Time 2×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Time 2x01 recensioneGiugno 2021, BBC One rilascia il primo dei tre episodi che compongono una nuova miniserie chiamata Time che si fa subito notare per i nomi altisonanti dei due protagonisti (Sean BeanStephen Graham) e per la mente che ha concepito e redatto le sceneggiature, ovvero il pluripremiato Jimmy McGovern.
A marzo 2022, in sordina e prima ancora di vincere due dei tre BAFTA per cui era stata candidata (Best Miniserie e Best Actor per Sean Bean), Time era stata rinnovata dalla BBC ma non erano state condivise altre informazioni circa il progetto, facendo impensierire parte del pubblico preoccupato che questa serie si protraesse troppo nel tempo, anche considerando come si era conclusa la prima stagione.
McGovern (e più in generale gli showrunner britannici che non hanno le limitazioni/costrizioni americane nel creare serie tv) però ci ha visto lungo e, oltre ad aggiungere Helen Black al suo tavolo di scrittura come co-sceneggiatrice della stagione, ha anche optato per un reset completo trasformando Time in una serie antologica che in questa seconda annata si focalizza su tre donne incarcerate per motivi completamente differenti.

DOCTOR WHO, THE LAST OF US E INVASION


A raccogliere il testimone lasciato da Sean Bean e Stephen Graham sono state chiamate Jodie Whittaker (Doctor Who), Tamara Lawrance (Invasion) e Bella Ramsey (The Last Of Us), due attrici (su tre) che attualmente possono garantire serenamente lo stesso tipo di pubblicità gratuita dei loro predecessori, specialmente in madre patria dove la Whittaker sta per concludere la sua esperienza come Dottore e la Ramsey arriva dal successo internazionale nel ruolo di Ellie.
Se dal punto di vista recitativo non si può assolutamente dire niente, la vera sorpresa è però Tamara Lawrence, la meno conosciuta delle tre, che è anche l’attrice che colpisce più nel profondo sia per via della storyline del suo personaggio, sia per le scene girate all’interno del carcere.

Do you know who your kids are sitting by? They’re sitting by a killer. Not just any killer, sitting by a woman who killed her own baby!

TUTTO INTORNO AI FIGLI


La peculiarità di questa stagione, come si può appurare a visione ultimata, è che Jimmy McGovern ed Helen Black hanno creato l’intera trama mettendo al centro di tutti i figli. Tutte e tre le protagoniste, già legate dall’essere state arrestate nello stesso giorno e dall’essere costrette a condividere la stessa cella, hanno in comune la stessa tematica ma da punti di vista completamente diversi:

  • Orla O’Riordan, interpretata da Jodie Whittaker, è una madre single che è stata arrestata per non aver pagato la bolletta dell’elettricità e ora i suoi tre figli sono vittime di questa situazione;
  • Abi Cochrane, interpretata dalla sorpresa Tamara Lawrance, è un’ex infermiera che ha ucciso suo figlio molto probabilmente a causa della depressione post parto;
  • Kelsey Morgan, interpretata da Bella Ramsey, è invece una tossicodipendente che scopre di essere incinta nei primi giorni del carcere.

Come si può constatare, le tre storyline sono completamente indipendenti l’una dall’altra e hanno delle prospettive diametralmente opposte che passano dalla speranza rappresentata da Kelsey, all’essere vittima di un sistema sociale che punisce piuttosto che supportare le persone in difficoltà come Orla, finendo poi per sciorinare la difficoltà della vita in prigione e dei vari pregiudizi superficiali delle altre detenute.
E tutto questo è un pugno allo stomaco dietro l’altro per lo spettatore che, pur osservando inerme il tutto, non può far altro che guardare la miniserie con una perversa passione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tensione crescente e direttamente proporzionale all’empatia provata nei confronti dei personaggi
  • Faide nel carcere
  • Tre character molto differenti
  • I vari time-skip sono utili e funzionali
  • Recitazione di un certo livello
  • Solo una piccola pecca iniziale che trasporta improvvisamente Orla in carcere senza troppe spiegazioni

 

Time ritorna con delle nuove protagoniste ma con la stessa cruda incisività che, per quanto dolorosa, è come una droga di cui lo spettatore non riesce a fare a meno. Non si poteva chiedere un inizio migliore di questo.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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