Suits 2×15 – NormandyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Ci sono tanti motivi per amare Suits e le innumerevoli citazioni cinematografiche è uno
di questi; oltre a film a volte citano anche fatti storici e, sarà perché io
sono una fan sfegatata di “Salvate il soldato Ryan” e di “Band
of Brothers” ma, quando ho letto il titolo di questo episodio ho subito
pensato allo sbarco in Normandia ed ero curiosa di

conoscere il nesso tra il
D-Day e la Pearson-Hardman. Subito accontenta con una manciata di battute,
infatti Mike e Harvey confermano la mia ipotesi volendo applicare la strategia
del generale Eisenhower al loro piano per sconfiggere Hardman. Inoltre vediamo
tornare l’avvocato Scottie e assistiamo alla collaborazione (se così vogliamo
chiamarla) tra lei e Harvey Specter, mentre in parallelo vediamo Mike Ross
lottare con Katrina come due bambini viziati che litigano per l’amore di mamma
e papà. Per fortuna di buono in questo c’è che Mike è stato scollato dalla
parete in fondo al palco ed è stato lanciato tra le prima file di nuovo;
apprezzo il suo modo di fare, ma credo che sia un po’ troppo sconsiderato soprattutto
nel parlare di disonestà delle altre persone vista la sua situazione non
propriamente in regola. Comunque vorrei fare un applauso a Mike per la sua
faccia allucinata dopo che Miss Zane gli soffia nell’orecchio, era da
fotografare e incorniciare, altro che i manifesti di Louis.

Ma la parte interessante
è stata quella che vedeva protagonisti Jessica e Sir Edward, il socio dello
studio di Scottie; infatti i due vogliono cooperare al caso della Folsom Food e
agli altri 45 riguardanti le donne licenziate ingiustamente, lo studio di
Londra mettendoci i soldi, e lo studio della grande mela mettendoci la faccia,
se così vogliamo vederla. Tra l’altro, i fan di Game Of Thrones avranno avuto
un sussulto, infatti tutto ci aspettavamo tranne che vedere Varys, il ragno
tessitore, a capo di uno studio legale! Chissà se il nome del British Man/Varys
andrà a finire al posto di quello di Hardman! Spero di si, almeno finalmente
potremmo vedere più confronti tra Dana Scott e Harvey, e perché no, anche tra
Donna e Dana, viste le frecciatine che si sono date in questa puntata.
A
proposito di soci dirigenti, la faccia di Daniel quando vede che sul muro non c’è
più il suo nome è stata meravigliosa, anche qui da farci una foto e appenderla
vicino a quella di Mike, anche se devo dire che mi ha fatto quasi pena. Ma
passiamo alla parte della quale mi preme più parlare; Louis Litt, Sheila e Rachel.
Louis è umano, ha un cuore e alla fine è la persona forse più altruista dentro
quello studio e il suo comportamento dei primi tempi (parlo di prima stagione,
non dei suoi primi tempi allo studio) era solo una maschera dove si nascondeva
un uomo che si sentiva maltrattato e non apprezzato dalla gente che considera
una famiglia. In questa puntata ha un ruolo molto importante per la povera
Rachel, infatti lei confiderà solo a lui di non essere entrata ad Harvard e lui
se ne sentirà responsabile dati i suoi trascorsi con Sheila; il suo andare da “SHELuois”
senza ripensamenti è stato veramente un gesto nobile, ma la cosa più bella che
ha fatto è stata quella di addossarsi la colpa dell’insuccesso di Rachel, di
indorarle la pillola insomma. In quel momento mi sono commossa, un po’ per lui
un po’ per Rachel, che si vede privata del sogno della sua vita: ho sempre
avuto dei sentimenti contrastanti per quanto riguarda Rachel, ogni tanto quando
si lagna mi viene all’odio, ma questa volta mi ha fatto stringere il cuore. 
Immagino che nessuno di noi abbia mai fatto domanda ad Harvard per diventare
avvocato (in caso, complimenti) ma tutti almeno una volta nella vita ci siamo
sentiti impossibilitati a raggiungere un obbiettivo, e questa cosa ti
distrugge, quindi nel momento in cui Rachel scoppia a piangere con la testa tra
le mani ho provato veramente tanta empatia nei suoi confronti. 

PRO:

  • La collabrazione tra lo studio di Harvey e lo studio di Scottie.
  • Katrina vs Mike. 
  • Louis gentiluomo.
  • La faccia sconvolta di Mike.
CONTRO:
  • Donna troppo assente

Siamo pronti per il gran finale, con un Hardman apparentemente
accomodante, e dico apparentemente perché non ci credo neanche un po’ che se ne
andrà con la coda tra le gambe, con Harvey e Scottie che lavorano spalla a
spalla e Mike e Katrina che si fanno la guerra. Sicuramente Suits, non ci
deluderà, come non lo ha fatto fino ad oggi.

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