Esattamente come avvenuto per la prima stagione, anche per questo secondo arco narrativo Amazon Prime Video ha ridotto al minimo la campagna di marketing attorno a Them. Un post per annunciarne cast e data di uscita e praticamente null’altro. Un vero peccato per uno show antologico ben costruito e sicuramente d’impatto visivo.
La prima stagione non ha avuto il riscontro di critica che forse era lecito attendersi: troppo grafica ed esagerata nella messa in scena; troppe tematiche alle quali rifarsi per progredire con la storia. Dal canto nostro, noi di RecenSerie abbiamo apprezzato invece molto la macabra storia della famiglia Emory con tutto ciò che ne è seguito.
Vedere quindi che questa seconda stagione presenta un caso di omicidio come fulcro della storia non può che aumentare le aspettative.
UNA LOS ANGELES DA PAURA
Le aspettative sono incrementate anche in relazione al numero di episodi: 8 invece di 10. Due episodi in meno che evitano il problema di ritrovarsi a diluire le trame e soprattutto permettono alle tempistiche di essere maggiormente serrate e di impatto. E questo primo episodio ne è la rappresentazione perfetta.
“Are You Scared?” introduce alla storia e ai personaggi con un incedere nei dettagli che ricorda molto da vicino l’opening di Under The Banner Of Heaven (“When God Was Love”). Il brutale ed efferato omicidio viene rivissuto dal pubblico attraverso gli occhi della detective. Nel 2022 era Andrew Garfield, qui invece è Deborah Ayorinde (unica attrice che torna dalla prima stagione), ma l’interpretazione resta di altissimo livello, condita forse da un eccessivo tentativo di jumpscare se proprio si volesse cercare un punto da criticare.
Them: The Scare è ambientato nel 1991 a Los Angeles, dove una detective (Dawn Reeve) cerca di trovare il colpevole dell’omicidio sopra accennato.
UN THRILLER PSICOLOGICO PER LA FAMIGLIA… CIRCA
Accantonata la sequenza iniziale, anche il resto della puntata è di ineccepibile impatto: la puntata si sofferma sulle vite sia della detective, sia di Edmund Gaines (Luke James), personaggio che viene a tratti percepito come villain in relazione ai dialoghi. Ma è davvero troppo presto per poter dare un giudizio chiaro e definito, trattandosi del solo primo episodio.
Ciò che sembra limpido è il desiderio della produzione di abbracciare le tematiche horror in maniera più diretta, tramutandosi in un thriller psicologico (a tinte soprannaturali, tuttavia) che potrebbe funzionare senza troppa fatica e, forse, avvicinare una fetta di pubblico maggiore rispetto a quella che attualmente compone il pubblico di Them.
Il filtro giallo utilizzato dalla fotografia rende i colori innaturali, quasi itterici, artefatti il giusto.
L’interesse nel prosieguo della stagione non è limitato alla sola risoluzione del caso: occorrerà far entrare in scontro la vita di Edmund con quella di Dawn; senza contare che l’infanzia di Dawn (con il padre, anch’esso un poliziotto, morto) avrà sicuramente la sua parentesi di analisi. Molti elementi dai quali attingere per riempire le prossime sette puntate senza che la critica punti il dito ad un eccessivo dispendio di tematiche.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La prima stagione di Them (Coventant) è andata in onda ad inizio aprile 2021. Nel più completo silenzio da parte di Amazon Prime Video che non ha nemmeno tentato una campagna pubblicitaria al riguardo.
Tre anni dopo le cose sembrano non essere cambiate: la serie torna con una seconda stagione (The Scare) che rischia di essere vista solo dal pubblico “originale” dello show. Sarebbe un vero peccato perché questa stagione sembrerebbe avere tutte le carte in tavola per catturare il gusto di un sacco di persone. Toccherà a noi di RecenSerie spargere il verbo. Come spesso capita.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.