura degli ibridi che ha echi di mitologia classica (e la simbologia del cervo per il protagonista);

Elementi che avvicinano Sweet Tooth ad una sorta di “favola moderna”, forse l’unica vera definizione per un prodotto del genere. E per questo motivo si gioca sui simbolismi ma soprattutto sull’empatia nei confronti dello spettatore. Un binomio che riesce alla perfezione in quanto questo viene completamente immerso nel racconto dall’inizio alla fine in attesa di scoprire cosa capiterà al piccolo Gus.

IL MONDO DI JEFF LEMIRE


L’episodio non dimentica comunque di definire per bene il contesto e l’ambientazione in cui si svolge la vicenda. La voce narrante di James Brolin, unita alle sequenze descrittive della pandemia da parte di Jim Wickle, fa il suo dovere in questo senso. Il mondo post-apocalittico descritto è molto simile a quello contemporaneo e certamente il tema del “virus misterioso” non potrà lasciare indifferenti gli spettatori. A questo si aggiunge anche una ricerca spasmodica del realismo nella descrizione della vita “ascetica” di Gus e del padre. Una sequenza che, solo apparentemente, rallenta la trama. Ma che, in realtà, è molto utile per capire ulteriormente la logica del mondo in cui si trovano a vivere i personaggi, grazie ai dialoghi padre-figlio che vertono su questo argomento.
In pochi minuti si ha un quadro completo della situazione e, allo stesso tempo, questo non toglie nulla all’aspetto empatico della vicenda, né tantomeno a quello fiabesco.
“Out Of The Deep Woods” si rivela dunque un ottimo episodio pilota, capace di rilasciare quella curiosità necessaria nello spettatore per poter procedere nella visione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Descrizione del “mondo” di Jeff Lemire e tematiche d’attualità
  • Voce narrante di James Brolin
  • Fotografia e soundtrack
  • Echi vogleriani del viaggio dell’eroe
  • Christian Convery e il suo Gus
  • Forse un po’ troppo lunga la sequenza “dell’addestramento di Gus” con il padre 

 

Una nuova produzione Netflix che unisce il genere post-apocalittico con il fantasy in un’ottica di teen drama di formazione. La base è uno dei fumetti più originali e innovativi degli ultimi anni. In più è co-prodotto da “Tony Stark”, quindi è garanzia di successo!

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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