Snowpiercer 4×01 – Snakes In The GardenTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo alcune lungaggini e vicissitudini, culminate in un passaggio dalla rete TNT ad AMC, Snowpiercer  è finalmente disponibile per chi voglia vedere gli episodi della sua stagione conclusiva.
Sono passati più di due anni dalla messa in onda delle puntate precedenti e sicuramente molti, fra il pubblico, hanno fatto in tempo a dimenticare serenamente a che punto si fosse arrivati con le vicende.
Comunque, è abbastanza semplice riprendere il filo: quelli che una volta stavano nel Fondo, in coda al treno, dopo la rivolta hanno fondato la comunità di New Eden. Sono guidati da un “consiglio comunale” di cui fanno parte Layton e Ruth.
Il nome dell’insediamento si abbina molto bene al titolo dell’episodio: ci sono infatti dei “serpenti in giardino” pronti a rovinare la vita dei sopravvissuti. Per dare sapore alla trama e conferirle drammaticità rapiscono proprio la figlioletta di Layton.

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Fa innegabilmente piacere vedere i personaggi muoversi all’aperto, per quanto in un ambiente gelido. Non sarebbe stato sopportabile un altro ciclo di puntate confinate nei soliti ambienti angusti e limitati, con le solite dinamiche.
Fa un po’ meno piacere vedere i lavori del “consiglio comunale” tramutarsi immediatamente in allegre serate dove si beve, si fuma e si gioca a carte. Uno scopo primario degli abitanti di New Eden, infatti, sarebbe prepararsi al prossimo passaggio delle restanti 879 carrozze dello Snowpiercer.
In realtà, non si sa cosa ne sia stato del corpo principale del treno. Voci incontrollate dicono sia successo un disastro, per colpa di quella pazza di L. J., ma per verificare occorre aspettare che il treno sia in una zona abbastanza vicina da poter comunicare col nuovo insediamento.
Insomma, la narrazione costruisce trame andando a passo lento. Ci sono dieci puntate da occupare e gli sceneggiatori hanno deciso di prendersi tutto il tempo e l’agio nello sviluppare gli spunti.

COLPO DI SCENA!


Ebbene sì: ci sono dei sopravvissuti sulla Terra, anche fra quanti non sono saliti sul treno di Mr. Wilford. Lo spettatore può intuirlo quasi da subito, ma la conferma arriva a fine puntata.
Si aggiunge così un nuovo elemento, seppure poco originale, per rendere interessante la visione della serie fino alla sua conclusione. Almeno per quanti non si sono già stancati molto tempo fa di ripetizioni e svolte di trama senza senso.
Nel contesto di Snowpiercer, però, l’ingresso di una nuova possibile minaccia ha il pregio di tenere in gioco il personaggio di Alexandra. La figlia di Melanie è sempre sul pezzo. Forte anche delle esperienze che le sono toccate in tenera età, non cede al rilassamento generale e continua a fare analisi e ricerche per capire come stiano realmente le cose. Vedendo gli “altri” sopravvissuti, il suo atteggiamento è più che giustificato.

PORTARE IL TRENO IN STAZIONE


Non si capisce ancora se “gli estranei” saranno ostili o amichevoli, ma fra loro c’è gente con animali feroci dipinti sugli scafandri. Questo, all’essere sopravvissuti in condizioni estreme, fa propendere per la massima cautela nell’avere a che fare con loro. Intanto, come viene mostrato al pubblico nel finale, il comando dello Snowpiercer è stato preso, ben nove mesi prima, da un contingente delle Forze di Pace internazionali.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ambientazione fuori dal treno
  • Alex sempre sul pezzo
  • Ci sono sopravvissuti non provenienti dallo Snowpiercer
  • Si capisce come si cerchi di arrivare al finale attraverso soluzioni sicure, col minor numero di impicci possibile
  • “L’allegro consiglio comunale” di New Eden

 

Gli showrunners Graeme Manson e Paul Zbyszewski (quest’ultimo anche sceneggiatore della puntata) hanno messo in atto un piano classico e sicuro per concludere la serie in modo decente. Ci sono un doveroso e necessario cambio d’ambientazione, aggiunta di nuove fazioni nel gioco e una moltiplicazione dei piani temporali: alcune scene avvengono nove mesi prima, altre nove mesi dopo. C’è il coinvolgimento di un protagonista come Layton, toccato nel profondo dal rapimento dell’amata figlioletta. Ci sono minacce forse vaghe, ma sicuramente da non ignorare, sia da parte dell’uomo che della natura. Resta da vedere se questo materiale sarà ben intrecciato e distribuito con sapienza nelle nove restanti puntate della serie. Per ora la visione è gradevole e si arriva alla piena sufficienza.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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