Alma: “Did you hear that, Mrs. Yost? I’m in the Garden Club, the club that you said would never have me as a member. Have fun turning in your grave.”
Con “Murder, My Sweet” si assiste ad un ulteriore passo di Alma verso il lato oscuro.
Gli sceneggiatori di Why Women Kill andrebbero premiati per la scrittura dei personaggi che portano in scena alcuni dei migliori character development visti in tv. Episodio dopo episodio, infatti, emergono nuovi dettagli che vanno a caratterizzare alla perfezione i protagonisti. Non si può certo negare che Marc Cherry non sappia come relazionarsi all’universo femminile, essendo stato l’ideatore di una serie di successo come Desperate Housewives.
Mancano solo due episodi al finale di stagione (o di serie?) e il ritmo diventa ancora più incalzante, tra segreti che vengono a galla, sotterfugi e continui colpi di scena.
RITA
In questo episodio molto viene rivelato sul passato di Rita. Il pubblico viene finalmente a conoscenza del crimine commesso da lei e da Isabel in passato. Lana Parrilla in quest’occasione brilla di luce propria, riuscendo a dare al suo personaggio quel tocco buono e dolce che non ci si aspettava. Se si pensa al character che interpreta, inizialmente così avido, opportunista e all’apparenza superficiale, sorprende piacevolmente vedere che Rita decide di non denunciare Isabel, pur sapendo che sarebbe stato l’unico modo per uscire di prigione. Per questo motivo, la morte di Isabel risulta così drammatica, nonostante si tratti di un personaggio marginale: tramite i flashback di Rita e Isabel, si comprende finalmente quanto forte e radicato sia il loro rapporto. Anche se era abbastanza prevedibile, quello che si supponeva essere il villain per eccellenza della stagione, ha finito per tramutarsi nella vittima del piano diabolico di Alma.
ALMA E BERTRAM
Il personaggio di Alma ormai sembra essere uscito da un romanzo di Stephen King, piuttosto che da un romanzo rosa. La sua lenta trasformazione è stata ben studiata e scritta, portandola ad essere attualmente il personaggio più odiato dello show, nonché il vero antagonista della storia. Da casalinga frustrata, goffa e insoddisfatta, Alma ha definitivamente preso in mano le redini della sua vita, lasciando però una scia di cadaveri alle sue spalle. Ha finalmente ottenuto ciò che voleva, ma lo ha fatto calpestando il povero Bertram, ancora una volta preso in giro dai suoi tranelli. Bertram è un killer, ma agli occhi di chi guarda appare come un uomo di gran cuore e questo è merito in gran parte della brillante interpretazione di Nick Frost, che riesce a dare al personaggio di Bertram una credibilità e un’umanità che non vanno certo date per scontate.
Resta da scoprire cosa farà Dee ora che ha finalmente scoperto ciò che giace nascosto proprio sotto le rose del giardino dei suoi genitori, considerando che difficilmente correrà a raccontare tutto al suo fidanzato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La seconda stagione di Why Women Kill è quasi giunta al termine e, soprattutto con il colpo di scena finale, i nodi iniziano finalmente a venire al pettine. Con questo rush finale, la serie ha dimostrato di avere un egregio staff di sceneggiatori che sanno bene come scrivere un ottimo prodotto. A differenza della prima stagione, che aveva mostrato diversi scenari e protagoniste, la seconda stagione dimostra di saper reggere la tensione anche concentrandosi su di una singola ambientazione, seppur con diverse storylines interconnesse. Lo spettatore è sempre più col fiato sospeso e non aspetta altro che vedere cosa succederà nel prossimo episodio, che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’epilogo di alcuni personaggi.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.