“I wanna know what you see when you look at me. Right now, be honest. Say the first three things that pop in your head.“
“Teeth, nose, teeth.“
La terza puntata di questa mid-season rispolvera alcuni buoni elementi che spesso Suits dimentica di avere. Dalla maturità della relazione Harvey-Louis, alla celebrazione del brillante spirito di Donna, dalla determinazione di Mike nell’aiuto agli oppressi, alla tenera ingenuità di Louis. Tanti elementi che rendono questa puntata, seppur non priva di difetti, un piccolo gioiellino da non dimenticare. Ovviamente a fare da padrone dei cuori degli spettatori è “The Donna”: una Siri in versione Donna Paulsen progettata da Benjamin, che racchiude tutte le perle di saggezza e le battute giuste al momento giusto della “most amazing legal secretary in the history of everything“. Inutile dire che l’ufficio licensing di USA Network farebbe bene a prodigarsi subito affinché un tale strumento diventi realtà perché chiunque abbia visto una puntata di Suits non potrà non volerlo. Sicuramente finiremmo tutti ad innamorarci di lei come Joaquin Phoenix in “Her” ma è un rischio che vale la pena correre.
Un interessante quanto bizzarro modo di rendere omaggio al personaggio di Donna che, però, fa capire quanto gli autori siano interessati all’approfondimento del suo personaggio: zero. Esagerando un po’ con le valutazioni, si potrebbe anche dire che il modo riduttivo in cui Benjamin vede Donna (e per il quale è da questa rimproverato), ossia come un mero condensato di intelligenza, arguzia e battute pronte, sia un po’ il modo in cui gli autori guardano al suo personaggio. Altrimenti come si spiegherebbe la totale mancanza di una qualsivoglia inclusione di Donna in vicende più complesse o di approfondimento del suo personaggio?
Sul fronte maschile è sicuramente da sottolineare positivamente lo sforzo dei due co-owners dello studio a supportarsi a vicenda e a comportarsi in modo adulto (finalmente!) tramite un gioco di squadra che, alla fine della fiera in modo inizialmente perfino inconsapevole, porterà entrambi i soon-to-be husband and wife Ross di fronte alla Commissione Etica che giudicherà la loro idoneità alla pratica dell’avvocatura. L’apparizione di Mike sulla soglia dell’ufficio di Harvey per accettare la nuova sfida derivante dallo scambio di favori pattuito è mossa dall’acquisita consapevolezza dell’impotenza nel cambiare le cose senza la piena legittimazione del potere di farlo, in questo caso rappresentata dal diritto effettivo di esercitare come avvocato, e non solo come consulente. Naturalmente la reunion tra Harvey e Mike su un campo di battaglia legale diverso dalla prigione è un momento molto atteso; si spera non venga sprecato tramite risoluzioni sbrigative o irrealistiche. Irrealistiche come, ad esempio, la questione del membro della Commissione Etica che “ricatta” Harvey per far avere il colloquio a Rachel: ancora una volta si costringe Harvey ad operare ai limiti della legalità e con una situazione molto forzata e costruita ad hoc per far combaciare tutti gli elementi necessari.
Ultima nota: Louis. Per quanto sembri surreale la situazione amorosa in cui si è cacciato, vederlo altalenare tra momenti di dolcezza e bontà quasi fanciullesche e momenti di forte e determinata maturità ricorda quanto particolare e complesso sia il suo personaggio e quanto importante sia nell’economia dello show.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio che merita di essere ricordato per una trovata veramente geniale e per un equilibrio di elementi solo leggermente macchiato da alcune risoluzioni vagamente semplicistiche e già viste; un risultato che fa comunque ben sperare per il proseguo di questa sesta stagione.
The Painting 6×12 | 1.53 milioni – 0.3 rating |
Teeth, Nose, Teeth 6×13 | 1.28 milioni – 0.3 rating |
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