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Snowpiercer 2×05 – Keep Hope AliveTEMPO DI LETTURA 3 min

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Snowpiercer 2x05 recensioneArrivati alla boa, o meglio, al binario di metà stagione, Snowpiercer continua il suo incessante viaggio trasportando, nei suoi 1034 vagoni, una trama orizzontale che ancora fatica ad emergere. L’errore più grande del team alla guida dello show è quello di confezionare episodi ripetitivi, affidando quasi esclusivamente al carisma di Sean Bean le redini del minutaggio. Con Jennifer Connelly momentaneamente assente, per via della storyline di Melanie Cavill, tocca all’ex Ned Stark catalizzare l’attenzione dello spettatore, dato che il personaggio di Layton non possiede la stoffa da leader e ancora deve trovare la sua dimensione. Gli sceneggiatori sembrano perdersi in un bicchier d’acqua, concentrandosi su dettagli e personaggi non strettamente necessari, dimenticandosi di dare maggior spessore a quelli indispensabili.

I’M ADDICTED TO YOU, DON’T YOU KNOW THAT YOU’RE TOXIC?


Dopo cinque episodi, Mr. Wilford rimane ancora un mistero per gli abitanti del treno eterno, ma, soprattutto, per il pubblico a casa. La sua caratterizzazione, infatti, è stata semplicemente abbozzata, presentando un perfetto villain manipolatore, sadico, intelligente e letale, ma troppo bidimensionale. Non viene rivelato nulla della vita di Wilford prima dell’era glaciale e dell’invenzione dello Snowpiercer, anche se si suppone che sia sempre stato un essere umano di dubbia qualità. L’unica confessione di relativa importanza è quella cominciata nella scorsa puntata, con il passato di Miss Audrey legato a doppio filo con quello di Wilford. La loro, dunque, è una relazione complicata e tossica, iniziata parecchi anni prima e che ancora porta i suoi strascichi nel presente di entrambi. Per quanto le scene dedicate alla coppia abbiano un grosso impatto emotivo, anche grazie alle interpretazioni dello stesso Sean Bean e di Lena Hall, si ha la sensazione che questa storyline stia rubando minutaggio alla trama orizzontale.

DOTTOR FRANKENSTEIN


A bordo di Big Alice, Josie prosegue il suo compito di spia per conto dello Snowpiercer e cerca di capire quale sia il piano di Wilford. Anche in questo caso, la storyline funziona a metà e sembra troppo raffazzonata per risultare credibile. Sicuramente, all’interno dei 1034 vagoni, nulla è come appare e l’ambiguità dei personaggi regna sovrana. Ciononostante, la repentina “amicizia” tra Josie e Icy Bob fa storcere il naso e non convince pienamente. La posizione di Josie è funzionale alla trama, ma la sua gestione non è stata pensata a dovere: una persona perspicace e calcolatrice come Wilford, avrebbe davvero concesso alla donna di curarsi, senza aspettarsi un contrattacco? I due dottori che lavorano su Icy Bob, si fidano davvero della buona fede di Josie? Proprio per questi motivi, le sequenze dedicate a questa sottotrama stonano parecchio con l’andamento generale dello show e profumano fin troppo di specchietto per allodole.

SNOWPIERCER VS. BIG ALICE


Accantonata per un attimo la questione di Melanie e di un ipotetico ritorno alla vita fuori dallo Snowpiercer, il fulcro centrale dell’episodio è la guerra interna tra la fazione di Wilford e quella di Layton. I due treni ed i relativi abitanti, si guardano, si studiano, creano finte amicizie e finte alleanze, per riuscire a sovrastare l’avversario ed avere piena egemonia sull’altro. Layton ed i suoi consiglieri sono troppo occupati a contrastare Wilford, che quasi si dimenticano di guardare oltre il proprio naso. Il potere ed il controllo di Wilford, infatti, serpeggiano già tra i vagoni dello Snowpiercer e colpiscono proprio al momento giusto, quando la guardia è bassa. In un gioco di ambiguità e doppiezza, Wilford sferra il suo attacco a distanza, segno che la sua visione è molto più estesa del previsto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sean Bean e Lena Hall
  • La carica emotiva di alcune scene
  • Il doppio gioco di Wilford ed il suo attacco a distanza
  • Sottotrame funzionali, ma poco credibili
  • Episodi ripetitivi
  • La trama avanza a rilento, senza una direzione precisa

 

La seconda stagione di Snowpiercer non brilla di certo nel firmamento delle serie tv. Un ritmo troppo lento, personaggi poco empatici ed una ripetitività lampante, azzoppano la storyline e rendono decisamente tediosa la visione.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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