La chiusura del precedente episodio lasciava intendere di un incidente occorso a Midge mentre scrutava sul marciapiede dal taxi su cui si trovava. L’incidente? Un Lenny Bruce ubriaco e totalmente incosciente disteso sul freddo marciapiede della città.
La donna, da brava crocerossina, accudisce il comico e lo porta a casa facendogli passare la sbronza e la nottata con un tetto sulla testa. Una decisione, questa, che turba Lenny quasi offeso dall’atteggiamento accondiscendente e gentile di Midge, intimandole che se dovesse ricapitarle di vederlo per strada ubriaco dovrà evitare di corrergli in soccorso.
L’atteggiamento restio di Lenny, per quanto venga impostato dall’uomo su un discorso prettamente classista (Lenny non si sente parte della New York di cui è abitante Midge), è presto giustificato dai dialoghi passati tra i due personaggi. Lenny è infatti consapevole dei propri demoni interiori ed il suo tentativo di allontanare Midge in questo frangente potrebbe essere un suo meccanismo per evitare che la donna venga intaccata a sua volta da questi demoni.
UN BLESS MANCATO
Come recita il titolo, l’episodio si costruisce attorno al riavvicinamento tra Sophie Lennon e Midge. La prima tenta di sfruttare la seconda per entrare nuovamente nelle grazie di Susie, ritenuta dalla donna l’agente migliore che abbia mai avuto. Per ottenere ciò offre a Midge la possibilità di essere lautamente pagata dalla NBC come apripista del suo spettacolo (affidatole dopo la fortunosa intervista al The Gordon Ford Show). La deprecabile situazione economica di Midge non è un segreto né per Sophie, né per il pubblico che comprende la decisione di accettare l’offerta. L’epilogo è però già scritto: Sophie continua a vedere come un ostacolo ed un pericolo per la sua stessa carriera Midge, quindi ritrovarsele all’interno dello stesso show è pericoloso esattamente come maneggiare nitroglicerina. Il risultato è già scritto e viene portato in scena già nel finale dell’episodio quando le due si ritrovano a scontrarsi a suon di battute di fronte al pubblico prima dello show di Sophie. Gli scheletri nell’armadio di entrambe vengono decantati sotto gli occhi di tutti i presenti (Shy Baldwin, il crollo nervoso, la debacle teatrale). Forse sarebbe stato meglio giocarsi la carta dello scontro più avanti, tuttavia la verve scenica tra Sophie e Lennon riaccende The Marvelous Mrs. Maisel mostrando al pubblico quello che avrebbe potuto tranquillamente trasportare l’episodio verso un Bless più che meritato.
ZAVORRE NARRATIVE
Cosa c’è quindi che appesantisce la narrazione di questo sesto episodio? È presto detto: le sottotrame utilizzate come riempitivo che gli sceneggiatori cercando di portare avanti all’interno dello show. Una su tutte è quelle relativa alle pessime recensioni che scrive L. Roy Dunham, fattore menzionato qui e là durante la stagione ma che non sembrava trovare mai sbocchi. In “Maisel vs. Lennon: The Cut Contest” finalmente si aggiunge qualcosa oltre alla consueta dialettica e al puerile “ha scritto una brutta recensione”: Midge si reca presso la sede del giornale per cui scrive Dunham decisa ad incontrarlo. Ma è un buco nell’acqua: la comica scopre che il giornalista è in realtà è una donna; il dialogo è breve ed inconcludente; Midge abbandona con la coda tra le gambe e senza aver ottenuto nulla; Dunham si aggiunge ai mille personaggi di sfondo che ogni tanto Palladino si decide a far ricomparire.
ASTINENZA DA CAMBIAMENTI
Sembra arrivato ad un’impasse anche la carriera lavorativa di Midge, proprio come si diceva nella precedente recensione: lo strip club procede a gonfie vele con vendite e biglietti di entrata, ritrovandosi però in una fase di metamorfosi del proprio pubblico. Oltre al consueto pubblico maschile presente in sala per lo spettacolo di spogliarelli, una sempre più nutrita fetta di donne si presenta nel club per ascoltare gli intramezzi comici di Midge. Tutto procede senza la parvenza di una problematica di rilievo all’orizzonte. Tutte ottime notizie per Midge, ovviamente, ma una normalità imperante e continua alla lunga finisce per annoiare lo spettatore abituato (ed in astinenza) di elementi di rivoluzione di cambiamento.
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Uno scontro che anima un episodio altrimenti bloccato nella solita routine quotidiana a cui questa stagione sembra voler abituare il proprio pubblico.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.