Il ritorno di The Walking Dead questa volta ha un sapore diverso e porta con sé diverse novità. Con l’annuncio di una 11° e ultima stagione, prima di proseguire con uno spin-off dedicato a Daryl e Carol, e l’aggiunta di 6 nuovi episodi alla 10° stagione, la sensazione di essere arrivati alla fine di un lungo e logorante percorso permea tutta la visione.
La stanchezza accumulata in oltre dieci anni di show si sente e non sorprende minimamente, tuttavia, con una deadline messa davanti in bella vista, si è venuto a creare anche uno spirito liberatorio che, positivamente, si manifesta con la fame di nuovi episodi (e magari anche la ricomparsa di Rick Grimes).
Come fare allora per tenere alta l’attenzione dopo lo scontro finale con i Whisperers capitanati da Beta? Fondamentalmente in tre modi: Maggie ritorna in pianta stabile nello show; Maggie trascinerà con sé un nuovo villain; Maggie dovrà affrontare Negan. Praticamente “no Maggie, no party“.
“Pope marked you.”
QUALQUADRA NON COSA
L’affacciarsi di un nuovo nemico nel mondo di The Walking Dead non è assolutamente una cosa nuova, anzi. E d’altronde non potrebbe essere altrimenti vista sia la natura autodistruttiva dell’uomo, sia la mera necessità dello show di avere un villain da sconfiggere per mantenere alto l’interesse. Alcuni esempi: Negan, il Governatore, Alpha.
Concettualmente, questa situazione può essere riscontrata anche nel più recente Tribes Of Europa dove la suddivisione in tribù, con una specifica identità, vede queste vivere separate l’una dall’altra ma al tempo stesso in guerra. The Walking Dead ha costruito la sua mitologia intorno a questo tipo di eventi e, soprattutto, intorno all’hype generato dagli scontri con gruppi sempre più organizzati e sempre più letali. Enfatizzando ovviamente l’espansione dell’universo TWD (anche grazie ai vari spin-off che stanno continuando ad essere prodotti) verso un mondo più vasto e inesplorato. Niente di nuovo sotto il sole, eppure leggermente sorprendente.
L’introduzione di questa nuova fantomatica fazione, i Reapers guidati dal misconosciuto Pope, coincide (non casualmente) con il ritorno in scena di Maggie e anche con l’inaspettato prolungamento della 10° stagione. Non si fatica quindi a concepire la creazione di questa nuova fazione che non esiste nel fumetto e che non è mai stata nemmeno citata in precedenza. Si può anche scommettere già da ora sulla durata di questo conflitto: 6 episodi. Il tutto ovviamente prima di lasciare il posto al vero gruppo che Eugene & Co. hanno incontrato in quello che una volta era il season finale. Sempre che non siano lo stesso gruppo, chiaramente.
MAGGIE VS NEGAN
Una succosa anticipazione di ciò che aspetta il pubblico arriva subito fin dalla prima scena con un incontro molto anticlimatico tra Maggie e Negan. Ovviamente questo è un topic che verrà ripreso probabilmente a più mandate durante i prossimi 5 episodi (vista anche la mancanza di altre faide) e grazie ad una convivenza forzata tra le mura di Alexandria, però tutto sommato non dispiace.
Va però fatto un passo indietro perché lo shock e la rabbia per la morte di Glenn (arrivata per “mano” di Lucille) è un qualcosa di ormai sorpassato (si sta parlando della 6×16) per il pubblico e anche per diversi character dello show (Carol e Daryl). Negan è diventato un membro a tutti gli effetti della comunità allargata di Alexandria, si è guadagnato il suo posto di diritto sia tramite un paio di anni di prigione, sia tramite l’uccisione di Alpha: tutte cose a cui Maggie non ha assistito e di cui, anche comprensibilmente, non gliene frega niente. Bisogna però porsi la domanda opposta: quanto interessa allo spettatore questo scontro visto tutti gli anni intercorsi sia nello show che nella vita reale? Domanda lecita a cui per ora non si ha una risposta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chi si aspettava un ritorno in pompa magna dello show rimarrà parzialmente deluso. Ci sono parecchi cocci da raccogliere e la necessità di ricostruire una storia dopo lo scontro con Beta, quindi ci vorrà un po’ di tempo e anche un villain interessante per riaccendere la fiamma della passione. Nel frattempo rimangono 29 episodi alla fine della serie.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.