Esattamente come Barry, costantemente in ritardo proprio nel fatidico momento in cui un villain dovrebbe essere estromesso, The Flash mantiene lo stesso standard. Uno show in ritardo, visto e considerato che sta ormai finendo il tempo, con soli sette episodi rimasti dopo “The Good, The Bad, and The Lucky”.
Per qualche ragione, però, gli showrunner hanno deciso di sedersi, prendere fiato e realizzare un episodio completamente autonomo che non si inserisce in nessuna delle due trame di questa ultima stagione.
Il risultato è uno degli episodi più noiosi e meno necessari in tutte le nove stagioni dello show. Una votazione finale che si scrive praticamente da sola, quindi.
PERSONAGGI SECONDARI IN CERCA DI TRAMA
La puntata si apre come nelle peggiori soap opera di Mediaset, ossia con Barry e Iris che stanno andando in vacanza, suggerendo al pubblico che saranno fuori dal quadro narrativo quanto meno per l’episodio, lasciando incarico a Cecile e al resto della squadra di gestire la situazione a Central City. Un episodio che tenta di sfruttare i propri personaggi secondari: che fortuna! In aggiunta a ciò, c’è il ritorno in The Flash di Becky Sharpe, nota di per sé superflua soprattutto per il peso specifico dell’intero episodio nell’arco narrativo stagionale dello show.
L’episodio si concentra sulle preoccupazioni di Cecile, momentaneamente distante da Joe e dalla figlia. Un “addio” consumatosi nella precedente puntata e che già sembra volersi ripercuotere sui personaggi sottolineandone difficoltà e tristezza. Magari aspettare anche un solo episodio prima di tornare a battere su quest’argomento non sarebbe stata una cattiva idea.
KHIONE, CAITLIN O FROST? TUTTE’TRE!
“The Good, The Bad, and The Lucky” è chiaramente un episodio leggero per dare modo allo show e al pubblico di staccare mentalmente dalle due trame di stagione. Ma dire che il risultato è osceno è un complimento a ciò che gli showrunner hanno deciso di presentare. Sembrerebbe più il risultato di un obbligo contrattuale o di un conflitto di programmazione piuttosto che un episodio uscito dalla testa di uno sceneggiatore.
Intanto, Mark e Chester aiutano Khione, la terza incarnazione del personaggio di Danielle Panabaker a tema ghiaccio, a capire quali siano le sue abilità speciali, poiché è abbastanza chiaro che ha riportato Mark in vita sfruttando i propri poteri ancora segretamente nascosti.
Si tratta di una sottotrama parzialmente più leggera ma che puzza di già visto. Panabaker deve essere esausta di ritrovarsi continuamente all’interno di sceneggiature in cui il suo personaggio si interroga riguardo la sua persona (“who am I?”). È un qualcosa già palesatosi all’interno dello show prima per Caitlin, poi per Frost e vederlo nuovamente adattato per Khione porta a chiedersi quanto sia senza idee il parco sceneggiatori di The Flash per riutilizzare uno schema già utilizzato per due personaggi. Interpretati dalla medesima attrice, tra l’altro.
E SE NON GUARDASSI QUESTO EPISODIO?
L’episodio è una totale perdita di tempo sia per lo spettatore che per lo show: nessuno si sintonizza per vedere una storia d’amore che si sviluppa lentamente tra un ex cattivo (di cui già interessa poco a chiunque) e un nuovo personaggio (comparso da pochissimi episodi e mal sfruttato fino a qui).
“E se saltassi direttamente questa puntata?” Sareste sicuri di non perdervi nulla della trama per questa stagione finale. Ma, ovviamente, la scelta resta al pubblico: se si è alla ricerca di un modo per perdere un’ora di vita, allora sì, si può anche guardare “The Good, The Bad, and The Lucky”. D’altra parte, c’è davvero qualcosa di meglio da fare ora che The Last Of Us è terminato?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.