
The Morning Show continua la sua corsa nella quarta stagione con un episodio che, pur essendo narrativamente necessario, fatica a lasciare il segno.
“The Revolution Will Be Televised” è il classico esempio di puntata di passaggio: serve a riallineare i personaggi, rilanciare sottotrame e definire nuovi equilibri, ma nel farlo dimentica di essere davvero coinvolgente. Il risultato è un episodio che oscilla tra buoni momenti (Cory che ricatta Stella) e altri decisamente meno riusciti (tutta la storyline di Bradley), salvandosi solo in parte grazie al carisma del cast e ad un po’ di usato sicuro.
STORYLINE A CASO
L’episodio si regge su tre archi narrativi principali — Alex, Bradley e Cory — ma solo due su tre funzionano davvero.
Quello di Bradley, che dovrebbe costituire uno dei motori principali della stagione, risulta ancora una volta il più debole: forzato nelle motivazioni e poco ispirato nella costruzione. Il suo “side project ambientalista”, con tanto di chiamata dal nulla a Chip per farsi aiutare, è una trovata narrativa che suona artificiosa, una scusa malcelata per riportare in scena un personaggio storico senza un vero perché. L’effetto complessivo è quello di un subplot appiccicato a forza che fatica a generare interesse.
Di tutt’altra consistenza sono invece le trame di Alex e Cory che almeno riescono a sostenere l’episodio. La storyline di Alex si concentra sulle proteste ambientali e su un impegno pubblico che la porta al centro della tensione politica e mediatica, mescolando la sua dimensione professionale con quella privata in modo efficace. È la parte più coerente dell’episodio, anche perché riesce a restituire quel senso di urgenza e contemporaneità che The Morning Show aveva un po’ smarrito nelle ultime stagioni. Cory, dal canto suo, ritrova parte della sua verve grazie a dialoghi più pungenti e al solito cinismo lucido che rimane una delle cifre migliori dello show.
Un ruolo interessante, anche se ancora troppo marginale, continua a essere quello di Stella. Interprete di equilibrio e intelligenza, dovrebbe ormai avere un peso specifico maggiore nelle dinamiche dello show, ma rimane relegata ai margini, spettatrice di un gioco più grande di lei. È un peccato, perché il suo character rappresenta una prospettiva moderna e pragmatica, e quando interviene la serie sembra ritrovare per un attimo la sua bussola morale.
UNA FORMULA (NON) MAGICA E DEUS MILES EX MACHINA
È evidente, comunque, che Charlotte Stoudt abbia ormai trovato una sua formula, non ottima ma comunque una formula. Sa gestire i personaggi, conosce i tempi del pubblico e orchestra il tutto tra forzature e liaison amorose più o meno giustificate. Ma proprio questa formula è ormai visibilmente stanca: si percepisce la fatica di inventare nuovi intrecci e di dare ai personaggi motivazioni credibili per tornare sulla scena. Non è un caso se Cory e Chip vengono “resuscitati” narrativamente in modo piuttosto improbabile: il primo con una connessione improvvisa ma apparentemente molto datata con Miles (personaggio che potrebbe tranquillamente essere ribattezzato “deus ex machina”), il secondo rispolverato solo per dare una mano a Bradley in una sottotrama che non convince.
Eppure, nonostante tutto, la serie riesce ancora a mantenere un barlume di fascino. Forse perché il pubblico di The Morning Show sa ormai cosa aspettarsi: un mix di intrighi lavorativi, dinamiche relazionali borderline e commento sociale appena accennato. Le aspettative sono più basse, e di conseguenza certi scivoloni vengono perdonati. È quasi come se Stoudt giocasse su questo tacito accordo con lo spettatore: offrire il giusto dosaggio di volti noti, crisi di coscienza e sguardi carichi di sottintesi, senza spingersi mai troppo oltre.
Il problema, però, rimane strutturale: manca la sorpresa. Tutto si muove verso una risoluzione prevedibile, in cui le varie linee narrative finiranno per intrecciarsi nel modo più scontato possibile. Non c’è mai la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di veramente nuovo o audace. E questo, per una serie che nelle prime stagioni aveva fatto della provocazione e del coraggio il proprio marchio di fabbrica, è un limite che pesa.
| THUMBS UP 👍 | THUMBS DOWN 👎 |
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Un episodio che si lascia guardare, ma che difficilmente rimarrà impresso. “The Revolution Will Be Televised” conferma che The Morning Show sa ancora mantenere un certo livello di qualità tecnica e attoriale, ma fatica a trovare una direzione narrativa forte. La rivoluzione, per ora, non sarà televisiva.
