A solo una puntata dal finale Marc Cherry gioca la carta dell’effetto sorpresa con una puntata già carica di tensione che diventa crescente solo nei minuti finali lasciando stupito lo spettatore nel momento dello “sparo” che prende, tra l’altro, due piccioni con una fava. Tra momenti più comici come i siparietti con Bertram e Maisie (la prima vittima on screen del dottore, ora compagna di bevute) a momenti decisamente più drammatici, questo nono episodio di Why Women Kill conferma tutte le qualità dello show di Marc Cherry: ottimi personaggi, ottima scrittura e un intreccio per quanto surreale abbastanza ingarbugliato da rendere tutti partecipi. Arriva anche la quota LGBTQ+ , finora stranamente tralasciata, per assicurarsi il successo.
PERSONAGGI DA FISIOGNOMICA
“I never thought you could be so ruthless.”
“Neither did I. To be honest, I’m rather impressed with myself.”
La scelta degli attori in Why Women Kill si è rivelata vincente anche per i personaggi comprimari, comprese le componenti del Garden Club. Grace, come il nome suggerisce, ha i tratti del viso dolci e un po’ ingenui di chi, infatti, finisce per soffrire molto per la cattiveria di Alma, dopo esserne stata la principale sostenitrice. Joan è sempre stata più dura e altera, caratteristiche del carattere che si riflettono nei tratti duri e spigolosi del viso. Il carattere arrogante e superbo, già mostrato nel confronto con Alma dell’episodio precedente, si riversa ora sull’ex amica Rita della quale aveva già mostrato di soffrire il dominio e al cui trono ambiva sin dall’inizio. Anche il personaggio di Bertram dal canto suo rispecchia questa corrispondenza tra aspetto e indole, giacché ha dimostrato che la sua natura di killer si alimenta di una motivazione tutto sommato “altruista” rendendolo agli occhi dello spettatore simpatico e rassicurante quanto le sue espressioni facciali e nonostante la figura ingombrante.
L’EVOLUZIONE DI ALMA
Solo Alma sembra essere esente da questa associazione tra carattere e fisicità. Con le forme morbide e paffutelle, avvolte in vestiti che aspirano ad un’eleganza mai raggiunta se confrontata con le compagne del Garden Club, Alma non ha perso le sembianze della donna dolce e affabile e un po’ provincialotta che lo spettatore ha conosciuto all’inizio della serie, pur diventando la spietata assassina e macchinatrice che è ora. L’unico tratto distintivo della nuova Alma, come viene anche evidenziato dalla voce fuori campo, è lo sguardo.
“It was the look of a woman who’d gotten everything she wanted, only to find out it wasn’t enough.”
Uno sguardo dolce che sa essere penetrante, diabolico, avido e persino compiaciuto, come quello che la protagonista rivolge ammiccando allo spettatore, mentre dice all’ignara figlia:
“No one ever said I was brilliant.“
All’ascesa di Alma al trono dei villain, corrisponde parallelamente la caduta del marito in un baratro di tristezza e angoscia. Nonostante la scoperta del suo essere un serial killer nei primi episodi, Bertram finisce per essere una vittima (anche in senso letterale) di se stesso e della moglie.
PERSONAGGI IN EVOLUZIONE
Lo stravolgimento dei ruoli e delle situazioni è sicuramente un punto a favore della serie che è riuscita a caratterizzare dei personaggi interessanti facendoli evolvere episodio dopo episodio fino a renderli dei caratteri completamente diversi, senza che questo snaturamento risulti eccessivo. Chiaramente tutto ciò è reso possibile dallo stile sempre ironico e talvolta surreale della serie, delle vicende e dei protagonisti. Tutto ciò ha reso questa stagione così diversa dalla precedente (oltre che per la diversa impostazione narrativa) da sembrare quasi più uno spinoff di Desperate Housewives. A mantenere il fil rouge resta comunque il significato, e la risposta alla domanda, del titolo dello show. Why Women Kill?
“If she thought it’d get her into a better club, she’d have killed two Girl Scouts and a nun.”
Le parole dell’adorabile Maisie si riferiscono ad Alma ma, in qualche modo a tutte le donne protagoniste finora di Why Women Kill. Che siano fameliche o affabili, le donne di Marc Cherry sono implacabili nell’affermarsi e prendere ciò che vogliono e di certo non perdonano. Meglio non farle arrabbiare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A un passo dal finale Marc Cherry mette a terra un cliffhanger a sorpresa in un episodio che conferma quanto di buono già fatto nei precedenti.
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