La quarta stagione di Stranger Things ha finalmente debuttato su Netflix per risollevare le sorti del colosso dello streaming.
La riduzione del numero di abbonati, infatti, ha confermato il fatto che Netflix stia a poco a poco perdendo lo scettro di “gallina dalle uova d’oro” e stia cedendo l’asfalto ad altri competitors.
Nonostante siano passati tre anni dalla conclusione della terza stagione e nonostante i vari intoppi e ritardi dovuti alla pandemia di Covid-19, il pubblico ha ancora voglia di immergersi nell’Upside Down e scoprire come si concluderà l’avventura dei protagonisti.
Il calo di qualità dello show – anche se non si parla necessariamente di qualità a livello tecnico o visivo – è risultato lapalissiano agli occhi di tutti, dato l’incremento della componente teen-drama, del fanservice e di dialoghi o sequenze autoreferenziali.
Stranger Things, però, decide di non mollare l’osso e preannuncia una quarta stagione conclusiva molto più dark ed horror, elementi che erano effettivamente andati scemando nel corso della seconda e terza stagione.
HOPPER IS ALIVE. WHAT A SURPRISE!
La terza stagione di Stranger Things si era conclusa con la drammatica scomparsa dell’amatissimo Jim Hopper, capo della polizia di Hawkins e padre putativo di Eleven.
Gli occhi lucidi degli spettatori sono durati giusto il tempo dei titoli di coda, dato che in una scena post-credit viene ampiamente spoilerato il fatto che Hopper non sia morto. Inoltre, sarà la stessa produzione di Stranger Things a confermare questa teoria ed annunciare il ritorno di David Harbour per tutto l’arco narrativo della quarta stagione.
Non ci si stupisce, dunque, che il secondo episodio cominci a narrare le vicissitudini di Hopper dopo la catastrofica esplosione dell’anno precedente: Jim si trova nella fredda ed innevata Kamchatka, prigioniero dei russi e costretto ai lavori forzati.
Tocca a Joyce e Murray risolvere il problema e partire alla volta dell’Alaska per andare a salvare l’amico. Una sotto-trama necessaria per sviluppare lo story arch di Hopper e per ricongiungerlo alla sua famiglia, sebbene qualche sequenza e dialoghi di troppo abbiano reso la visione più pesante. Per non parlare del minutaggio eccessivo, che sicuramente non aiuta.
TEEN DRAMA COME SE PIOVESSE
“Chapter Two: Vecna’s Curse” sarebbe anche un ottimo episodio, soprattutto per la deriva fantasy-horror più spinta e l’introduzione di un nuovo villain che governa l’Upside Down.
Le sequenze della morte di Chrissy e quella di Fred sono disturbanti al punto giusto, così come l’atmosfera onirica ricreata ogni qual volta la vittima venga risucchiata all’interno di un incubo reale e tangibile. Purtroppo tutto il resto della puntata è noia pura.
Eleven, Will e Mike sono protagonisti di un teatrino dell’assurdo al Rink-O-Rama, dove Eleven, bullizzata ed umiliata per l’ennesima volta, decide di contraccambiare.
Dare risalto ad una tematica come il bullismo è sempre un’ottima scelta, ma la gestione di questa storyline risulta essere eccessiva e paradossale. In poche parole, si è voluto strafare.
Steve e Robin sono in piena dinamica da BFF, ma vengono relegati a delle semplice macchiette che parlano delle stesse identiche cose.
Lucas Sinclair è combattuto tra la voglia di togliersi di dosso l’etichetta da “sfigato” e l’affetto che prova verso i suoi migliori amici. Caleb McLaughin, però, è troppo cresciuto e la sua interpretazione di un quattordicenne è credibile quanto quella di James Van Der Beek.
VECNA, THE DARK WIZARD
Un punto di forza di questa quarta stagione è senza dubbio l’introduzione di Vecna, il nuovo villain da sconfiggere. Dopo tre stagioni infarcite di demogorgoni e Mind Flayer, i fratelli Duffer decidono di cambiare antagonista, nonostante il calderone dal quale pescare sia sempre quello dell’universo di Dungeons & Dragons.
Inizia, quindi, una nuova campagna per i protagonisti di Stranger Things che dovranno vedersela con una creatura potente e malvagia.
Vecna, conosciuto anche come Il Re Morente ed il Signore Mutilato, si ciba dei traumi e della paura delle sue vittime, infiltrandosi nei loro pensieri, possedendone la mente fino ad ucciderle.
Il modus operandi di Vecna ricorda per molti versi quello di un altro grande villain del genere horror: Freddie Krueger, il main antagonist della saga di Nightmare.
Chrissy e Fred, infatti, vengono attirati da Vecna all’interno di un incubo che gioca sui loro traumi, segreti e debolezze. Un incubo che sembra a tutti gli effetti reale ed infatti lo è per le vittime.
Il comparto tecnico, soprattutto per quanto riguarda la resa visiva della componente supernatural, è davvero eccellente e da questo punto di vista Stranger Things, per fortuna, non si smentisce mai.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“Chapter Two: Vecna’s Curse” presenta al pubblico di Stranger Things un nuovo antagonista, molto più disturbante e cupo rispetto al Mind Flayer. Nonostante un netto balzo in avanti per quanto riguarda l’elemento horror, Stranger Things rimane impelagato nel groviglio del teen drama e di minuti superflui assolutamente non necessari.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
4
Nessun voto per ora
Tags:
Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.