The Flash torna con un episodio che trasuda banalità e ripetitività da tutti i pori.
“Partners In Time”, infatti, non è solamente un cliché per tutto il suo minutaggio, ma risulta anche lento e noioso, soprattutto considerando che la stagione finale avanza e nulla di significativo è ancora successo.
QUESTIONE DI MUFFA
L’episodio inizia nel peggiore dei modi e a nulla vale aspettarsi che migliori, perché non lo fa.
Il team di sceneggiatori capitanato da Eric Wallace ha scelto di incentrare l’episodio della stagione finale di una longeva serie tv sulla muffa. Esattamente: nessuno dei permessi della STAR Labs è stato rinnovato e nessun controllo è stato fatto dalla prima stagione; di conseguenza, almeno uno script dell’ultima stagione doveva per forza, sempre secondo gli sceneggiatori, porre rimedio a questa incongruenza inaccettabile dal punto di vista del HACCP e dell’ISO9001.
La tematica di partenza della puntata non può che far storcere il naso rabbrividire, considerando che sembra proprio che non ci siano più idee convincenti per far andare avanti lo show. Barry e Iris sono alle prese con l’ennesimo discorso relativo al cambiamento dovuto all’arrivo imminente di Nora all’interno delle loro vite. Occorre sottolineare che si sa già chi sarà Nora, il pubblico la conosce e il suo arrivo non crea più aspettative.
Tutto questo viene immediatamente oscurato dall’arrivo degli ispettori e dal ritrovarsi intrappolati (tanto per cambiare) in un loop spazio temporale all’interno del laboratorio. Come se non bastasse, uno di questi ispettori è un ladro di tempo, nonché il nuovo villain della settimana. Coincidenze incredibili. L’idea di fondo poteva anche essere convincente e (Lady) Chronos non era poi così male, peccato che il suo character sia stato sprecato, abbozzato e ridimensionato in funzione di un episodio mal studiato e buttato via.
CHESTER E ALLEGRA: PARTE 2736
Se Barry e Iris si ritrovano bloccati all’interno degli STAR Labs, tutti gli altri si trovano all’esterno, essendo il loro giorno libero, compresi Chester e Allegra.
A questa coppia è dedicata letteralmente una parte che occupa la metà dell’episodio e il tutto risulta nuovamente eccessivo. Questa storyline secondaria è stata esplorata, analizzata e ripresa tantissime troppe volte ed è incredibile come si possa pensare che ci sia ancora qualcosa da raccontare, tant’è che perfino Cecile esprime il suo disappunto in una sorta di metateatrilità assolutamente non voluta e puramente casuale.
La loro relazione è stata scontata fin dall’inizio, così scontata che non ha mai avuto nulla di originale da raccontare. La scelta di concentrare tutti questi minuti (e ore) su questi due character si rivela priva di fondamento e riflette una banalità imbarazzante nel modo in cui Wallace ha creato la stagione.
Questa scelta strutturale concorre al fallimento di una stagione finale che potrebbe concentrare la sua attenzione altrove, anche se ormai non si sa nemmeno su che cosa.
Forse la storyline di Caitlin/Frost, ora Khione, meriterebbe un po’ più d’interesse, soprattutto considerando il fatto che Danielle Panabaker non sta certo con le mani in mano e si dà sempre da fare nel reinventarsi regalando tutto sommato interpretazioni che non passano inosservate se comparate con tutti gli altri attori del cast. Tutto questo non viene considerato e viene dato spazio al case of the week che non acchiappa, oppure a interessi amorosi sviluppati peggio che in una commedia romantica di serie B.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Flash continua la sua corsa finale passando attraverso episodi mediocri e privi di attrattiva.
Non c’è un villain convincente, manca l’elemento sorpresa e tutto sembra essere prevedibile e ripetitivo. Quando una serie perde la sua capacità di stupire e di catturare l’attenzione del pubblico, è destinata a deludere. Questo è il trend di The Flash da parecchie stagioni, trend che sta raggiungendo l’apice proprio nel corso della stagione conclusiva dello show. Riusciranno gli ultimi episodi a cambiare le carte in tavola?
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.