Nuovo episodio, solita domanda: che cos’è effettivamente Mr. Corman? Non nel senso specifico del termine, visto che è il character interpretato da Joseph Gordon-Levitt, quanto piuttosto nel senso della serie stessa.
In quattro episodi non ce n’è stato uno che fosse vagamente rassomigliante agli altri, se non forse per i primi due (“Good Luck” e “Don’t Panic“), e questo “Mr. Morales” conferma la sua estrema peculiarità in quello che è, praticamente, un episodio spin-off su Victor Morales, il coinquilino di Josh Corman. Questa quarta puntata è infatti un’interessante, seppur breve, sguardo nella vita di un character, praticamente secondario, che si rivela non essere poi così secondario.
Caroline: “Hi. I’m friends with… Oh, my God.”
Victor: “Josh?”
Caroline: “Yeah.”
Victor: “I forget his name all the time.”
A DAY IN THE LIFE OF VICTOR MORALES
L’approccio alla puntata è diverso sin dall’inizio, tanto che la regista Aurora Guerrero e le due sceneggiatrici Roja Gashtili e Julia Lerman vogliono dimostrare da subito allo spettatore di non essere davanti ad un episodio “normale”. Di canonico, comunque, in questa “Mr. Morales” non c’è praticamente niente e, probabilmente proprio per questa sua netta differenziazione con gli episodi precedenti, si percepisce una qualità ed una voglia di giocare molto più grande.
L’interazione con Josh è limitata a due brevi scambi di battute sulla lasagna fatta in casa e, indirettamente, con il potenziale nuovo flirt del protagonista: né più, né meno. Una scelta coraggiosa ma anche in linea con la “necessità” di dare il massimo spazio a Victor, un character di cui non si sa praticamente nulla a parte che vive insieme a Josh.
L’impresa di Roja Gashtili e Julia Lerman è quella di aver trasformato un character pressoché secondario in uno principale nel giro di solamente 28 minuti scarsi. Un’impresa estremamente ardua che non può che essere valutata sia per l’audacia della messa in piedi, sia per il risultato sicuramente superiore a qualsiasi tipo di aspettativa.
UNA FIGLIA CHE SAREBBE MEGLIO NON AVERE
Victor: “You’ve been acting like a real pain in the ass all weekend, and now I find out you’re a little thief too?”
Gabi: “Yeah. At least I know I’m not gonna be some driver who can’t even afford his own place.”
Victor: “I am proud of my job. You understand me? And I’m damn good at it too.
And the only reason I live with Josh is so I can give you everything that you need. You look at my life and you think it’s sad. Nah, mija. No, that’s not it. And if you think that the only type of good life comes with Air Jordans… life is gonna disappoint you real hard.“
Un ruolo importantissimo dell’episodio, anche per via di un minutaggio enorme dedicatole, è quello della figlia di Victor, Gabi. La scelta di rappresentarla come il peggior tipo di teenager immaginabile è interessante ed audace: interessante perché dà vita a discussioni e situazioni al limite dell’accettabile, audace perché nel corso dell’episodio lo spettatore arriverà addirittura ad odiarla per il modo in cui si comporta e per tutto ciò che dice.
Eppure questa scelta nel complesso ripaga totalmente della fiducia data inizialmente sulla carta ed il perché è semplice: mette in risalto la personalità di Victor. Va infatti ricordato che la puntata è su Victor ed è una puntata stand alone, quindi è necessario porre il nuovo protagonista al centro della vicenda e, essendo Gabi l’unico character con cui Victor interagisce, è bene enfatizzare anche il suo punto vista.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’episodio che non ci si aspettava di fatto rappresenta, paradossalmente, la miglior puntata di Mr. Corman realizzata finora. Ed in questo caso l’assenza del protagonista è più che consentita causa forze maggiori.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.