È ormai tradizione che, all’interno della trama orizzontale di The Bear, ogni tanto spunti un episodio monotematico su uno dei tanti personaggi secondari (che in realtà, di fatto, è una co-protagonista a tutti gli effetti). Anche in questo caso autore e sceneggiatori si prendono una doverosa pausa dopo il carico emotivo di un episodio come “Scallop” per “rilassarsi” con la routine di un altro character. La scelta ricade sul personaggio di Sydney (Ayo Edebiri), che in realtà è tutt’altro che secondario.
E, come sempre, anche la routine di tutti i giorni, apparentemente innocua, in The Bear nasconde importanti risvolti proprio per la trama orizzontale. Così è anche “Worms“, che si prende tutto il suo tempo fra una stirata ai capelli e un dialogo metaforico sull’esistenza per poi esplodere nel finale rilasciando un cliffhanger non da poco per gli spettatori.
LA SCELTA DI SYDNEY
Il tutto parte con la scusa di un viaggio di Sydney per andare a farsi sistemare i capelli da sua cugina Chantel (Danielle Deadwyler, vista anche in The Harder They Fall). Un personaggio che, all’inizio appare abbastanza divertente nelle sue nevrosi, ma che poi perde subito d’interesse on l’entrata in scena della figlia TJ (Arion King). Il tutto avviene peraltro con la classica scusa dell’impegno imprevisto da parte di Chantel, scelta abbastanza telefonata per cui lo spettatore si può ben immaginare quale sarà il risvolto della vicenda.
Costrette a dover passare un pomeriggio insieme, Sydney e TJ cominciano dunque a legare fra loro in una sorta di “amicizia confidenziale” in cui ciascuna si riconosce nei problemi dell’altra. Sydney infatti è sempre più indecisa se accettare o meno l’allettante offerta di lavoro di Chef Adam (Adam Shapiro). Allo stesso modo, TJ è alle prese con altrettanti dilemmi esistenziali tipici della pre-adolescenza.
SCRITTURA E REGIA
La relazione che s’instaura fra le due è dunque il soggetto di tutto l’episodio. Si può dedurre da qui come tutto quanto si giochi sui dialoghi, estremamente curati e suggestivi. Un plauso va fatto alla stessa Ayo Edebiri che in questo episodio svolge anche il ruolo inedito di co-sceneggiatrice. Riguardo la sua bravura non c’è da stupirsi, si tratta di un’attrice che nasce come stand-up comedian e che ha preso parte alla scrittura di numerosi episodi televisivi (fra cui la serie Sunnyside e un episodio di What We Do In The Shadow).
Un po’ più anonima risulta invece la regia di Janicza Bravo che, oltre ad inquadrare i volti in maniera ravvicinata come una novella Sergio Leone perde un po’ troppo tempo su particolari che vorrebbero risultare pregni di significato.
CONCLUSIONI
Solo per questo motivo (e per il fatto di risultare troppo simile ad un episodio di raccordo) il giudizio dell’episodio si ferma ad un Save. Per il resto, però, non si può dire che la puntata non rilasci anche delle buone vibes. L’amicizia fra Sydney e TJ suscita certamente simpatia e tenerezza, ed è una buona cosa lasciare la risoluzione finale in sospeso, non senza un ultimo cliffhanger che potrebbe rivelare la decisione finale di Sydney. Bisogna però passare necessariamente al prossimo episodio per capire quanto sia servito vedere tutto ciò.
| THUMBS UP 👍 | THUMBS DOWN 👎 |
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Classico episodio mono-centrico la cui protagonista è Sydney in preda all’ennesima crisi esistenziale e incerta sul suo futuro. Il tutto comunque declinato molto bene con dialoghi molto particolari di cui la stessa Ayo Edebiri è autrice rivelandosi così ottima anche nell’inusuale veste di sceneggiatrice.
