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Under The Banner Of Heaven 1×05 – One Mighty And StrongTEMPO DI LETTURA 4 min

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Under The Banner Of Heaven 1x05 recensioneSe si guarda al processo creativo intorno a prodotti come Under The Banner Of Heaven, Broadchurch, True Detective o The Undoing, la strategia è sempre la stessa: presentare un caso di omicidio, lavorare intorno alla moltitudine di personaggi che ruotavano intorno alla vittima, creare diverse teorie per arrivare infine ad una conclusione. Il tutto può essere anche visto tramite una metafora molto semplice: la serie è una cipolla e lo spettatore, episodio dopo episodio, toglie uno strato dopo l’altro fino ad arrivare al cuore stesso della cipolla che, non a caso, è anche quello che fa più piangere.
Dustin Lance Black poteva affrontare questa serie da diversi angoli ma ha preferito farlo dal punto di vista dei due detective Jeb Pyre e Bill Taba, due protagonisti che non stanno avendo una vita facile nello sviscerare la morte tremenda di Brenda Wright Lafferty e di sua figlia neonata Erica. Una vita non facile che però si contrappone alla gioia dello spettatore medio che è sempre più infognato dentro questa stranissima (e purtroppo vera) storia.

Dan Lafferty: God has given me a vigorous sexual spirit, and now I know why: I have been prompted to ask you if you would accept our sweet girl as your first sister wife.
My love: in our pre-Earth life, we were all created with a soul mate, and you are mine. But we have been promised to be gods in the eternities, which is why we have the sacred principle. The more wives we marry, the more children we sire, and the greater the glory in worlds without end.
Cora’s far too precious to be married to an unholy man. Same with Eilidh.

DAN, RON & THE SCHOOL OF PROPHETS


Nei 64 minuti abbondanti dell’episodio c’è spazio per tutti, sia nel presente che, soprattutto, nel passato. E quando si parla di passato non ci si riferisce ai flashback che hanno originato la chiesa LDS ma alle storie che emergono e che continuano a dipingere dei Lafferty diversi rispetto a quelli che si erano potuti conoscere, specialmente per quanto riguarda Dan e Ron.
La faida interna a parte della famiglia Lafferty è nata tutta nel momento in cui il patriarca Ammon ha scelto Dan al posto di Ron, primogenito, come suo successore. Senza questa scelta è plausibile immaginare che Dan non avrebbe ricevuto questo boost di ego ed arroganza e, allo stesso modo, Ron non si sarebbe sentito in dovere di continuare a dimostrare il suo valore cercando un’approvazione paterna che non sarebbe arrivata.
La spirale di eventi che si scoprono in questo terzultimo episodio è piuttosto sorprendente e arrivano tutti in maniera organica senza mai forzare troppo la mano:

  • Dan prova ad istituire una poligamia con le sue figliastre minorenni;
  • si aggiunge alla storia la figura di un misconosciuto Mr. Onias;
  • Ron e Dan vengono scomunicati e fondano una “scuola di profeti” che predica parallelamente alla chiesa mormonica;
  • Ron si autoproclama “the proud new Lion of the Lord“.

Bisogna dare atto a Dustin Lance Black per il lavoro enorme fatto per raccontare gli eventi nella maniera più oggettiva possibile, concedendo sempre spazio sia ai fedeli LDS, sia alle battute colme di scetticismo di Taba. Per quanto ci si possa formare un’opinione piuttosto soggettiva della chiesa mormonica, rimane comunque palese come l’impatto politico e il tentativo di mantenere le apparenze non sia un qualcosa meramente legato alla chiesa LDS ma sia serenamente visibile anche nella chiesa cattolica (lo scandalo dei preti pedofili giusto per citare un esempio) e verosimilmente anche di altri credi.
Il continuo confronto c’è e la sofferenza nel character di Garfield è palese, specialmente per il confronto/scontro interiore con cui continua a venire a patti e che mina anche la sua vita personale con velate minacce. Non è chiaro se questo sia veramente accaduto ma, pur essendo probabile, è comunque un’ottima aggiunta per enfatizzare la tridimensionalità del protagonista.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il confronto tra Ron e il padre Ammon
  • Dan e l’improvvisa svolta pedofila
  • Sempre ottima chimica tra Gil Birmingham e Andrew Garfield
  • Ottima regia come al solito, stavolta frutto della mano dello showrunner Dustin Lance Black
  • Diversi capovolgimenti di fronte
  • Buon utilizzo dei flashback
  • Niente di rilevante

 

A due episodi dal gran finale, Under The Banner Of Heaven ribalta nuovamente la situazione offrendo un capovolgimento di fronte “divino” di due Lafferty che non si era previsto. Ed è tutto fatto dannatamente bene.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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